Chi è il blogger freelance e come lavora

Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il

Il blogger freelance è quella figura professionale che aiuta aziende e professionisti a creare articoli del blog e a pubblicare contenuti per posizionarsi su Google. Gestisce gli aspetti editoriali di un sito web e stile il calendario.


Parlo spesso dei web writer perché faccio parte della famiglia dei blogger freelance: creare testi sul web è il mio lavoro e parlo con passione di questa attività. Soprattutto per dare consigli necessari a chi vuole scrivere meglio e denunciare lavori sottopagati.

Blogger freelance
Organizza la tua attività di blogger freelance.

Oggi, però, voglio essere più specifico e dedicarmi a quelle persone che curano blog per aziende, professionisti, realtà che vogliono sfruttare la forza del blogging.

Il blogger freelance svolge compiti diversi rispetto al web writer: pianifica strategie, modera i commenti, definisce il calendario, inserisce i contenuti nel CMS.

C’è da impazzire, vero? Non temere, in questo articolo troverai la mia ricetta personale per lavorare come blogger freelance professionale senza perdere la sanità mentale.

Gestione email con il cliente

Come diventare freelance? A volte mandare email su email per decidere un dettaglio è semplicemente inutile. Basta una telefonata, una call su Skype, e hai risolto tutto.

Ma le decisioni importanti le pretendo via email. Voglio che le indicazioni siano lasciate sulla carta digitale. E magari voglio che siano anche firmate da un contratto. Non posso prendere decisioni che poi verranno contestate a causa della scarsa memoria.

Email dopo cena: si risponde? Dipende. Hai pagato il supplemento extra orario? Risposta positiva: ti scrivo anche allo scoccare della mezzanotte. Risposta negativa.

tempo per blogger freelance
Allora ci sentiamo alle 11.40 stasera.

Mi dispiace, la tua giornata finisce alle 18.30. Ti invito a riflettere su questo punto. Manda una email alle 22.00 e dovrai farlo sempre. Questi lussi si pagano, questi servizi extra possono essere inseriti nel preventivo per permetterti di guadagnare sempre di più.

Da leggere: come definire gli obiettivi di un blog

Chi scrive gli articoli?

Per permettere al blogger freelance di scrivere articoli efficaci dovresti portarlo in azienda. Dovresti trasformarlo in un dipendente e formarlo. Ti conviene?

Potrebbe essere una soluzione conveniente, in molti casi funziona. Ma richiede un investimento economico notevole. Le alternative del blogging freelance sono due:

  • Scegliere un blogger specializzato.
  • Puntare sulla formazione interna.

Food blogger, travel blogger, tech blogger, fashion blogger. Sono persone che hanno scelto di specializzarsi e di affrontare temi per dare il miglior servizio possibile al cliente. Ora mi dirai: “Ok, io ho un’azienda che produce bulloni e viti. Esistono blogger specializzati in questo settore?”. Non credo. Per questo c’è la formazione.

Puoi chiedere una consulenza, puoi fare formazione interna e chiedere a un blogger professionista freelance di creare una strategia di blogging e di dare a un dipendente le competenze necessarie per scrivere bene, pubblicare tanto, distribuire online.

Blogger freelance e le aziende

Due consigli. Il primo è per l’azienda: prima di lavorare sul blogging freelance analizza la tua situazione. Chiedi a un consulente di creare un piano che si integri nella strategia con obiettivi, risorse da mettere in campo, target in linea con le esigenze.

blogger freelance

Il secondo è per il blogger freelance: devi differenziare i tuoi servizi. Ormai è impossibile vivere con la scrittura. Devi fare formazione alle aziende. Devi creare strategie adeguate per le aziende che hanno già i web writer ma non sanno come sfruttarli.

Vuoi guadagnare con il blog? Usalo come punto strategico per distribuire servizi, tutti legati alla tua natura di blogger freelance ma capaci di soddisfare necessità diverse.

Pianificazione delle pubblicazioni

Io uso uno strumento offerto da Mountain View per organizzare le pubblicazioni: Google Calendar. Attraverso questa griglia creo degli appuntamenti. Il mio metodo di lavoro?

  • Do un colore a ogni cliente. In questo modo identifico con un colpo d’occhio il lavoro da svolgere. Ovviamente il colore su Calendar è uguale a quello di Google Drive.
  • Definisco un orario per le pubblicazioni e per gli alert da ricevere via email. Di solito, dato che pubblico la mattina, preferisco il promemoria la sera (questione personale).
  • Uso lo spazio interno dei task per descrivere qualche dettaglio del lavoro da svolgere.

Quando il cliente è fisso definisco una ripetizione continua dei task: in questo modo sono sicuro di non dimenticare la compilazione del calendario e la pubblicazione.

google calendar

Consegna dei testi ai clienti

La consegna dei testi: il cliente vuole valutare il lavoro svolto, e lo vuole fare con calma. Io preferisco condividere il lavoro con Google Drive, la piattaforma di Mountain View.

  • Con Google Drive posso creare un archivio online gratuito.
  • Condivido con tutte le persone che voglio con un click.

Con Google Drive, inoltre, collaborare diventa facile: il sistema di commenti e notifiche mi permette di gestire la correzione delle bozze con semplicità.

Google Docs rappresenta la chiave del mio lavoro di blogger freelance, mi permette di collaborare in tempo reale sul documento, ma anche di lasciare commenti.

Gestisco tutto attraverso questo tool: seguire le modifiche delle bozze sui file condivisi è impossibile (quante volte devi mandare e rimandare lo stesso documenti?) e caricare il file direttamente sul CMS vuol dire rinunciare al tuo archivio personale.

Trovare immagini di qualità

L’email del cliente“Guarda, le immagini le prendi da Google. Cioè, vai su Google e trovi una sezione dedicata alle foto dove c’è di tutto. Basta fare una ricerca”. Tipica, vero?

Le immagini non crescono nei campi. Qualcuno le scatta, le modifica e le usa sul proprio sito web. E tu non puoi usarle sul blog dei tuoi clienti: devi rispettare la proprietà.

Puoi acquistare le immagini, puoi produrle con Photoshop o altri programmi, puoi scaricarle da siti web dedicati. In ogni caso devi osservare i limiti delle licenze CC.

Da leggere: i migliori blog di social media marketing

Le caratteristiche del blog di un freelance

Non è facile creare il blog di un freelance, lo so bene. Ma è indispensabile. La tua idea è semplice: devi creare un blog per promuovere la tua attività freelance. Hai deciso di abbandonare il posto fisso e vuoi lanciarti in questa nuova avventura. Vuoi tentare la strada freelance. Sai cosa? Hai la mia benedizione, forse questa è la scelta giusta.

Definisci l’obiettivo

Farsi trovare dai potenziali clienti quando ne hanno bisogno, quando cercano qualcosa che tu puoi offrire. Questo è l’obiettivo chiave di un freelance blog di qualità.

In questo modo aggiri il vicolo cieco della pubblicità classica, ti fai trovare grazie ai contenuti di qualità, mostri le tue competenze, crei un curriculum online.

L’idea di avere un blog per promuovere la tua attività di freelance è perfetta. Ma come strutturare il blog di un freelance? Quali sono gli elementi che non possono e non devono mancare nel tuo progetto? Vuoi promuovere la tua professionalità: ma hai tutte le carte in regola? Ecco i punti da rispettare per portare vantaggi concreti ai blogger freelance.

Acquista hosting e dominio

Primo passaggio: compra un hosting, compra un dominio e crea il tuo impero con WordPress. Il blog di un freelance non può basarsi su piattaforme gratuite, su progetti validi ma comunque legati a logiche proprietarie. Devi avere massima:

  • Disponibilità del codice.
  • Forza dei plugin.

Devi presentarti con un blog professionale. E la professionalità passa dall’acquisto di una piattaforma proprietaria. Non hai le competenze necessarie per gestire server?

Impari, non è difficile. O compri un hosting WordPress con CMS preinstallato. Anche la scelta del dominio è decisiva. Come deve essere? Cosa scelgo per il mio URL?

Se vuoi puntare sull’attività freelance puoi acquistare un nomecognome.it, oppure puoi sfruttare una combinazione che racchiuda il tuo progetto, il brand. Le regole fondamentali? Oltre a scegliere la migliore estensione il dominio deve essere facile da:

  • Leggere.
  • Pronunciare.
  • Scrivere.
  • Ricordare.

Assicurati che non ci siano giochi di parole, casi di omonimia, concetti e prodotti sconvenienti legati al nome che scegli. Scoprire solo dopo l’inizio del tuo lavoro che il nome che hai scelto per il tuo dominio è vicino alle fantasie di una determinata subucultura.

Usa un design professionale

Ok, come sempre l’abito non fa il monaco. Ti puoi nascondere dietro questa massima fino alla fine dei tuoi giorni, ma la verità è un’altra. I lettori arrivano sul tuo blog e valutano un insieme di elementi. I contenuti di qualità fanno la differenza, è vero.

Il blog di un freelance
I consigli per freelance blog writers.

Ma anche l’occhio vuole la sua parte. E la tua professionalità si deduce anche dal design che scegli per il tuo blog. Non devi diventare un web designer rivoluzionario.

Non devi fare la storia delle linee e dei colori. Devi solo scegliere un template pulito, basato su colori semplici e che richiamino il tuo brand. Non è facile vero?

Puoi sfruttare uno dei tanti store per acquistare un tema, e puoi adattarlo alle tue esigenze. Oppure puoi investire parte dei tuoi averi per creare, insieme a un web designer, il blog dei tuoi sogni. Essere blogger freelance vuol dire anche questo.

Crea le pagine

I contenuti si dividono in due grandi famiglie: post e pagine. Inizio proprio dall’ultima opzione. Le pagine rappresentano dei contenuti fissi, immutabili, importanti per l’autore. E il blog di un freelance deve avere queste pagine:

  • Chi sono – Impossibile lavorare in questo settore senza presentazione.
  • Contatti – Voglio contattarti, dimmi come. Lascia tutti i contatti qui.
  • Portfolio – Mostra i lavori migliori. Quelli che raccontano la tua storia.

Manca qualcosa? Certo, mancano le landing page. Le pagine che permettono al visitatore di diventare lead, un utente interessato al tuo lavoro. Senza pagina di conversione non esiste freelance, eppure sono tanti i progetti che ignorano questo punto.

Tu hai bisogno di trovare clienti online. E questa calamita si chiama landing page. Anche la logica dell’inbound marketing lo suggerisce: trova gli interessi del pubblico, crea contenuti di qualità, intercetta traffico e portalo sulle pagine di atterraggio.

Scrivi i post

Ci sono le pagine e ci sono i post. Come ho sottolineato anche nel mio libro, quando crei il tuo piano editoriale devi considerare gli obiettivi da raggiungere nel tempo.

Vuoi scrivere a caso? Ti piace l’idea di avere un diario personale? Perfetto, il blog di un freelance è diverso. Ha bisogno di obiettivi. Ma devi farti delle domande:

  • Cosa vuoi ottenere dal tuo blog?
  • Quanto tempo vuoi investirci?
  • Hai degli obiettivi intermedi?
  • E degli obiettivi secondari?

Mi spiego meglio. Tutti vogliono guadagnare con il web. Anzi, vogliono trovare nuovi clienti. Sacrosanto. Ma cosa devi fare? Quali sono le azioni materiali per ottenere questi risultati? Devi differenziare i post e gli articoli da pubblicare sul blog freelance.

Proprio come suggerisco nel metodo della piramide dei contenuti. Ci sono articoli pensati per posizionarsi e farsi trovare da determinate ricerche, altri per fare community.

Altri ancora per soddisfare esigenze di nicchia. Post lunghi e complessi si posizionano bene, generano traffico e lead qualificati. Ma ricevono pochi commenti e condivisioni.

Altri post fanno cascare i social per il numero di condivisioni e ospitano grandi conversazioni. Non generano traffico qualificato, quindi niente lead utili.

Sono post differenti per blogger freelance, hanno ruoli diversi. Il post con lunghe conversazioni viene condiviso e incrocia l’attenzione di un blogger che lo linka.

Ricordo il caso della Moncler: ho guadagnato una decina di link di qualità, anche da testate nazionali. Quel post non mi ha portato clienti diretti, ma i link fanno sempre bene. Post differenti con obiettivi differenti: questa è la strada da seguire.

Raccolta delle fonti

Le fonti sono importanti per il blogger freelance. Attraverso i contenuti che trovi online e offline puoi migliorare i tuoi articoli, puoi dare forma e sostanza ai post.

Usa gli strumenti migliori per fare blogging.
Usa gli strumenti migliori per il tuo freelance content writer blog.

Verificare e citare le fonti fa parte del lavoro quotidiano: così puoi raggiungere buoni risultati. Vuoi sapere come organizzo le fonti? Con Feedly ed Evernote:

  • Archivio i post, li divido in cartelle (ogni argomento una cartella) e con un tag.
  • Creo un block notes per ogni cliente. Ritaglio e archivio tutti i dettagli utili.

Con IFTTT puoi creare una combinazione tra piattaforme e fare in modo che gli articoli salvati in Feedly con un tag venga archiviato su Evernote nello stesso modo.

Devi iniziare ora

Esatto. Il blog di un freelance non deve iniziare a pubblicare quando si mette il piede fuori dall’ufficio. Il freelance inizia a lavorare prima di licenziarsi, prima di diventare libero professionista. A questo punto deve avere già i clienti che lo aspettano.

Non esistono segreti per guadagnare con il blog. C’è solo una regola da rispettare: devi spingere il tuo brand quando non ne hai bisogno. Quando sei ancora nel tuo ufficio, quando vedi il lavoro freelance ancora come alternativa lontana.

Oggi questa differenza non esiste più: il dipendente è una sorta di freelance con un unico cliente, ed è suo dovere curare il proprio brand. E aprire un blog da zero.

Il blog di un freelance
Come deve essere il blog di un freelance?

Quello che non devi fare: abbandonare l’idea di avere un blog personale. Lo so, esistono freelance che lavorano bene (anzi, benissimo) e non hanno un blog. Me ne compiaccio.

Cosa fai quanto finisce? Quando qualcuno non avrà più benefici nel passare questa parola? Voglio essere indipendente, voglio avere una porta aperta sul web.

Come lavorare sul blogging freelance

Devi avere uno scopo. Devi sempre avere un punto di riferimento che guidi la tua attività di freelance e blogger, dalla scelte estetiche alla pianificazione dei contenuti.

Vuoi parlare del tuo ristorante? Scrivi ottimi articoli dedicati ai cuochi del settore. Vuoi condividere la tua abilità con i motori? Cerca di soddisfare le esigenze dei lettori.

Quali sono le esigenze del tuo target di riferimento? Studia le necessità di chi ti segue, fai una buona keyword research e scrivi titoli del blog in grado di catturare l’interesse.

Determinazione

La determinazione è una virtù nel mondo del blogging: ti aiuta a coltivare i rapporti con i colleghi, a studiare contenuti sempre più vicini alle esigenze dei lettori. Senza determinazione non puoi diventare blogger di professione e fare blogging freelance.

Personalità

Hai deciso di seguire l’esempio di chi ce l’ha fatta. E nell’emulare i passi hai perso di vista la personalità: un brand che custodisci nel DNA e che nessuno potrà copiare.

Possono rubare le immagini, le idee, lo stile del tuo blog ma non la personalità. Per questo devi lasciarla libera di scorrere tra i paragrafi dei tuoi post migliori.

Qualità

Tatuati la parola “qualità” sul dorso delle mani: così avrai sempre davanti agli occhi la chiave del successo. Tutto quello che fai – dalla pubblicazione di un post alla condivisione di un articolo – deve essere temprato dal fuoco della qualità.

blog freelance

Non c’è spazio per i contenuti senza anima. Gli articoli devono dare ai lettori il piacere della lettura, devono dare la possibilità di scoprire nuovi dettagli, nuove soluzioni.

Coerenza

Non voglio paragonare l’incoerente con il traditore, ma il concetto è simile. Rispetta te stesso, rispetta il tuo diario online o blog aziendale, la linea editoriale che hai deciso e chi ti dà fiduciaO almeno avvisa i tuoi lettori che hai deciso di cambiare direzione.

Integrità

Perché gabbare i lettori prendendoti il merito di un articolo? Vuoi risparmiare sui link? E le immagini… perché non citi la fonte? Potrei elencare mille casi ma la sintesi è ovvia: i blogger freelance non mettono mai in gioco l’integrità. E la reputazione online.

Pazienza

Non puoi pretendere numeri da capogiro dopo 30 giorni di pubblicazioni. E anche quando i numeri ti daranno ragione, ci sarà sempre qualche problema: gli AdSense non rendono, la grafica non ti convince, i social potrebbero andare meglio.

successo
Le parole del blogger di successo.

Devi avere pazienza, non puoi pretendere che i problemi si sistemino in un attimo. Come sosteneva Rousseau: “La pazienza è amara, ma il suo frutto è dolce”.

Fiducia

Per raggiungere vette sempre più alte devi credere in te stesso, in quello che fai e in quello che pensi ogni giorno. Ma devi anche credere nel prossimo.

Un blogger si fida delle persone che lo circondano – ad esempio dei guest blogger – e che non ha paura di sfruttare le idee dei fan su Facebook o dei follower di Twitter per creare nuovi articoli. Ovviamente ringraziando e citando la fonte.

Comunicazione

Non rispondi ai commenti, non partecipi alla discussioni su Twitter e non replichi alle persone che lasciano domande sulla bacheca di Facebook: sei sicuro di essere un blogger freelance? Credo che la comunicazione sia il perno della tua attività online.

Flessibilità

Viviamo in un tempo sfortunato per la flessibilità, legata a forme di lavoro poco amate (non tanto per la loro natura ma per l’uso distorno). Ma la flessibilità è una virtù.

parole del blogger

Gli equilibri sul web mutano e devi essere pronto a mettere in discussione le tue conoscenze. Tutto cambia, per questo devi essere flessibile. Talmente flessibile da cogliere al volo i mutamenti e raccoglierne i frutti. Vuoi suggerire una parola ai blogger di successo?

Riccardo Esposito

Sono un web writer freelance. Mi occupo di scrittura online dal 2009, mi sono specializzato nella stesura di piani editoriali per blog aziendali. Ho scritto 3 libri dedicati al mondo del blogging e della scrittura online (bio di Riccardo Esposito).

Categoria: Blogging

10 commenti su “Chi è il blogger freelance e come lavora”

    1. Riccardo Esposito

      Grazie Alessandro,

      Come sai, questo è il punto che spesso manca: pago un blogger, lui mi scrive 8 articoli al mese e rimane sul generico. Non può entrare a fondo, non può raccontare l’azienda e trasmettere all’interno del post dei punti di vista legati all’essenza dell’attività.

  1. Osservazioni interessanti. Un blogger del tutto estraneo all’azienda, probabilmente, scriverà in modo troppo distaccato ma è anche vero che il dipendente interno non è sempre la persona più adatta. Anche essere troppo “dentro” una realtà non aiuta a comunicarla nel modo giusto. Continuo a credere che sia necessaria una figura di Intermediario, ben formato, che abbia però un rapporto stretto con l’azienda.

      1. Claudia Silivestro

        credo che la figura migliore possa essere esterna, ma se ha un rapporto continuativo con l’azienda, contatti periodici e soprattutto se può contare su feedback costanti con un responsabile aziendale

  2. Credo che molto dipenda dalle dimensioni e dal grado di “modernità” di un’azienda: una realtà modesta forse non può/vuole aggiungere stabilmente in organico una figura dedicata, mentre un’impresa ancora troppo old-style ha spesso un atteggiamento diffidente nei confronti delle professioni 2.0: contattano il blogger con diffidenza, “perché i competitor fanno così”, ma forse non ne comprendono appieno l’utilità.

    1. Riccardo Esposito

      L’azienda che inizia con il piede storto: la peggiore. Ha già la sua idea, è scettica, non cambia posizione: ti paga solo per confermare la sua opinione. Frustrante, meglio perdere un cliente del genere.

      A meno che… meglio dare uno sguardo al preventivo prima 😀

  3. Ciao bello, non sono d’accordo con la tua testi e ti espongo di seguito le mie motivazioni, ovviamente opinabili e personali:

    1) Assumere, soprattutto oggi, è molto difficile e dispendioso per un’azienda, e generalmente si tende a farlo solo per quelle posizioni veramente essenziali nell’organigramma, come account manager, commerciali, responsabili d’amministrazione e così via. Un blogger (e parlo da titolare di un’azienda) non lo metterei mai a busta paga, per due ragioni molto semplici: la prima, è che non mi serve dargli un fisso mensile più i contributi e le tasse sul lavoro (altissime in Italia) per farmi scrivere qualche contenuto al mese, perché tu m’insegni che un corporate blogging di nicchia non necessita per forza di un contenuto al giorno, potrebbe bastare anche uno due a settimana; secondo, un esterno mi costerebbe molto meno!
    2) Non lo consiglio al freelance, perché vorrebbe dire lavorare in mono committenza, perché se io azienda ti pago uno stipendio per scrivere per me poi non accetto che tu possa farlo anche per altri, magari nell’orario di lavoro canonico per il quale ti riconosco un emolumento. Lo fai di notte? Va bene, ma ti conviene? Se ti leghi ad un cliente e questo, per varie ragioni, viene a mancare, che fai? Resti col culo per terra? Non mi sembra il caso.
    3) Un blogger interno finirebbe a scrivere redazionali, contenuti auto referenziali, comunicati stampa e altre puttanate varie, che mortificano davvero il lavoro di un blogger;
    4) Se proprio vuoi avere una persona interna, paga un blogger professionista per formare quelli che, tra i tuoi dipendenti, immagini possa dare un contributo scritto di buona qualità, e affida al blogger professionista il ruolo di editor. Ti costa molto ma molto meno.
    5) Non credo che l’azienda sia in grado di raccontarsi meglio di come farebbe un blogger freelance. Tu conosci magari il tuo lavoro e i prodotti/servizi che offri, ma non vuol dire che tu sia capace di attrarre utenti freschi e fidelizzarli meglio di un esterno, adeguatamente informato e formato su quello che fai.

    1. Riccardo Esposito

      Vedi Francesco, è una situazione complessa. Più volte ho parlato di blogger embedded. ovvero di blogger non assunti a tempo pieno, ma freelance capaci di condividere la visione dell’azienda. Cosa – ti faccio un esempio personale – che posso fare per un’azienda come Serverplan. Il mio scrivere articoli per quest’azienda mi porta a essere credibile come autore, a comprendere logiche e principi. Io la vedo così: formazione interna per chi scrive, più supervisione per piano editoriale.

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