Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il
Per scrivere un post sui social o sul blog in grado di fare la differenza online devi studiare il target, decidere l’argomento e individuare un buon visual. Poi crei il contenuto e infine pubblichi il testo. Ma prima rileggi per evitare errori.
Anzi, come scrivere un post in grado di dare un contributo al tuo business. Spesso i progetti legati al blogging si sviluppano senza raggiungere questa consapevolezza: non puoi scrivere articoli del blog solo per dare forma al calendario editoriale.
Vuoi puntare sull’inbound marketing e ti hanno suggerito il blog. Soluzione utile per attirare traffico verso le landing page e trasformare i lettori in lead. I potenziali clienti arrivano sul blog grazie agli articoli, poi li trasformi in contatti.
Indice dei contenuti
Cosa significa scrivere un post?
Questo è il punto di partenza per scrivere il tuo articolo. Questo è l’inizio della tua avventura per pubblicare un contenuto di qualità. Un singolo post. Posso definire i punti indispensabili per scrivere un post efficace? La risposta non è semplice: sì.
Ma la praticità di questo auspicio non è sufficiente. Vuoi scrivere un grande articolo? Cosa significa questo? Si tratta solo di rispettare le regole della grammatica e della sintassi? Devi scegliere una buona immagine?
Vuoi scrivere un articolo capace di fare centro? Io per rispondere a questa domande cerco di lavorare su due punti sostanziali: strategia di blogging e scrittura.
Da leggere: come scrivere su Facebook
Pianifica la scrittura del post virale
Cosa significa scrivere un articolo? Affrontare un argomento a caso? Descrivere un’esperienza? Ci sono: vuoi scrivere per aumentare le visite. O magari per imitare quel blogger che ti ha sempre ispirato. E che in qualche modo vorresti raggiungere.
Non è il massimo, vero? No, per niente. All’inizio tutti lavorano senza una bussola o con le idee confuse. Impossibile definire una strategia chiara fin dal primo post.
Il blogging è fatto di tentativi. Di prove e di fallimenti utili per capire come migliorare, come ottimizzare la propria attività. Ma un dato è certo: non puoi ignorare la necessità di una strategia, di un approccio olistico alla scrittura online.
Nel libro Fare Blogging sottolineo la necessità di un piano editoriale e l’importanza di organizzare le pubblicazioni intorno a obiettivi. Sottolineo questa necessità: se non hai ben chiari i punti che trovi in questa lista non puoi scrivere un post efficace.
Perché scrivere: obiettivi
Obiettivi, hai bisogno di obiettivi. Questa è la base di partenza per gli articoli. Non puoi fare diversamente se vuoi scrivere post degni di questo nome. Quando pubblichi un post per il tuo blog devi rispondere a una domanda essenziale.
Perché hai creato quel contenuto? Un blog può avere diversi obiettivi, e i tuoi articoli devono essere studiati per raggiungerli. Ti faccio un esempio: hai deciso che vuoi fare personal branding con il blog. Il contenuto deve essere pensato per ottenere il risultato richiesto. Come suggerisce Centenaro, devi impostare una strategia:
L’articolo ti aiuta a raggiungere questi punti? Permette al tuo nome di assimilare valori e farsi riconoscere? Se io voglio lavorare come consulente per blog aziendali scrivo articoli dedicati all’argomento, e li scrivo con determinate caratteristiche.
In modo da comunicare qualcosa alle persone. Questo ragionamento può essere declinato in base agli obiettivi che hai individuato nel piano editoriale strategico.
A chi scrivere: target
Questo è il secondo punto da rispettare per fare in modo che il tuo articolo sia utile all’economia del calendario editoriale. Il concetto è semplice: scrivere un contenuto di qualità vuol dire intercettare le esigenze del lettore, rispondere a domande.
Sai cosa cerca il pubblico utile al tuo progetto? Per scrivere un buon articolo devi conoscere gusti, esigenze, necessità. Devi avere un’idea chiara del tone of voice.
E parlare alle persone con il linguaggio giusto. Tu sai cosa vuole il lettore? Scrivere un articolo non è sinonimo di autocelebrazione, non devi scrivere per te.
Prima di iniziare a scrivere devi studiare il pubblico. Senza dimenticare i competitor. Queste informazioni sono utili per dare personalità e risorse al tuo articolo.
Come scrivere: metodo
Hai individuato il pubblico, hai dato un punto di riferimento alla tua attività di blogging. Devi scrivere per queste persone, il target ha queste necessità. E tu le devi soddisfare senza dimenticare la tua personalità, il tuo essere web writer.
Ma non puoi dimenticare la struttura. Hai capito a chi devi rivolgerti, ora devi approfondire un punto: come comunicare. Con un articolo legato a la tua opinione?
Con un tutorial? Con un pillar article capace di approfondire ogni sfumatura del tema scelto? Dipende dalle esigenze del pubblico e dalla natura dell’argomento.
Io do varietà al calendario editoriale e lavorare con una struttura a piramide: le pietre angolari della conoscenza (cornerstone content) fanno da base, i pillar article creano la struttura per articolare le pubblicazioni e approfondire con post specifici, verticali.
Modelli per scrivere post di successo
I tuoi articoli si somigliano spesso? Questi trucchi per scrivere come un copywriter possono aiutarti, e i modelli di post ti danno varietà nel calendario:
- Bullet list.
- Autocelebrativo.
- Intervista.
- Breaking news.
- Case study.
- How to.
- Esperienza personale.
Tra i vari tipi di post per blog ho scelto questi. Perché i lettori migliori tendono ad annoiarsi quando si trovano di fronte sempre gli stessi argomenti.
Questo è sicuramente, tra i vari modelli di post, la soluzione migliore per dare buoni consigli. La struttura a punti è ben gradita dagli utenti che vogliono il succo del discorso a portata di pupille. Un modello che attira lo sguardo del lettore.
I suoi vantaggi: facile da leggere, la organizzare mentalmente e da digerire. La lista di elementi – la famosa bullet list – può usare al meglio gli header (H2, H3) e ragionare su una leggibilità sempre più necessaria su internet.
How to, il tutorial
Tra i tipi di post da aggiungere al tuo calendario editoriale c’è sempre quello che suggerisce come fare qualcosa. Le visite aumentano con questa soluzione, soprattutto se riesci a essere preciso e puntuale nel lavoro di blogging.
Articolo celebrativo
Sono articoli che raccolgono altri post per celebrare un topic che ci sta a cuore. Individua 7 – 10 post che trattano un argomento, introducili con un cappello.
E poi elencali come ho fatto io con i blog virali. Questo sistema permette di sviluppare un passaggio utile per l’architettura del blog e per la SEO on-page: i link interni.
Post con intervista
Solo i blogger più famosi riescono a fare un post per mettere a segno interviste a personaggi degli di nota. Se ci vuoi provare, non intervistare il salumiere all’angolo ma te stesso: a un blogger interessa sempre il parere di un collega ferrato in materia.
C’è un altro punto da considerare: scrivere un’intervista è un vero e proprio esercizio di comunicazione, affrontalo con la massima attenzione. Sembra una soluzione semplice per il calendario editoriale, in realtà è uno dei modelli di post più insidiosi.
Breaking news
Forse è il modello più semplice da buttar giù ma più difficile da incastrare nei tempi giusti. Devi essere sempre aggiornato sugli argomenti da trattare altrimenti la blogosfera diminuirà il “breaking” del tuo post nel giro di 24 ore. Abbonati ai Google Alert per le chiavi di ricerca che ti interessano e segui i blog più accreditati;
Case study online
Prende come riferimento un caso emblematico, dimostrativo: ne approfondisce le circostanze e i dettagli, prolungandosi nel tempo se la situazione si evolve.
Inizia con situazioni poco articolate perché un case study è difficile da affrontare, ma con l’esperienza puoi decidere di alzare il tiro. E creare dei contenuti evergreen.
Nella scrittura di un case study ricorda l’architettura: premessa metodologica, raccolta dei dati, analisi dei dati e discussione della tesi sono passaggi decisivi per dare sostanza a quello che è uno dei modelli di post più interessanti.
Esperienza personale
Ogni tanto puoi concederti un piccolo passo verso i lettori e confidare qualcosa che trascende la semplice enumerazione di trucchi e segreti. Magari affrontando un argomento da una prospettiva soggettiva, personale, legata all’esperienza personale: può aiutare a instaurare un rapporto solido con i lettori (sempre importante).
Come scrivere un post efficace
Ecco la scrittura online. Ora devi portare su WordPress tutto ciò che hai espresso nella pianificazione. Devi buttare su carta digitale le idee, e lo devi fare seguendo le regole del blogging, del web writing, della lingua italiana e del SEO Copywriting.
Come scrivere un post efficace? Gli ingredienti sono diversi e non riguardano solo la buona scrittura. Devi avere delle competenze legate all’uso di WordPress, alle competenze SEO (seppur marginali) e al content marketing. Riassumiamo?
Headline d’impatto
L’headline è la stringa decisiva per un contenuto efficace. Attraverso il titolo puoi catturare lo sguardo e costringere il lettore a fermarsi, a prestare attenzione al tuo contenuto. Puoi creare un articolo spettacolare, ma se il titolo non funziona hai perso.
Il titolo non è l’unico fattore che le persone valutano prima di cliccare un link – l’autorevolezza del dominio può fare la differenza – ma ha un potere sul lettore: se riesci a cogliere il giusto equilibrio il tuo articolo è destinato a grandi cose.
Per questo devi scrivere una headline efficace. Devi informare, devi rispettare le regole dei motori di ricerca e devi emozionare. Di default il titolo è anche tag title, uno degli elementi più importanti in ottica SEO. Ma non solo.
È una stringa che comunica con il lettore: devi informare il motore di ricerca e mettere in chiaro l’argomento dell’articolo. Cercando di persuadere il pubblico. L’arte della buona headline è complessa, articolata, ricca di sorprese e difficoltà.
Leggibilità perfetta
Il miglior articolo diventa lettera morta se non è leggibile, se non è stata curata la forma della comunicazione. Il grande nemico della leggibilità: il blocco di parole.
A causa di questo muro costruito con vocali e consonanti il lettore abbandona la sfida: ignora la potenzialità del tuo articolo e passa ad altro. Non c’è molto da dire, la leggibilità può fare la differenza. Ti consiglio di migliorare la leggibilità dei tuoi articoli.
Attacco e chiusura
L’headline è l’aggancio iniziale, l’attacco consolida l’attenzione del lettore e lo convince: questo è l’articolo che fa per te, la tua ricerca è finita.
L’attenzione online è sempre in bilico, l’utente non deve leggere dieci paragrafi prima di arrivare al nocciolo del problema. Ecco perché l’attacco deve essere immediato, avvincente, ma al tempo stesso diretto: devi dire subito cosa si trova nell’articolo.
Stesso discorso vale per la chiusura. Spesso ci lasciamo influenzare dalla piramide rovesciata, della tradizione giornalistica, che consiglia di sfumare i contenuti scritti. In alto quelli più importanti, in basso i dettagli. Sul web ci sono altre logiche.
Le persone devono compiere delle azioni per un lavoro. Alla fine dell’articolo può essere interessante inserire una sintesi del post con una call to action, un invito all’azione per spingere il lettore a diventare attore. Come deve essere?
- Imperativa.
- Breve.
- Ricca di valore.
- Diretta.
Cosa può fare? Dipende dallo scopo. Vuoi fare lead generation? Puoi spingere il lettore verso l’iscrizione alla newsletter o il download di un e-book gratuito. Devi vendere un infoprodotto? Organizza un sistema di banner che contestualizzino l’offerta commerciale con l’argomento del post. E poi invita a svolgere un’azione.
Immagini, video, podcast
Come nel caso delle headline, l’immagine ha un ruolo decisivo per il successo del post. I contenuti visual comunicano valori e informazioni, riescono a battere sul tempo la scrittura. E lo fanno aggiungendo significati, valori, informazioni.
Ci sono immagini che funzionano alla grande e altre che fanno cilecca. Perché non ti prendi una pausa per sceglierne una migliore? Il terzo grado da fare alle immagini:
- Metti sempre il tag alt alle foto?
- Riduci il peso dell’immagine?
- Usi un nome file descrittivo?
D’altro canto è fin troppo facile fermarsi solo alle foto o alle grafiche da inserire all’inizio dell’articolo. C’è altro da aggiungere: un buon lavoro di content marketing si orienta verso tutte le soluzioni utili per migliorare l’articolo. Dal video al podcast.
Scegli tag e categorie
Tag e categorie sono strumenti per migliorare l’usabilità del tuo blog. I lettori usano questi link per spostarsi tra le pagine del tuo blog, per scoprire nuovi articoli.
Ma per far funzionare questo equilibrio devi scegliere al meglio. Prima di pubblicare i miei post migliori io controllo sempre la mia combinazione di tag e categorie, e tu?
Rileggi quello che hai scritto
Il proofreading è una parte importante del tuo lavoro di blogger. Scrivere vuol dire creare e fare errori, e solo una buona rilettura può metterti al sicuro dai refusi.
Ma perché non ti prendi il tempo per il secondo round? Così puoi controllare anche quelle sciocchezze che i pignoli come me notano sempre come l’accento, l’apostrofo, gli spazi dopo la punteggiatura. Due riletture sono meglio di una per fare un post!
Come iniziare un post del blog
Per un copywriter il blocco dello scrittore è un nemico: colpisce all’improvviso ed è difficile da superare. Eppure c’è un male peggiore per i blogger: iniziare un post.
Arriva subito al punto
A volte è proprio questo il modo migliore per iniziare un post, soprattutto quando sai che la tua audience non è disposta a perdere molto tempo.
Come scrivere un post efficace? Spiega subito perché ti trovi dietro al monitor del computer, quali sono le notizie che stai per raccontare, quali argomenti affronterai e cosa stai per creare. Devi catturare subito l’attenzione di chi legge.
Trova qualcosa di comune
Se riesci a trovare il filo che collega il problema dei tuoi lettori con la tua necessità di iniziare l’ennesimo post della tua esistenza di blogger hai fatto tombola.
All’inizio sembra un gioco da ragazzi ma fai attenzione: se non riesci a focalizzare bene la tua audience rischi di rimanere nel troppo generico e nel troppo specifico.
Racconta una storia
Nessuno si accorgerà se stai mentendo o meno (tra i tuoi lettori abituali ci sono amici stretti, parenti, genitori?) ma quando racconti una storia vera riesci a condirla con dettagli unici, accattivanti, travolgenti. Se poi questa storia è anche divertente e pertinente con l’argomento che stai trattando è proprio l’intro che stavi cercando!
Fai una domanda
Accorcia le distanze e fai una domanda ai tuoi lettori. Una domanda precisa, interessante e, al tempo stesso, generica perché deve toccare l’interesse di più persone e non solo tuo. Deve essere una domanda capace di essere rappresentativa.
Deve raccogliere le esigenze del pubblico. Per esempio questo post poteva iniziare così: “Quante volte hai iniziato a scrivere un post e ti sei fermato subito?”
Usa la giusta citazione
Una citazione di un personaggio famoso, un addetto ai lavori, una celebrità nel tuo campo di interessi può essere un buon modo per iniziare un articolo, sei d’accordo?
Io sì. Soprattutto quando la citazione coglie in pieno l’argomento trattato. E mi sembra quasi banale dire che una citazione fuori luogo è da evitare a tutti i costi.
Per iniziare un post puoi usare una citazione visual. In questo articolo ho raccolto tutte le risorse necessarie per creare immagini con quote partendo dalle foto.
Ammetti le tue difficoltà
Ecco un modo per sorprendere i lettori e partire proprio dalle difficoltà che hai trovato nell’approfondire un determinato argomento. Non ti sto dicendo che devi iniziare il tuo prossimo articolo con una lagna infinita sulle fatiche che hai affrontato: devi stimolare la curiosità di chi ti sta leggendo e non annoiarlo a morte!
Come scrivere un post virale
C’è il post d’opinione con la tua idea, l’intervista, l’articolo per ispirare il pubblico, i tutorial, i pillar article, i cornerstone content. Poi ci sono i post virali. Ovvero?
Una pubblicazione legata a un sentimento popolare che monta e si innalza contro un pensiero, un atteggiamento, una pratica. Il post polemico è un’arma dal potere incredibile. Se riesci a governare bene le leve emotive puoi ottenere grandi risultati.
Ci sono grandi rischi da affrontare. Puoi mettere in discussione la tua credibilità. Come si scrive un post polemico? Quali sono gli aspetti da curare per avere buoni risultati? Ho dato uno sguardo a qualche articolo e ho individuato dei passaggi.
Il primo passaggio chiama in causa la tua abilità, le tue conoscenze e le tue capacità di leggere la pancia della tua nicchia. Per scrivere un post polemico devi individuare un tema capace di attirare l’attenzione del lettore, ma non solo. Deve
- arrovellarsi
- inalberarsi
- coinvolgere
- emozionare.
I grandi classici: lavoro, soldi, tasse, governo, religione. Come si individua un tema utile per creare un post polemico? Non guardare nei topic di Twitter, ma monitora le interazioni sui social, leggi i commenti nei blog e nelle community, osserva le opinioni media su Facebook e su Twitter. Devi essere presente, devi capire l’argomento.
Scegli la tua posizione
Hai individuato il topic: il lavoro. Come affrontare il collega, una sfumatura professionale, le tasse che impone il governo, i clienti che non pagano: il topic ha mille sfumature, tocca a te individuare quella che anima lo spirito giacobino.
Andare controcorrente
Devi trovare la chiave per affrontare un tema attraverso una soluzione alternativa. Obiettivo? Andare contro il senso comune, spaesare il pubblico.
Ti faccio un esempio: in un mondo parallelo, un Ministro della Repubblica accusa i giovani di essere troppo choosy. Troppo schizzinosi. Non riescono a trovare lavoro perché non scendono a compromessi. Quindi si scatena l’inferno sui social e sui blog: il sentiment è negativo, tutti criticano il Ministro. E lo criticano con forza.
Senza risparmiare offese. Ci sono anche le minacce. Cosa fa il blogger per l’engagement? Scrive il contrario. Dà ragione al politico che stigmatizza i ragazzi.
La tecnica del blogger: argomenta punto per punto e smonta l’accusa, che spesso si basa sulla reazione verace nei confronti di un passaggio infelice. Ogni evento può essere analizzato: devi racchiudere in un post le fonti giuste e una dose di malizia.
Cavalcare l’indignazione
Sul versante opposto c’è il post polemico che segue la corrente. Che sintetizza le opinioni della massa con un articolo esplosivo. Il blogger raccoglie le espressioni negative, le critiche o i dubbi di una base e usa gli umori per creare un post di successo.
Il post che lavora sull’indignazione in realtà è pungente, mira a creare una divisione netta tra chi la pensa o lavora come te e chi si muove in modo differente. La caratteristica chiave di questo post: o la pensi come me, o vali meno di zero.
Il blogger che segue la corrente porta il contenuto oltre la ragione. Analizza, usa l’ironia e la per dare nuovi punti di vista. Obiettivo? Creare polemica con chi non è allineato e attirare chi la pensa in modo diverso dalla massa per:
- Aumentare commenti
- Migliorare le visite.
- Sfruttare interazioni.
- Spronare le condivisioni.
Tempo e posizione del post polemico
Sai qual è la chiave di volta del post polemico? Il tempo. Devi osservare il tuo pubblico, devi monitorare le opinioni verso un argomento. E poi devi scrivere il tuo articolo. Lo devi fare prima dei tuoi colleghi, devi essere il primo a scrivere un articolo per polarizzare il pubblico. Tempo e posizione, questo dice il titolo.
Devi precedere gli altri, devi raggruppare con attenzione il pubblico. La diplomazia va bene fino a un certo punto, poi devi prendere una posizione. Devi dare un motivo alle persone di seguire la tua idea. Un’idea forte per creare un post vincente.
Devi essere il primo, non puoi raggiungere buoni risultati se non riesci a essere innovativo. Per essere innovativo non puoi seguire: devi avere un’identità chiara.
Quindi devi condannare o accettare. Facendo sempre attenzione al linguaggio e alle headline. Spesso i post polemici esagerano, usano un linguaggio estremo per colpire il lettore. Vale anche per i titoli: sempre al limite del click baiting.
Cosa scrivere sotto a un post
Uno degli errori che viene ripetuto da chi lavora in modo superficiale. Hai scritto un articolo, un contenuto di qualità, e hai seguito la pubblicazione in ogni passaggio.
Ora puoi abbandonare il prodotto? No, adesso inizia la seconda parte del lavoro. Devi seguire tutti gli sviluppi: le condivisioni, le menzioni, i commenti dei lettori. Devi continuare a scrivere sotto al post per alimentare le discussioni e gestire.
In questo modo amplifichi i vantaggi del blog: ogni commento può diventare un’occasione per acquisire un nuovo lettore. O per perderlo, questo è chiaro. Si tratta di un investimento. Molto dipende da come ti relazioni con il pubblico.
Per approfondire: 5 modi per concludere i tuoi post migliori
Vuoi scrivere un post di successo?
Esatto, come scrivere un post. Come fare in modo che il tuo blog trovi nuova linfa vitale grazie a una pubblicazione costante e programmata. Basata non solo sulla voglia di scrivere – quella non deve mancare mai – ma anche sulla programmazione sistematica dei post. Senza improvvisare le azioni.
Quello che penso vale meno di zero se non funziona, se non ha dei riscontri. Limitarsi ad aumentare le visite è inutile se alla base non c’è la riflessione.
Ecco cosa significa per me scrivere e pubblicare un post efficace. Per te, invece? Hai qualche domanda per migliorare la strategia di blogging? Lasciala nei commenti.
Rimango convinto che il punto più importante sia capire “a chi” stiamo scrivendo, conoscere i bisogni e il “linguaggio” del target che vogliamo conquistare
Ciao Vincenzo,
Hai perfettamente ragione. O almeno questo è uno dei punti più importanti. Scrivere per un signor nessuno è inutile, dobbiamo puntare verso persone in carne e ossa. Il linguaggio del target, questa è la chiave. Tu come indaghi? Come scopri il linguaggio del target?
Questo è uno dei punti secondo me più delicati e “difficili” da cogliere. Personalmente tento di approcciarmi al testo pensando al modo in cui l’utente medio interessato al tipo di servizio possa voler descritto ciò che potrebbe essergli utile, magari tenendo sotto controllo l’attività degli utenti che seguono l’azienda e leggendo nei vari gruppi quelle che sono le richieste più gettonate onde poter carpire le esigenze dei professionisti. Ma spesso si ha la sensazione di navigare in un mare sconfinato… chi dice che il modo in cui le persone si esprimono sia lo stesso che tali individui vogliono poi leggere? Una grande mano penso possa arrivare dall’analisi e dal monitoraggio delle keywords da utilizzare, o meglio quelle che gli utenti utilizzano per trovare ciò che gli serve. Personalmente penso che SEMrush rappresenti il top.
L’analisi delle query è una fase importante dello studio. Sapendo come cercano capiamo cosa vogliono, come lo vogliono. Anche da un punto di vista fattivo. Se ad esempio trovo la query “Guida wordpress video” oppure “guida wordpress pdf” capisco che le persone non vogliono il semplice articolo: cercano un contenuto superiore. Ecco perché è giusto usare tool come Semrush (io uso questo anche se Seozoom è molto buono, l’ho usato).
Se non conosci il tuo pubblico, qualunque attività potrebbe miseramente fallire. Avere chiaro il proprio target di riferimento è forse il punto principale e fondamentale di una qualsivoglia strategia di marketing che abbia la pretesa di avere successo. Il resto, chiaramente, è altrettanto importante e fondamentale.
La conoscenza del target è un fatto importante, impossibile partire con la buona scrittura online senza aver fatto un’analisi completa del target. E aggiungo dei principali competitor: dobbiamo fare meglio, dobbiamo essere superiori.
Lotto quotidianamente contro il tempo, ma ogni minuto speso a leggerti è speso benissimo! Grazie a te Riccardo, sto sempre “sul pezzo”!
Ciao Elena, grazie a te per esserci. Dobbiamo muoverci sempre verso l’eccellenza: scrivere un post perfetto è impossibile. Lavorare sulla sua efficacia, invece, sì.
Riflessioni, strategie, conoscenza del proprio pubblico/comunità e alla fine il post perfetto non esiste… grazie, Riccardo!
Esiste la perfezione per la tua community, non per tutti. Dobbiamo imparare ad accontentarci e a non piacere a tutti.
I tuoi consigli sono pratici, chiari, esaustivi. Fanno venir voglia di metterli subito in pratica!
anch’io sono convinta che la conoscenza del target sia fondamentale, unita alla curiosità e la competenza del writer
Mettili in pratica subito, allora. Non aspettare: la buona scrittura online deve essere alimentata da subito.
La qualità dei contenuti dei tuoi articoli, Riccardo, è ottima! complimenti!
Grazie Daniele, ripassa quando vuoi.
Vorrei iniziare a scrivere un blog e questo articolo è sicuramente interessante, soprattutto perché intervallato da immagini che riassumono il contenuto… Odio quando ci sono testi chilometrici senza immagini! Grazie
Ciao, ti ringrazio. Questo è un altro aspetto importante per scrivere buoni articoli: usare il visual nel modo giusto.
salve, Argomenti del post, dove è possibile cliccare sopra per andare al argomento specifico è un pluing di worpress? se si, come si chiama?
Ciao, il plugin si chiama Table Of Content Plus.