Oggi ho avuto modo di riflettere su un valore fondamentale per chi lavora con web. Sto parlando del rispetto. Ecco, lo dico subito: il rispetto prima di tutto.
Provo a immaginare il tuo pensiero: “Il rispetto è importante anche in ufficio, a casa, in autobus”. Pienamente d’accordo. Ma con il Social Web abbiamo la possibilità di connetterci con persone che non conosciamo, o che conosciamo poco.
Il rispetto prima di tutto
Pubblicizziamo i nostri contenuti di qualità e commentiamo quelli degli altri blogger online: la grandezza di questo meccanismo è che io posso trarre dei benefici dal tuo contributo. E posso crescere grazie alle tue critiche lasciate con buon senso.
Ma a volte questo contributo non è altro che una mancanza di rispetto.
Una stilettata che, in molti casi, non ha uno scopo ben preciso: viene lanciata per noia o per scherzo, per provocare una reazione scomposta. Ma ferisce.
C’è sempre qualcuno che critica, o meglio deride, il comportamento rispettabile di altre persone solo perché diverso dal proprio.
E mi chiedo a cosa servano i mezzi del web – l’immediatezza, la possibilità di superare la comunicazione one-to-one – quando siamo ristretti in gabbie.
L’arte del motteggio
Prendo in giro il mio vicino perché è diverso da me. Forse ha i suoi motivi, o forse sei tu che stai sbagliando. Forse sta commettendo un errore e ha bisogno di qualcuno che lo indirizzi nella direzione giusta, ma questa è un’altra storia.
Ma c’è un valore che non deve venire meno, ovvero il rispetto. E parlo di rispetto anche quando leggo spam o commenti offensivi: è giusto che ci sia un confronto serrato tra le parti. Fa parte del gioco. Ma deve esserci sempre rispetto.
Ancora un esempio
Il rispetto deve essere un valore tra colleghi ma anche con i lettori del blog, i fan della pagina Facebook. Rifletti sulle parole che usi, sui concetti che vuoi esprimere: ci sono persone con idee diverse dalle tue, e devi essere pronto a rispettarle.
E devi essere altrettanto pronto a chiedere scusa: è il primo passo per lenire una mancanza di rispetto. Solo in questo modo riusciremo a creare un web migliore.
Hai ragione. Potrei farti decine di esempi di attacchi personali che ho ricevuto quando ho scritto dei commenti che dissentivano dal blogger che aveva scritto un articolo. Molte volte quei commenti sono firmati da Anonimo. Altra mancanza di rispetto, questa:
un blogger non deve accettare commenti anonimi, perché mancano di rispetto al blogger e ai lettori.
Ciao Riccardo,
concordo in pieno, e devo dire che infatti ho assistito a scene pietose all’interno del social web, credo che ancora manchi una consapevolezza del mezzo, ma ancora di più quell’intelligenza che ci mette sul piano del confronto e non dello scontro, anche se di pensiero opposto. Dobbiamo ancora crescere tanto come uomini.
Non posso che essere d’accordo.
Ho scritto anch’io due articoli sull’argomento.
Baci Ricky!
Perché non lasci i link? E’ sempre bene approfondire!
Ci sono persone con cui non si riesce a parlare, punto. Credono che la sostanza giustifichi tutto e che la forma sia una preoccupazione da donnicciuole. Eleggono la violenza verbale a dimostrazione di attributi (non avendo nient’altro a cui aggrapparsi nel web). Io invece credo che il rispetto stia principalmente nella forma che si usa – la derisione e l’aggressività infatti privano di valore anche un contenuto validissimo su cui potrei essere d’accordo. E’ un discorso lungo e a volte molto doloroso, ho provato ad affrontarlo un libricino se ti va, che trovi da noi,, saluti. F