Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il
La link building è un’attività SEO off-page per ottenere collegamenti ipertestuali e menzioni da siti web con dominio differente dal tuo. Questo per migliorare il ranking del sito internet, del blog o dell’ecommerce.
Ci sono diverse attività utili per aumentare la visibilità di un sito web su Google e guadagnare la prima posizione nella serp. Quella che ti permette di ottenere link in entrata – menzioni, citazioni, inbound link o backlink – è fondamentale per la SEO.
Come fare link building per posizionare un sito web? Scrivendo articoli, lavorando sul content marketing e puntando su digital PR e SEO. Devi guadagnare link senza nofollow. Ma è difficile avere delle menzioni? Ecco la guida alla link building SEO.
Indice dei contenuti
Cos’è la link building, una definizione
La link building è un insieme di tecniche, guidate da una strategia, per ottenere link in ingresso. Ovvero backlink. L’obiettivo è quello di aumentare il posizionamento, il ranking nella serp dei motori di ricerca. Tutto questo è alla base della SEO off-page.
Costruire una rete di collegamenti ipertestuali è importante. Il motivo è semplice: i link in ingresso (inbound) sono un segnale utile per influenzare la visibilità su Google. Rappresentano un fattore di posizionamento SEO molto importante.
Avere una buona strategia di link building è importante soprattutto per i progetti in contesti molto competitivi. Ma deve essere accompagnata da una buona attività di content marketing e SEO on-page con keyword research e gestione della struttura.
Da leggere: cosa sono e come mettere un link in uscita
Perché devi fare link building SEO
I link per Google sono un segnale di qualità. Se un sito web riceve tanti backlink da parte di portali attinenti, a tema e di qualità vuol dire che le pagine che hanno ricevuto queste menzioni – e quindi il dominio che le ospita – sono utili per l’utente.
La link building è importante perché i collegamenti in ingresso consentono di posizionare meglio il tuo sito web. I link sono un fattore di ranking, ma non basta ottenere menzioni di qualche tipo per avere un buon risultato. Devi valutare con grande attenzione la qualità delle menzioni se vuoi realmente fare la differenza.
Relazione tra link building e Pagerank
La link building influenza un elemento che porta il nome di Pagerank (dal fondatore di Google, Larry Page) che è, in sintesi, il valore numerico da 0 a 10 che indica il valore di una pagina in base alla qualità e alla quantità dei link che riceve.
Il calcolo del PageRank non è un mistero, c’è una formula che consente di avere il valore di ogni sito web e pagina. C’è da dire, però, che non è così agevole.
Soprattutto per chi ne sa poco di matematica. Un tempo il PageRank veniva misurato dalla linea verde del browser, poi questo sistema è stato abolito ma non il valore in sé che può essere recuperato da uno dei tanti PageRank checker online.
Differenze tra link building ed earning
Uno dei punti essenziali da chiarire: c’è una distanza fondamentale tra link building ed earning. Spesso questi passaggi vengono trattati come sinonimi, in realtà c’è una differenza soprattutto ideologica. La link earning lavora soprattutto sul contenuto.
Quindi permette di ottenere link grazie alla pubblicazione di elementi utili a chi inserisce il collegamento. Il concetto di building, invece, si lega inesorabilmente a qualcosa di meccanico e automatizzato. Che non riguarda le pubblicazioni.
Ad esempio nelle strategie di link building trovi il lavoro di PBN (private blog network) e di acquisto domini scaduti per creare siti che linkeranno al tuo. La mia idea personale? Stai camminando su un campo minato che devi saper gestire.
Questo a causa delle possibili azioni penalizzanti da parte di Google. Oggi, parere personale, lavorando sulla sintesi tra strategie di content marketing e digital PR puoi fare un buon lavoro di link building. Ma bisogna fare attenzione agli effetti.
Link building SEO secondo Google
Un argomento importante per chi inizia a lavorare in questo settore: come fare link building secondo Mountain View? Molto semplice: non puoi fare il link builder..
O meglio, secondo Google devi guadagnarti i link in modo naturale. In più riprese e su guide differenti il motore di ricerca sottolinea due punti: i link sono importanti per il posizionamento ma non è una buona idea. Ecco cosa dice nella pagina dedicata:
Ciò che fa veramente la differenza è l’acquisto di link: chi paga per ricevere menzioni rischia grosso. Ma non solo, chiunque manipoli i collegamenti in ingresso per un lavoro artificiale di SEO off-page punta verso la punizione di Big G.
Penalizzazione manuale del sito
Nel momento in cui viene individuato un pattern di irregolarità puoi ricevere un’email nella Search Console nella quale ti avvisano di aver rilevato un’irregolarità.
A quel punto hai la possibilità di far rientrare il problema eliminando i link incriminati e segnalando il lavoro svolto. Che deve essere accettato, altrimenti la segnalazione viene rimandata al mittente. Questo avviene se compri o vendi link.
Penalizzazione algoritmica (Google Penguin)
Google può tagliare le gambe al tuo sito anche in modo diverso, ad esempio con l’applicazione delle regole a livello di algoritmo. Che sono molto più restrittive dopo l’applicazione di Google Penguin, aggiornamento che ha imposto ai SEO di lavorare sui link di qualità. Evitando sovraottimizzazioni soprattutto lato anchor text.
Uscire da una penalizzazione Google Penguin non è facile, hai bisogno del contributo di un esperto SEO per analizzare il profilo link, individuare quelli malevoli e procedere con un’eliminazione forzata. Anche con l’aiuto del Disavow Tool di Google.
Vale a dire uno strumento nella search console per rinnegare i link legati ad azioni di negative SEO o di siti web con webmaster che non rispondono alle tue esigenze.
Come fare una link building, le tecniche
Con collegamenti editoriali, menzioni spontanee, all’interno delle pagine e non nelle aree come footer e sidebar. O nelle pagine partner. Ma non bisogna improvvisare: l’errore più grande è quello di lavorare solo nella direzione della quantità.
Come puoi vedere nell’immagine in alto c’è una grande relazione tra autorevolezza del dominio di chi ti linka e posizione su Google. La serp è di chi riesce a fare link building SEO di qualità. Ma è anche vero che il numero di referral è importante.
Nel senso, se ti linka 1.000 volte lo stesso dominio è irrilevante: devi avere link da siti differenti. E di qualità. Ma soprattutto contestualizzati, legati al tuo mondo.
Non basta ottenere tanti link per avere dei risultati. Ecco alcune tecniche che puoi sfruttare per attivare la tua campagna di link building in chiave SEO.
Pianifica la link building SEO
Uno degli errori: iniziare a fare link building senza avere una buona base di partenza. In primo luogo hai bisogno di un sito web strutturato in modo da far scorrere il link juice, il risultato del lavoro ottenuto grazie ai backlink, in tutto il sito web.
Quindi devi creare una struttura piramidale in modo da poter fare in modo che i risultati siano ben distribuiti. Al tempo stesso questo lavoro sulla struttura del portale ti consente di individuare delle pagine obiettivo – quelle che monetizzano, di solito – che dovrebbero giovare del lavoro impostato dalla link building.
Tutto questo va di pari passo con la definizione di un buon profilo link: quando organizzo le tecniche da mettere in gioco nella campagna di link building devo valutare dove far atterrare i link e che tipo di collegamento ottenere.
Ottenere link va bene, ma non devono essere tutti dofollow. Servono anche link nofollow di qualità e che portano traffico. Magari alcuni con attributo UGC (user generated content). In buona sintesi bisogna organizzare:
- Pagine di atterraggio (home, articoli, categorie, landing).
- Attributo (con o senza nofollow, UGC, sponsored).
- Anchor text (brandizzato, assoluto, chiave specifica, chiave generica).
- Fonte del link (testuale, immagine, bottone).
- Tempi di crescita della link building.
- Fonte di riferimento e pagine dalla quale si linka.
Google riconosce dei pattern, scenari simili nel corso del tempo. E tende a penalizzare chi fa una link building artificiale, schematica, con tempi rapidi e da siti web non a tema. Magari sempre senza nofollow e basata su anchor text commerciali. Quindi su exact match query, chiavi di ricerca che coincidono con il testo di ancoraggio del link.
Crea i contenuti per fare link building
Google non ama ciò che si presenta in modo innaturale, non vuole che usi siti per comprare link e tende a penalizzare chi lavora con una link building fai da te troppo aggressiva.
Pubblica notizie
Un buon modo per ottenere link in ingresso senza pagare, quindi rispettando il concetto espresso da Google rispetto alla naturalità dei collegamenti, riguarda la capacità di essere fonte della notizia. E informare il tuo pubblico di riferimento.
Quindi devi essere una fonte. Per farlo è necessario riportare qualcosa di nuovo, utile e interessante. Una delle tecniche più efficaci: la campagna di digital PR per pubblicizzare un evento. Puoi organizzare anche un’attività local, sul territorio.
Tipo un ciclo di seminari in un coworking o un workshop gratuito. Poi scrivi un comunicato stampa e lo mandi a giornalisti, blogger ed esperti del settore. Lo pubblicheranno tutti? No, però devi curare i rapporti: i link in questo modo arrivano.
Regala qualcosa
Non esiste un regalo gratuito, tutto contempla una contropartita e un sentirsi in obbligo. Questa è la teoria del dono di Marcel Mauss, etnografo francese. E ti assicuro che vale anche per fare link building gratis. Questa è la procedura da seguire:
- Studia le esigenze del pubblico.
- Studia una landing page.
- Crea qualcosa di speciale tipo:
- Ebook.
- Tool.
- Documenti.
- Ricerche.
- Dati.
La pagina di atterraggio è importante perché servirà a ottenere i collegamenti. Ma la strategia di link building non è tutto: con la landing page puoi organizzare anche advertising su Facebook e altre attività gestite dal social media manager.
Pubblica infografiche
Scrivere una buona headline è importante per il tuo articolo ma non sufficiente: per creare un post di qualità hai bisogno, spesso e volentieri, di infografiche.
Che sono anche un’ottima fonte per fare link building gratis. Perché c’è chi mette i collegamenti in modo spontaneo e altri che hanno bisogno di un aiutino. Magari hanno usato il lavoro e non hanno linkato: come scovare queste persone?
Basta fare un lavoro di reverse search con Google Immagini. Una volta inserita l’infografica sul motore di ricerca trovi le persone che hanno usato il tuo lavoro senza permesso: ora devi scrivere l’email e ricevere backlink gratis in quantità.
Crea discussione
Per ottenere un post di successo e fare link earning devi invogliare le persone a continuare il discorso. Per esempio puoi chiudere l’articolo con una call to action che inviti le persone a implementare i contenuti attraverso i commenti.
Non è sufficiente. Il vero lavoro di link building si manifesta quando crei un articolo che divide il pubblico con posizioni forti. Il post democristiano, quello che dà ragione a tutti e a nessuno, non fa rumore. Se cerchi backlink devi fare rumore.
Ciò significa prendere posizioni scomode, ma significative. Forti. Il rischio è quello di essere criticato da chi non la pensa come te. Ma puoi anche guadagnare il rispetto e l’ammirazione di una parte di pubblico. Che parlerà di te, citerò il tuo lavoro.
Guest blogging
Uno dei modi più semplici per ottenere link in ingresso senza aspettare che arrivi dal cielo: pubblica un guest post su un sito del tuo settore. Per farlo basta fare una ricerca su Google e individuare blog che affrontano il tuo argomento base.
Li contatti e chiedi se è possibile lavorare in questa direzione. In realtà dietro ci sarebbe una strategia da affrontare: devi capire come scegliere il blog che pubblicherà il contenuto e in che modo scrivere un guest post di qualità.
Ma, soprattutto, ricorda che guest blogging rientra tra le possibili tecniche penalizzanti secondo Matt Cutts: non vuol dire nascondere l’acquisto di link.
Google è molto attento a questo punto e tende a penalizzare i siti che fanno grandi campagne di guest blogging con testi di scarsa qualità e anchor text commerciali. Insomma, si può fare ma con moderazione e attenzione alla qualità.
Crea un blog
Ci sono mille modi per fare link building SEO ma il più efficace se si tratta di contenuti riguarda la capacità di scrivere articoli capaci di dare definizioni base.
Se qualcuno cerca cos’è il feed rss per avere una fonte di riferimento trova il mio post. E ti assicuro che questo è uno dei contenuti più linkati di My Social Web.
Questo vuol dire capire come le persone usano le keyword per cui volete essere trovati. Scardina gli archivi dei vari SEO tool, come il sempre utile Answer The Public, per farti un’idea e per ottimizzare il tuo articolo in chiave SEO copywriting. E magari variare nelle pubblicazioni del blog.
Se vuoi ottenere buoni link in ingresso pubblica articoli capaci di farsi trovare, rispondere alle domande degli utenti e risolvere problemi comuni. Insomma, devi lavorare sui contenuti di qualità.
Avere un ritmo di pubblicazione alto non vuol dire avere successo su questo punto di vista. Come puoi vedere da questa grafica di Backlinko, non sono i post casuali a prendere grandi quantità di link ma soluzioni come le liste puntate e i tutorial.
Quanti articoli pubblicare a settimana? Dipende, se vuoi fare un lavoro di link earning (guadagnare collegamenti grazie alla qualità dei contenuti) io direi di abbassare il ritmo e puntare sulla qualità di ciò che scrivi. Per poi fare altri lavori.
Link rotti
Una delle migliori strategie per fare link building in SEO: fare un’analisi dei link rotti nei portali che ti interessano per ottenere informazioni sui collegamenti ipertestuali che puoi suggerire per eventruale sostituzione.
Programmi come Broken Link Sleut consentono di analizzare i siti web che ti interessano e individuare le pagine con link rotti. Fai un’analisi di eventuali risorse che hai a disposizione e che puoi usare per sostituire, poi contatta il proprietario con un’email
Ciao, ho visto che in questa pagina [link] c’è un collegamento rotto [qui metti il link non funzionante]. Se vuoi, puoi sostituirlo con questa risorsa che ho preparato un po’ di tempo fa [link al tuo articolo]. Se non lo ritieni opportuno nessun problema, fammi sapere in ogni caso. A presto.
Si tratta di un’email semplice e amichevole, senza forzature. Puoi usare questa tecnica di link building in qualsiasi momento, non è molto veloce nella sua attuazione ma può dare buoni risultati se valuti con attenzione le pagine web.
Link building con blogger outreach e digital PR
Questo è il miglior incontro tra content marketing e link building. I puristi diranno che questa non è un’attività di costruzione della rete di collegamenti, ma io credo che si debba pur lavorare in modo da evitare le penalizzazioni e i controlli di Google.
Quindi, come procedere? Ovviamente dalla creazione di un contenuto esclusivo. Qualcosa che valga la pena linkare, come una guida molto approfondita o una ricerca con dati proprietari. O magari un ebook o un tool gratuito. Poi bisogna:
- Individuare i siti e i blog che potrebbero far comodo al tuo progetto.
- Contattarli con un’email per suggerire il possibile contenuto da linkare.
- Sviluppare relazione con il blogger per capire come ottenere i vantaggi.
- Monitorare i risultati e registrare i link in entrata.
Un’alternativa può essere quella di suggerire di linkare la tua risorsa in una pagina precisa. Ad esempio, puoi individuare i link rotti con Screaming Frog e suggerire di aggiustarli con qualcosa che ti appartiene. Oppure puoi seguire il mio esempio.
Q/A su come fare la link building
Di base no, l’attributo nofollow non fa passare segnali utili alla SEO. Questa è la regola base ma una buona strategia di link building non disdegna l’acquisizione di backlink di qualità con questa caratteristica. In parte perché un profilo link naturale è caratterizzato da diversi link nofollow. Ma poi un collegamento ipertestuale di qualità, con menzione brand e alto volume di traffico referral è sempre utile.
Il processo di acquisizione dei backlink deve essere spalmato nel tempo in modo da sembrare naturale. C’è da dire però che Google riconosce il fatto che determinati business, tipo le aziende che organizzano eventi, possono avere delle condizioni in cui si ritrovano ad avere tanti link in momenti rapidi.
Di solito deve occuparsi di quest’attività una figura specializzata o meglio ancora una link building agency. Vale a dire un team di persone in grado di analizzare il profilo link già ottenuto, pulire da eventuali link spam e impostare una strategia per ottenere menzioni, citazioni e collegamenti ipertestuali di qualità.
Sì, i SEO expert fanno un buon lavoro di costruzione della struttura link interna. In questo modo è possibile dare dei segnali importanti a Google per far capire quali sono le pagine più importanti per il proprio progetto editoriale. In questo caso però mancano una serie di errori della link building come quelli legati all’anchor text.
Una buona campagna di link building può costare anche 1.000 euro al mese, molto dipende dal settore e dalla competitività. L’importante è non puntare al risparmio: una link building di scarsa qualità può portare a pesanti penalizzazioni.
Tool e software per ka link building
Chiaro, tutto questo non si può fare a mani nude. C’è bisogno dell’aiuto di uno o più SEO tool Google per scoprire quali sono i siti da intercettare e contattare per una buona attività di link building. Vale la pena ricevere un collegamento da quel sito?
Può darti dei vantaggi? Ha dei buoni segnali lato SEO? Lo puoi scoprire grazie all’aiuto di alcuni strumenti pensati proprio per la tua strategia di link building.
Open Site Explorer
Il primo nome che ti suggerisco: Moz, uno dei migliori SEO tool per individuare i link che ti hanno menzionato, comprendendo anche Page e Domain Authority.
Vale a dire una scala da 1 a 100 sviluppata per valutare la possibilità di posizionamento contemplando una serie di fattori. Come i link in ingresso.
Majestic e Ahrefs
Due tool che hanno fatto la storia nel settore link building, per quanto riguarda la possibilità di trovare siti utili al tuo universo e per valutare la tua SEO off-page.
Tra gli strumenti di Ahrefs, oltre a quelli di keyword research, trovi quelli di site explorer e SEO audit con analisi del backlink profile così scopri quali siti web hanno inserito collegamenti al tuo progetto e a quello dei competitor su internet.
Questo per valutare la qualità del profilo link. Una soluzione simile si presenta con Majestic che può contare su strumenti altrettanto avanzati come Site Explorer, verifica IP di provenienza dei link, Trust Flow, Historic Index e report personalizzati.
Tool gratis: Uberdsuggest
Questo tool ben noto a chi fa SEO copywriting consente anche di analizzare il profilo link dei siti analizzati. Con Ubersuggest puoi avere informazioni importanti sulla pertinenza e la validità di un eventuali portale dal quale ricevere un collegamento.
Semrush e SEOzoom
Strumento a pagamento che consente di avere informazioni avanzate soprattutto rispetto ai competitor e ai blog che si posizionano meglio rispetto alle parole chiave che ti interessano. Grazie a questo tool puoi valutare parametri:
- Zoom Authority.
- Tust del dominio.
- Numero di link.
- Autorevolezza dei link.
- Link tossici
In questo modo è facile organizzare il lavoro di Digital PR/SEO per individuare, scoprire e contattare eventuali siti per la tua strategia di link building.
In questo settore suggerisco anche Seozoom, soluzione alternativa a Semrush e utile se lavori soprattutto nel settore italiano. Gli strumenti a disposizione sono simili.
Errori da evitare quando fai link building
Ci sono diversi errori della link building (tipo i link spam) che possono minare la tua SEO off-page. Quest’operazione consente di acquisire collegamenti ipertestuali e menzioni utili per scalare la serp. E posizionare i tuoi contenuti su Google.
Comunicati stampa e article marketing
Una delle tecniche che restituivano risultati ma che oggi rischia di fare danni. Inutile inviare un singolo comunicato stampa a 300 siti diversi. Anzi, puntare ai collegamenti ipertestuali provenienti da queste pratiche ormai obsolete vuol dire rischiare grosso.
Un tempo si lavorava molto con la link building dei comunicati stampa, oggi conviene andare oltre queste tecniche SEO off-page e usare questi contenuti nel modo giusto.
Ovvero per fare digital PR, coinvolgere professionisti del giornalismo online e offline per avere la giusta attenzione. E puntare verso una link popularity sana. Magari con citazioni che arrivano da blog di settore.
Per ottimizzare la diffusione di comunicati stampa e article marketing con link diretti verso il tuo blog era sufficiente scrivere testi per i motori di ricerca, e scegliere i siti migliori dove pubblicarli. Oggi questa è una delle tecniche riconosciute come penalizzanti da Google. Quindi la link popularity la curi diversamente, non così.
Iscrizione a web directory di link spam
La regola è molto semplice: le migliori web directory erano a pagamento o molto selettive (tipo DMOZ) ma questo non vuol dire che in circolazione non esistevano directory valide e gratuite. Anche questa soluzione, se abusata e usata senza criterio soprattutto rispetto alle directory di bassa qualità, viene indicata come spam.
Perdere intere giornate per inserire il tuo blog in tutte le directory del web è inutile. Solo Yahoo! Directory, DMOZ e pochi altri servizi erano realmente d’aiuto.
Oggi sono scomparse queste realtà. Sono dei servizi morti e sepolti. Non posso dire che lavorare sull’inserimento nelle directory può essere un’attività deleteria sempre e comunque, ma di certo oggi rischi di ritrovarti con qualche link spam.
Link sitewide nel footer e nella sidebar
Non tutte le posizioni dei link sono uguali per Google, ci sono dei punti che possono trasformare le sorti di un collegamento ipertestuale. Ad esempio quelle che corrispondono alle zone sitewide di un sito web. Vale a dire:
- Footer.
- Sidebar.
- Blogroll.
La caratteristica base di questi link: sono presenti in zone che si ripetono in ogni pagina, quindi inviano una marea di collegamenti al dominio. Di base, almeno in linea di principio, i link in queste zone non dovrebbero essere per forza spam.
Di certo hanno un valore minore rispetto a un link contestualizzato, in un contenuto ricco e quindi con una maggiore utilità per il lettore. In ogni caso oggi conviene non rinunciare a priori, ma fare attenzione ai link spam che arrivano da queste aree.
Non sono spontanei e arrivano da una qualche attività di link building mal fatta. Non puoi monitorare tutti i siti web che inseriscono collegamenti al tuo dominio da queste aree, ma non investire personalmente in quest’attività: evita di inserire i crediti ai webmaster e alle agenzie nel footer e non chiedere ai tuoi clienti di farlo.
Siti-satellite, network di blog e PBN
Curare blog per aumentare i link in entrata del tuo spazio web può essere un’arma a doppio taglio. Per curare un solo blog occorrono tempo e dedizione, per curarne 2 l’impegno raddoppia: se non sei disposto a questo sacrificio sarà inutile.
Vuoi fare un passo in avanti e creare un PBN, un private blog network? Questo è il sogno di molti, ma ti assicuro che non è semplice. Senza dimenticare che Google non considera questa tecnica come una fonte per ottenere link di qualità.
Creare portali nei quali promuovere i propri contenuti può essere una buona soluzione se sai come muoverti. Per dare dei frutti reali, però, è necessario ottimizzare, riempire di contenuti e spingere questi siti-satellite, altrimenti ci restituiranno solo link farlocchi. Questo vuol dire possibile penalizzazione, meglio evitare.
Scambio di spamming link con altri siti
Se contatti qualsiasi blog ti passi sotto il naso, senza curare la coerenza tra gli argomenti, personalmente credo che tu stia sbagliando tutto: i risultati saranno minimi e il tuo blogroll nella sidebar sembrerà il primo volume delle pagine gialle.
Poi c’è lo scambio link con trucco. Odioso, senza mezzi termini! Accetti un invito di scambio link, inserisci il collegamento nella tua brava sidebar. Poi, dopo una settimana l’altro blogger ha già rimosso il tuo link. Atteggiamento pessimo, vero?
La reputazione te la stai giocando. Lo scambio non funziona più, l’unica cosa che guadagni è una marea di link spam che arrivano da zone infelici (tipo sitewide) delle pagine web. Come la sidebar e il footer. Senza dimenticare la pagina sponsor.
Acquisto link spam a pagamento
Secondo Google questo è il modo peggiore per acquisire link sul sito. Comprare un collegamento ipertestuale è la strada diretta per influenzare il Pagerank e rischiare una penalizzazione. Poi, qualcuno dirà che se fatto bene i rischi si riducono.
E che i link si devono comprare per forza, nessuno li mette in modo spontaneo. In realtà ci sono tanti modi per ottenere link con i contenuti e l’acquisto resta uno dei modi più pericolosi per aumentare la link popularity. Per acquisto s’intende:
Lo dico senza peli sulla lingua: l’acquisto di collegamenti ipertestuali è una realtà che molti professionisti prendono in considerazione in contesti molto competitivi.
Io non sono d’accordo, o meglio: essendo specializzato nella creazione di contenuti di qualità tento sempre la carta del content marketing, del digital PR e blogger outreach. Anche perché Mountain View è molto duro nel colpire.
Recensioni e scambio beni
I link spam da evitare sono quelli che arrivano da acquisto di servizi legati a queste pratiche, ma anche a recensioni che hanno come contropartita un servizio in omaggio, un regalo, un trattamento di favore. Come fa Google ad accorgersene?
Riconoscendo pattern, comportamenti troppo schematici relativi ad anchor text, tempi di acquisizione, URL di atterraggio dei collegamenti e dei link in ingresso, tipi di blog e siti, posizioni dei link e altri elementi difficili da prevedere.
Errori della link building con i guest post
Essere guest blogger è un lavoro decisivo, non semplice. A volte pericoloso. Soprattutto se lavori senza una strategia chiara. E se cerchi di fare link popularity a man bassa con questi articoli. Ho sempre considerato i guest post una risorsa fondamentale per la link building, anche superiore a quella dei comunicati stampa.
Scrivere un guest post in un blog ti permette di ottenere click validi e un link molto interessante se hai saputo scegliere la miglior piattaforma. Perché, quindi, inserisco questa voce nella guida per capire come non aumentare la link popularity?
Semplice, se esageri con questa tecnica rischi grosso. Soprattutto se scambi la pubblicazione di guest post per un semplice lavoro di article marketing, comunicati stampa a buon mercato e pubbliredazionali. Matt Cutts ha più volte speso parole di avvertenza nei confronti del guest blogger troppo spinto lato SEO.
Tutto questo richiede impegno, non provare a spacciare un testo già pubblicato come la tua punta di diamante: farai solo una pessima figura. E Google non è d’accordo con chi vuol far passare l’acquisto di link per un’azione di guest blogging.
Attenzione, il guest blogging non è una pratica spagliata a priori. Lo diventa nel momento in cui usi questi contenuti per giustificare campagne di link acquistati e particolarmente spinti, su siti decontestualizzati e con anchor text selvaggi.
Link da forum e commenti dei blog
È vero che frequentare i forum può rivelarsi un’ottima strada per inserire link, ma questo deve avvenire in maniera graduale. Ad esempio, in alcuni forum si può inserire una URL nella firma solo dopo un certo periodo di frequentazione attiva. Se non ti attieni alle regole vieni bannato, se esageri con la link building anche.
Commentare un blog con argomenti solidi e analisi dei contenuti potrebbe portarti qualche reale vantaggio. Essere presente a ogni post con interventi inutili e una firma che porta anchor text con keyword esatte è una pessima idea.
Il comment marketing si fa in modo diverso e professionali, se usi le interazioni solo per avere collegamenti stai solo moltiplicando i link spam. Anche se nofollow.
Giocare sul link baiting per il Pagerank
Scrivere contenuti accattivanti e realmente utili (quindi no spam) in modo da facilitare la naturale tendenza ad essere linkati. Il link baiting è un percorso che restituisce una forza ai link pari a quella dei guest post, se non maggiore.
Tecniche di link building fai da te dannose
Oggi, lavorare sulla costruzione di un profilo di collegamenti adeguati è importante. I link di qualità funzionano. Ma ci sono ancora idee errate su questo lavoro. Quali sono le tecniche di link building da evitare e, potenzialmente, dannose?
- Usare commenti per inserire link con anchor text commerciale.
- Scambio di link massimo: io linko te e tu linki me, meglio di no.
- Evita e rinnega qualsiasi link da siti spam e con contenuti borderline.
- Acquisire link velocemente e con lo stesso anchor text commerciale.
- Ignorare l’importanza dei link nofollow nel profilo dei collegamenti.
- Ottenere link da sidebar e footer (side-wide).
- Non sovra-ottimizzare gli anchor text dei link che inserisci.
- Non fare guest blogging di massa su siti off-topic e con contenuti scarsi.
- Pubblica comunicati stampa e contenuti riciclati su altri siti.
- Fare link building da directory e article marketing di bassa qualità.
- Pensare di poter creare un PBN (in realtà è molto difficile).
- Comprare link: questo è l’errore base da evitare.
Ovviamente quest’ultimo punto verrà sempre contestato e rivalutato. Si può acquisire un link, nel 2022 in Italia, senza comprarlo? Posso rinunciare ai siti di link building?
Esempio di link building concreta
Ho un ebook gratis e delle immagini free da distribuire, e con una buona ricerca online scopro che ci sono tante persone che pubblicano liste dedicate a questi elementi: 10 ebook gratuiti che devi leggere, 20 siti per scaricare immagini gratis.
Crea un Google Alert dedicato a una determinata chiave. Una query specifica che deve essere cercata e utilizzata dalle persone per creare nuovi articoli.
Hai un ebook gratis? Segna questa keyword e resta in ascolto. Un’email ti avviserà quando verrà pubblicato un articolo con queste parole. Manda un’email a chi ha scritto il contenuto per avvisare: c’è una risorsa che può essere aggiungere alla lista.
Non sempre questo metodo funziona, ovviamente devi creare un’email personalizzata e ben strutturata per evitare che venga cestinata immediatamente. Soprattutto, non devi aspettarti niente. E non devi pretendere.
Da leggere: creare ancore interne e salti di pagina
La tua campagna di link building
Hai ancora dubbi sulla tua attività per ottenere menzioni e collegamenti ipertestuali in ingresso? Come deve essere un link per darti vantaggi concreti? Hai già avuto riscontri dalla tua strategia SEO off-page? Lascia la tua opinione nei commenti.
Categoria: SEO | Tag: Link Popularity
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