Forse l’ultima volta che hai sentito parlare del paradosso è stato al liceo, eppure sono sicuro che questa figura retorica la usi tutti i giorni senza rendertene conto. Ma di cosa stiamo parlando?
Di una proposizione che per forma o contenuto si oppone all’opinione comune o all’esperienza quotidiana, riuscendo perciò sorprendente o bizzarra (fonte)
Forzando il suo significato originale, il paradosso lo possiamo usare (con attenzione) per creare curiosità intorno ai nostri contenuti. Guarda questo esempio dedicato ai web designer:
Cosa c’è di più paradossale di peggiorsitoweb.net? Ci sono regole e consigli per migliorare la leggibilità, la web usability, l’abbinamento font/colori ma la pagina che li riassume si piazza tra i peggiori siti della storia.
Questo è un paradosso azzardato, un esperimento che non sempre riesce ma rimane impresso. Proviamo con qualcosa di più semplice, tipo un post:
- Come perdere i migliori follower su Twitter
- Vuoi rovinare il titolo del tuo prossimo post?
- Come rovinare la tua scrittura in otto mosse
Questi titoli sono paradossali. Tu sai bene che qui ci sono consigli preziosi ma l’headline cattura la tua curiosità e rompe la monotonia di articoli sfornati con lo stampino.
E tu hai già provato la tecnica del paradosso per rapire l’attenzione dei tuoi lettori?