Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il
Per commentare un post di un blog basta andare alla fine degli articoli e cercare lo spazio dedicato alle interazioni. Lasci nome e cognome, email e link al tuo sito web poi scrivi il tuo commento cercando di aggiungere valore.
Quando mi chiedono come commentare un sito la mia risposta è semplice: devi lavorare sodo con i contenuti, altrimenti rischi di passare inosservato. O magari di diventare spam.
Un blog con un buon numero di commenti è un progetto ben avviato, una piattaforma che richiama l’attenzione del pubblico e che si trasforma in punto di riferimento per la nicchia. Un blog può diventare punto di discussione se permette di commentare.
Ma sai qual è uno dei punti per attirare chi vuole lasciare i commenti sul blog? Dare sempre quello che vuoi ricevere. Sì, hai capito bene: per portare lettori attivi sul tuo blog devi iniziare tu, devi commentare i blog delle persone che lavorano nel tuo settore.
Non esiste di un manuale del commentatore, anche se gli articoli dedicati al comment marketing si spingono verso questa direzione. Ma un uso chirurgico dei commenti per raggiungere obiettivi precisi. Come commentare un post su WordPress?
Indice dei contenuti
Usa il tuo nome e cognome
Quante volte ho detto che un contenuto deve portare la firma dell’autore. Questo vale per i post che pubblichi e per i commenti che lasci sui blog.
Fatti riconoscere, fa’ in modo che le persone abbiano un quadro della persona che sta lasciando un contenuto. Questo vale nel caso in cui il commento arricchisca l’articolo, ma anche e soprattutto quando veicola una critica. Solo così può essere credibile.
Da leggere: come rispondere a un commento negativo
Gravatar, una buona base di partenza
Quando mi chiedono come commentare un sito il pensiero va a un’applicazione gratuita: Gravatar. Vale a dire il punto di partenza per rendere i tuoi commenti universali. Una volta impostati i parametri dell’account, Gravatar consente di inserire la stessa immagine in ogni commento. Basta usare l’email che hai scelto per il blog.
In questo modo puoi seguire uno dei parametri chiave per commentare bene un blog: rendersi riconoscibile. Il resto viene subito dopo, nel prossimo paragrafo.
Ottimizza i commenti per la SEO
Il primo punto da valutare: i commenti WordPress sono visti come contenuto. Google indicizza il testo in una pagina web, quindi i commenti dovrebbero migliorare le tue probabilità di posizionarti nei risultati. Più commenti ricevi, più traffico ottieni?
Il motore di ricerca vede il testo lasciato dai lettori? Io preferisco usare il sistema nativo di WordPress e non le piattaforme social. Google indicizza i commenti nativi. Disqus? Non sempre funziona. Ecco la ricerca di un commento nativo lasciato su My Social Web. Se vuoi aumentare le visite del blog con i commenti usa sempre il CMS WordPress.
Neil Patel (che usa commenti nativi) ha condotto una ricerca per rispondere alla domanda. I commenti rappresentano una buona fetta di contenuti del suo blog, quindi la domanda nasce spontanea: questi contenuti influiscono sul posizionamento?
Il traffico arrivato grazie al posizionamento di testo presente nei commenti – lamenta Neil – è basso: ha portato solo il 24,7% delle impression (grafico sopra).Ma è un buon risultato perché sono contenuti generati dall’utente in modo spontaneo.
Questo vuol dire essere in grado di moderare i commenti per evitare che portino la discussione altrove. Se le interazioni aiutano ad approfondire il tema e sono verticali possono essere utili. Altrimenti rischi di dirigere il topic verso direzioni diverse.
Cura il tone of voice del contenuto
Perché il tone of voice influenza i commenti del blog? Le persone amano confrontarsi con i propri pari, con chi non si erge a professore universitario ma ti accoglie come un amico. Le persone vogliono parlare con altre persone. Vogliono confrontarsi.
Questo non vuol dire raccontare frottole. Puoi avere un tone of voice amichevole, espresso da una scrittura semplice, ma pubblicare dei contenuti di gran qualità.
Pubblicare contenuti rilevanti è la chiave. Ma io credo che inserire una venatura emotiva sia importante per chi cerca il confronto con il tuo target utile.
Non devi trasformare il tuo blog in un libro Harmony. Ma ti invito a riflettere sulla comunicazione dei grandi blogger. O meglio, sullo stile e sul tone of voice di chi raggiunge migliaia di persone, e colleziona centinaia di commenti in ogni articolo.
Ti faccio un esempio. Come inizia il Whiteboard Friday di Fishkin? “Howdy, Moz fans, and welcome to another edition of Whiteboard Friday”. Stile fresco e amichevole.
No. Il tone of voice è impostato sul colloquiale, sulla possibilità di instaurare parità. Non c’è differenza tra chi scrive e chi legge. Non è un caso: è una caratteristica studiata. Probabilmente è un’attitudine, un modo di esprimersi per commentare un blog post.
Alimenta i commenti del blog
Gestire i commenti non vuol dire solo ricevere testo a costo zero da parte dei lettori ma curare una community, rispondere alle domande, trovare il modo per intavolare discussioni interessanti (ricordi il discorso degli inneschi?) senza forzare.
Devi trovare sempre il modo per aumentare i commenti. Non puoi solo ricevere, devi anche dare qualcosa. E l’aumento del traffico che può arrivare da una maggiore indicizzazione del testo è solo l’ultimo fattore positivo legato ai commenti sui blog.
In cima alla lista c’è la fidelizzazione. Se lasci i commenti aperti solo per collezionare testo stai sfruttando solo una parte del potenziale offerto dai commenti.
Tu puoi creare una tribù, un gruppo di persone fedele al tuo brand disposto a diventare portavoce della tua autorevolezza su chat, forum, gruppi di discussione. Lasciare i commenti sul blog liberi di scorrere è solo il primo passo per migliorare la community.
Usa anche i commenti di Facebook
Le aziende che vendono online devono curare le conversazioni. Lo rivela una ricerca di Socialblelabs.com condotta su un campione di 1.088 shopper. L’obiettivo?
Scoprire l’impatto della condivisione dei contenuti sugli acquisti dei consumatori. Ecco qualche dato interessante che ho raccolto nel post riassuntivo:
- Il 62% delle persone che hanno fatto acquisti online hanno anche letto i commenti relativi ai prodotti dai loro amici su Facebook.
- Il 75% degli acquirenti che hanno letto i commenti su Facebook hanno cliccato sul link del prodotto, raggiungendo la pagina del prodotto sul sito web.
Facebook ha attivato da diverso tempo la preview nei commenti. Se lasci un link nello spazio dedicato al commento, questo si anima di vita propria e aggiunge una preview di quello che stai per condividere. La riprova sociale è importante.
L’utilità? Da un punto di vista pratico adesso la possibilità di migliorare le visite del blog ha sicuramente un amico in più. E poi questa preview è fatta di testo e immagini, una combinazione che attirerà sicuramente più click al sito web della semplice URL.
Ti dico che quella stringa di testo più voluminosa che vedi nella preview del commento è la meta description del sito o del post. Mentre quella più grande è il tag title.
Per aumentare le visite con i commenti puoi ottimizzare questi aspetti e se non si vedono quelli che hai creato puoi fare un passaggio su Facebook Debugger.
Rispondi sempre alle domande
I commenti sono il seme di una nuova interazione e i tuoi lettori hanno bisogno di questo: hanno bisogno di qualcuno che risponda a domande, incognite, interrogativi. Tu devi esserci, tu devi rispondere a chi ha deciso di mettere commenti sui blog. Ma come?
Sempre con rispetto. Un ragionamento che non viene capito, un tono non accompagnato con la giusta mimica facciale: basta un attimo per far nascere il flame, la rissa digitale. Il giudizio che ti viene inciso se offendi qualcuno non è positivo: è pessimo.
Anche un’offesa tiepida (stupido, imbecille) nei commenti può diventare motivo di astio e rancore. Modera sempre le parole altrimenti rischi di essere bannato a vita.
Rispetta le opinioni degli altri lettori
Devi relativizzare i tuoi ragionamenti nei commenti del blog. Non puoi far passare come oggettivi e certi dei concetti che riguardano solo la tua opinione e la tua esperienza.
Impara a sottolineare che la tua è solo un’opinione o un punto di vista personale, e che non puoi iniziare una battaglia perché la tua idea non coincide con quella del prossimo.
Non usare keyword nel nome
I SEO utilizzavano le keyword nell’anchor text della firma per dare forza al link inserito nei commenti di un blog. Certo, è un collegamento nofollow ma può portare traffico.
Non ho mai approvato questa pratica, in primo luogo perché annulla il principio dell’identità. Ma anche perché la conferma di Matt Cutts è chiara: When Commenting On Blog Posts, Try To Use Your Real Name. Dai, quanti link di qualità ottieni così?
Scrivi un commento di qualità
Bel post. Complimenti, continua così. Non puoi continuare a lasciare simili commenti. Non c’è nulla di male, sono felice di ricevere conferme del mio lavoro: la lunghezza è indifferente. Il numero delle battute nei commenti WordPress è inutile.
Il web 2.0 è fatto di contenuti che si creano grazie all’interazione. Inoltre i tuoi commenti possono diventare un’ottima strada per portare nuove visite sul tuo blog, e per rinforzare il tuo brand. Ecco perché ogni commento deve diventare un guest post.
Sì, nei commenti puoi scrivere un contenuto. Un articolo nell’articolo. Hai tutto il necessario: immagini, embedded, formattazione e per inserire i link con anchor text.
Non inserire i link per fare spam
Dopo il nome devi mettere l’email, campo obbligatorio, e il link della firma. Qui conviene usare l’URL della home page. Come commentare un sito con un blog aziendale?
Di sicuro non dando fastidio ai lettori. Tu credi che si tratti solo di messaggi incomprensibili che Akismet riesce a filtrare senza battere ciglio. Ma esistono forme intermedie che sfibrano il blogger. Sono i commenti quasi spam su WordPress.
Caratteristica chiave? Sono autorefrenziali, parlano solo della propria esperienza. E magari inseriscono link a pagine più o meno utili al lettore. ma comunque legate alla propria attività. Ora, la regola è questa: se un link è utile al lettore è ok.
Se viene inserito in un commento striminzito e magari porta a una pagina commerciale… beh, sento odore di spam. Non puoi bollarlo, non puoi agire altrimenti rischi la critica. Il mio consiglio: accetta il primo ma decapita il secondo. Senza timore di sbagliare.
E tu che commenti il blog fare attività di link building fuori moda. Perché i collegamenti dei commenti sono nofollow, e poi usando anchor text spinti (con keyword commerciali) rischi solo di diventare spam e fare una pessima figura con i SEO.
Alimenta la discussione nei commenti
Un buon modo per utilizzare i commenti del blog: gestire la conversazione, frenare i bollenti spiriti e alimentare le interazioni tra i vari lettori. In questo modo puoi anche aumentare i commenti del blog. Ciò significa vestire il ruolo del moderatore.
Devi avere una buona esperienza per comprendere gli sviluppi di una discussione che si avvia al tramonto e trovare un argomento per rilanciarla. Senza esagerare.
Esatto, non devi mai annoiare i lettori. Molto utile in questi casi (anche se non indispensabile) una piattaforma come Disqus che ti permette di gestire al meglio il botta e risposta. Io però preferisco sempre non disabilitare i commenti WordPress nativi.
Inserisci una foto o un embedded
L’ho anticipato prima ma lo riprendo. Nei commenti puoi inserire una foto che hai dimenticato di postare nell’articolo o che serve a completare il tuo intervento.
Il codice HTML è quello che usi per un post, devi rispettare le regole SEO e dell’usabilità dedicati alle immagini. Quindi hai dei punti da osservare con cura:
- Inserisci la dimensione dell’immagine.
- Aggiungi il giusto attributo alternative.
- Nomina l’immagine con delle keyword.
- Usa tool per ridurre peso dell’immagine.
- Non rinunciare alla qualità del visual.
La dimensione del form per i commenti può essere più stretto dell’articolo: in questo caso ospiterà immagini più piccole rispetto a quelle che inserisci nei post. Quindi, per sicurezza ti lascio questi programmi per ritagliare le immagini online.
Hai inserito un’immagine? Hai formattato il testo? Bene, puoi incollare l’embedded di un video YouTube o di un Tweet. Magari di un contenuto su Slideshare.
Queste opzioni possono far comodo quando la discussione si evolve e chiama in causa contributi che si estendono su altre piattaforme. Come ad esempio YouTube.
Formatta i commenti del blog
Lo sai che i commenti possono essere formattati? E lo sai che in questo modo puoi aumentare la leggibilità di questi contenuti e migliorare l’esperienza del lettore?
Soprattutto quando sono molto lunghi, ti consiglio di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per migliorare la leggibilità del testo come il grassetto e il corsivo.
Questo vale solo per i blog? No. Puoi utilizzare questa lista per ottimizzare tutti i commenti, e per dare un’immagine concreta della tua attività online.
Punta sempre verso la chiarezza, lascia commenti utili e ricchi di informazioni, critica se devi ma fallo sempre con educazione, mai con sarcasmo e livore.
Come rispondere ai commenti del blog
Per rispondere ai commenti del blog devi scrivere il tuo nome ed email, poi aggiungi un testo anche formattato e con immagini se usi il codice HTML. Ricorda di usare sempre un linguaggio appropriato, senza mai attaccare l’utente.
Sembra facile rispondere a un commento. Ma ci sono dei dettagli che fanno la differenza, e che ti permettono di alimentare discussioni (o di limitare i danni).
- Inizia con un saluto.
- Usa lo stesso tone of voice che hai scelto per il blog.
- Non attaccare mai il lettore senza motivo: usa sempre la diplomazia.
- Usa i link per approfondire l’argomento.
- Formatta, dividi in paragrafi, usa gli embedded.
- Cerca di immedesimarti, di comprendere il suo punto di vista.
- Pubblica una policy commenti.
- Non cancellare i commenti scomodi: accettali.
- Usa le tecniche di comment marketing.
Ultimo punto: educazione. Un commento volgare e offensivo può essere cancellato, ma un commento pungente deve essere trattato con la dovuta educazione.
Perché è giusto rispondere ai commenti del blog
Devi rispondere a ogni singolo commento che passa sul tuo blog? Non è un obbligo assoluto. Sottolineo quanto sia importare fare un’attenta selezione dei commenti che meritano realmente di ottenere una risposta. Soprattutto quando si tratta di semplici complimenti o messaggi al limite dello spam. Ma perché fare questa scelta?
Rispettare chi legge il tuo blog da tempo
I tuoi lettori non sono numeri e linee su Google Analytics: sono delle persone con sentimenti, passioni e idee. Se dai rispetto riceverai rispetto, e rispondere con educazione ai commenti è sicuramente un modo per dimostrarlo.
Costruire buone relazioni con il target di riferimento
Una rete di relazioni è indispensabile per un creare un blog di successo. E come si costruiscono relazioni durature se non rispondendo ai commenti, intavolando discussioni, rilanciando argomenti e rispondendo ai quesiti? Usa una call to action alla fine dei post per invogliare le domande degli utenti più affezionati.
Aumentare le visite e rispondere ai commenti del blog
Un lettore che riceve una risposta utile al suo commento è soddisfatto, vorrà rafforzare le relazioni con te e scriverà sempre con piacere sul tuo spazio web.
E non solo: molto probabilmente si iscriverà al feed rss, retwitterà i tuoi contenuti e, se ha un blog, ti linkerà con gran piacere… insomma, credo che possa bastare.
Consolidare la fiducia con la tua base di lettori
Sapere che al di là del monitor c’è una persona umana serve a rafforzare la fiducia con la tua audience. E sai benissimo che non sto parlando di quisquilie.
La fiducia nel web è un bene che si guadagna a fatica e che difficilmente può essere recuperata. Mentre rispondi ai tuoi lettori condividi le tue conoscenze, usa una buona formattazione e inserisci i link necessari per rendere il tutto più appetibile.
Da leggere: come avere più commenti su Facebook e Instagram
Come commentare un sito, la sintesi
Le regole per ottenere buoni risultati quando ti chiedono come commentare un sito sono semplici e immediate. Senza dimenticare che ognuno di noi può lavorare sui blog altrui ma anche sul proprio, sempre con le regole che trovi in questa grafica.
Queste sono le regole di base che suggerisco a chi mi chiede come si commenta un sito: nome e cognome, link alla home, contenuti utili e di qualità. In questo modo il lavoro di comment marketing porta frutti reali se decidi di interagire con il pubblico.
Blog e commenti: la tua opinione
Questo è il mio galateo per commentare come un vero blogger. Sono sicuro che in questi punti c’è spazio anche per il tuo contributo, per la tua esperienza: lasciala nei commenti, racconta come hai migliorato la tua attività di comment marketing.
Ciao Riccardo avevo una domanda sul primo punto, ma è meglio commentare con il proprio nome e cognome o con il proprio nickname che usiamo sul web?
Io solitamente uso sempre il nickname che mi segue dalla prima volta che mi sono collegato su internet nel lontano 1999.
Ciao!
Il punto non è tanto sul commentare con nome e cognome, ma sull’essere riconoscibili. Se hai un nickname chiaro, e rimandi a un sito web che possiede tutti i riferimenti utili per riconoscere e contattare la persona, non è un problema. O almeno non è un problema come quando le persone si firmano con il nome dell’azienda (Zio Tonino e figli), con il nome dominio dell’azienda (Lavatricianapoli.com), con nomi di fantasia (pincopallino) o con nickname SEO (Seo a Napoli).
Giusto essere identificabili è anche questione di correttezza, voglio sapere con chi sto parlando. I peggiori sono quelli che offendono in maniera anonima (che poi tanto anonima non è visto che si può risalire dall’indirizzo IP).
Tornando ai commenti molte volte noto che c’è più la tendenza a commentare sul Social dove ho postato che direttamente sul blog, questa cosa ancora la devo capire…una volta che ti trovi sul mio blog perché torni sul Social per commentare? A questo punto mi viene il dubbio che queste persone hanno letto solo il titolo senza entrare sul blog.
Sicuro che lasciano il blog per commentare sui social? Secondo me commentano sui social e neanche entrano sul blog: capita spesso così, soprattutto con i titoli con punto interrogativo (ne parlava Simone Bennati proprio l’altro giorno su Facebook).
Ciao, anche io mi trovo in questa situazione: interazione sui social (soprattutto linkedin) con il risultato di pochi commenti visibili sul blog…non vale! Eppure, quello che metto sui social è solo un assaggio del post, che rimanda comunque al blog: per commentare, devi aver letto l’articolo. Sono comunque soddisfatto dell’interazione sui social, sia chiaro, ma come è possibile migliorare i numeri anche sul blog? Grazie e buona settimana
“per commentare, devi aver letto l’articolo”
Questa è la regola…ma non credo che sia rispettata molto
Ciao Stefano, ci sono diversi metodi per migliorare i commenti sul blog ma la strada principale è questa: devi partecipare. lascia il primo commento, non aver paura di fare il primo passo.
Io ho notato una differenza tra chi ha vissuto il web nei forum e chi no. Il primo gruppo è più propenso a commentare sul blog, il secondo, al contrario, preferisce interagire con i social network e a volte non sa neanche che esiste la possibilità di commentare sul blog.
La forza di un blog è inimmaginabile già se gestito senza una linea e parametri precisi, fare come dici tu probabilmente porta a risultati (non solo umani, ma anche finanziari) notevoli. Questa dei commenti è una parte che non ho mai digerito molto, lo sai Riccardo: alle volte li ho, altre no, altre si spostano sui social, altre ancora si concentrano in messaggi privati….mai capito a cosa sia dovuta questa oscillazione. Rispondere sempre sì, quantomeno per ringraziare chi si è privato di tempo per dedicarlo a te blogger, ma il commentare su altri blog del proprio settore… mah, sai Riccardo che non ci riesco proprio? Spesso li trovo inutili (per me chiaramente) in quanto non mi danno un nuovo modo di affrontare un argomento e poi mi sembra sempre di invadere lo spazio lavorativo di un collega. Però posso dirti che anche commentare su blog che sono totalmente distanti dalla mia nicchia, porta moltissimo. Forse perché sono trasversale non so, ma il risultato c’è ed è cospicuo.
Ciao Andrea,
Ricette universali non ce ne sono, lo sai. E allora troviamo il nostro equilibrio. mi dici che hai dei risultati nel lavorare in un certo modo? Segui questa strada. non ti dimenticare di provare altre soluzioni, ma alimenta il settore che ti dà maggiori soddisfazioni.
Ciao Riccardo,
oggi il buon Andrea Toxiri ha consigliato la lettura del tuo articolo in risposta ad un commentatore anonimo. E ha fatto benone secondo me.
Per quanto riguarda il tema del tuo post sono d’accordo con quanto afferma Andrea Girardi: perché commentare solo sui blog dei tuoi “colleghi” (anzi, a volte concorrenti) e tra l’altro sempre i soliti? Una maggior varietà di letture e commenti al di fuori della propria nicchia potrebbe portare anche nuovi clienti, non solo nuovi lettori.
Simone
Ciao Simone, ho letto il confronto sul blog di Andrea. Ti dico la verità: ho fatto appello a tutta la calma per non intervenire a testa bassa. Come vedi queste regole le devo mettere in pratica ogni giorno in prima persona…
Riguardo ai commenti sui blog che non sono di settore: perché no. Nel senso, ci sono diverse categorie limitrofe ai nostri blog e puoi sempre trovare spunti interessanti per intavolare discussioni virtuose. Tu, ad esempio, frequenti anche blog che non fanno parte del tuo settore specifico?
Ma certo, se no mi annoierei a morte! In più mi piace mantenere una dieta culturale molto variegata 😀
Simone
Quando capito in uno di quei blog con tanti commenti, come ad esempio il Tuo, mi chiedo se i commenti siano letti anche da altri, oltre al blogger e al commentatore. Per esempio, qui ne ho letto solo alcuni ma non tutti.
Nel caso dei quotidiani, mi stupisco di che cosa avviene: decine e decine di commenti e c’è chi risponde, replica, argomenta, linka, documenta, sentenzia. Certo, quei commentatori spendono molto tempo sui siti dei quotidiani, mentre io è già tanto se leggo l’articolo fino in fondo.
È giusto pensare che i commenti aumentino le visite al blog perché si commentano i commenti e non il contenuto del blog?
I commenti aiutano. Le visite aumentano perché le persone tornano sui tuoi articoli e iniziano a discutere. Un bravo blogger riesce a richiamare l’attenzione di altri lettori e la situazione decolla: tutti vogliono commentare. Spesso questi commenti riguardano altri interventi, non il contenuto. Sicuramente è così. ma questo è il bello del blogging: ognuno la vede come preferisce, e io credo che sia un bene.
Comunque sì, per rispondere in modo sintetico, può essere che le persone commentino i commenti e non il post.
Ciao Riccardo, io ho notato che soprattutto all’estero molti blog hanno eliminato la possibilità di inserire link verso il proprio sito web nei commenti, suppongo per scoraggiare spammer e pratiche Seo invasive, ma questo va ovviamente a danneggiare ” l’identità ” del commento.
Per questa ragione credo che il giusto compromesso coincida con l’uso di servizi quali Disqus, che rimandando ad un profilo che non lega direttamente commento e link, inficiano spam e pratiche Seo invasive.
Attenzione però: Disqus ha i suoi lati negativi. In particolar modo è pesante per il sito WordPress, installa molto codice e non è immediato da usare per chi è a digiuno di web. Può andare bene in un blog come questo, am magari risulta difficile per chi legge un portale di cucina.
Ciao Riccardo,
ho trovato il tuo articolo interessante e molto utile per fare il punto della situazione quando si scrive online. Un galateo virtuale spendibile anche nella quotidianità offline!
Grazie per essere passato, Enzo.
Salve Riccardo, nell’avviare il mio recente Blog ho fatto ricerche sulle attività di commento. Ho sempre amato partecipare a commenti e discussioni su argomenti di mio interesse, quindi la ricerca di articoli da commentare è l’ultimo dei miei problemi. Piuttosto, prima di arrivare su questo tuo articolo, ho notato una tendenza. Blog anche molto famosi, ben linkati su Google e su vari articoli, e anche con moltissime visite, registrano davvero pochi commenti. Si tratta anche di contenuti ricchi, preziosi, ben scritti; eppure i commenti languono pure su chi è blogger da tanti anni. È l’influsso dei Social, dove si commenta di tutto senza battere ciglio? Oppure c’entra qualche altra cosa? Anni fa, quando ero ancora studente, su Blog e siti vari vedevo attività molto più ferventi. Addirittura, alcuni Blog hanno eliminato la sezione commenti classica (come questa), in favore dei widget integrati coi commenti di Facebook. Mi piacerebbe ricevere una tua opinione in merito.
PS, una domanda a parte: secondo te è opportuno inserire solo il nome nei commenti dei blog, almeno quando non si ha ancora un’identità forte o riconoscibile sul web, o si consiglia di usare comunque anche il cognome?
Sempre nome e cognome nei commenti, la tua identità deve essere completa.
Rispetto all’assenza dei commenti: colpa dei social. Oggi le discussioni si sono spostate soprattutto su Facebook, più immediato e facile da gestire. Soprattutto perché si naviga soprattutto da cellulare. Purtroppo è una tendenza riscontrata e impossibile da fermare.
Sono (almeno) contento di sapere che non era una mia impressione. Hai purtroppo ragione anche per la tendenza da cellulare. Essendo un apprezzatore della navigazione completa, con tutti i dettagli e i comfort del caso, e dei siti / blog / software dedicati a poche attività ma fatte bene (piuttosto che tante più approssimate), non posso che essere insoddisfatto della strada intrapresa dal web… Ma poiché piangere sul latte versato non serve, mi limito ad adattarmi quanto posso a queste tendenze e sperare che si torni, in un prossimo futuro, a dei servizi più completi: se voglio chattare utilizzo un software di chat, se voglio condividere foto utilizzo un social, se voglio commentare specifici argomenti vado su un sito o blog dedicato, eccetera… Quantomeno è una speranza 🙂
Grazie anche per il consiglio sul nome, dal prossimo commento adeguerò.
Noi continuiamo a essere qui, a scrivere e a commentare sul blog. Vedremo fino a che punto sarà possibile e conveniente.
Dobbiamo lavorare per intercettare le esigenze e i bisogno del pubblico, e oggi la situazione è questa. Al massimo possiamo incrociare blog e social per spingere le visite, ma anche i commenti, verso il blog.