Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il
Mai rilassarsi, mai perdere il controllo della situazione: la penalizzazione Google Penguin è sempre in agguato. Sai bene che i backlink rappresentano un importante fattore per il posizionamento. Il SEO copywriting è un aspetto decisivo per il tuo brand, certo, ma senza buoni link in ingresso rischi di mancare obiettivi strategici.

La versione 4.0 di Google Penguin, con monitoraggio in tempo reale, sarà rilasciata presto. Sei sicuro del lavoro svolto? Puoi affrontare questa novità senza timore? Oggi una backlink audit approfondita, analisi del profilo link, è essenziale.
Prima di iniziare devi capire quali sono i problemi che devi affrontare. Ci sono diversi link che possono influenzare negativamente il tuo sito, e tu devi essere in grado di riconoscerli prima di prendere provvedimenti. Ecco quali sono i punti essenziali.
Indice dei contenuti
Cosa è Google Penguin Update
Prima di iniziare è giusto dare una definizione: Google Penguin è un aggiornamento dell’algoritmo di ricerca che penalizza diverse pratiche per manipolare il posizionamento, in primo luogo i link in ingresso.
Google vuole massimizzare questo concetto: non devono sembrare naturali, devono essere naturali. La prima versione di Penguin risale al 2012 e ci sono stati diversi aggiornamenti intermedi. La lotta contro il webspam è continua, così le modifiche dell’algoritmo sono costanti.
Da leggere: come fare link building
Cause della penalizzazione Google Penguin
Capire quali sono i link di qualità non è semplice ma ci sono delle regole per fare un buon lavoro di costruzione della rete di collegamenti ipertestuali? Ecco cosa evitare.
Spam nelle community
Sai bene che il lavoro nelle community è utile per il tuo brand, per portare pubblico di qualità verso il blog e aumentare le visite del sito web. Spesso, però, queste attività diventano fonte di spam. E coinvolgono il profilo link: ecco cosa analizzare.
Commenti
Molti blog non moderano i commenti, altri permettono di aggiungere contenuti al limite dello spam. Colpa dell’inesperienza, di una distrazione o di un bug dei plugin WordPress. Di conseguenza, alcuni utenti permettono di lasciare commenti con link irrilevanti rispetto al blog o all’articolo.
Ci sei in questa lista? Potrebbe essere un problema per Google. Chiaro, è ingiusto generalizzare. Fare comment marketing con link pertinenti, su siti autorevoli, può essere una parte importante della tua strategia. Questo a prescindere dalla SEO e dalla presenza di link nofollow.
Rovescio della medaglia: avere molti commenti irrilevanti può essere fonte di penalizzazioni. Molto dipende dall’anchor text utilizzato per inserire il link: lo stesso Matt Cutts ha suggerito di evitare una strategia di link building basata solo su commenti e firme (inutilmente) ottimizzate.
Forum
Ancora un altro fronte dei commenti spam, ma in questo caso l’attenzione è rivolta ai forum. Diversi siti web utilizzano queste risorse per inserire backlink nelle descrizioni del profilo, nelle firme o nei post pubblicati. Tutto nella norma se questi elementi vengono usati in modo naturale.
Non sempre è così. A volte questi link vengono generati dai bot, dai programmi che automatizzano l’inserimento di testo con collegamenti ipertestuali. Google contempla tutto questo e può penalizzare i siti web che presentano grandi quantità di link sospetti provenienti dai forum.
Fonte dei link
Google punta molto sulla rilevanza delle fonti, sulla qualità dei link. Non puoi essere colpevole di ogni collegamento che arriva sul tuo sito (hai uno strumento per disconoscere link malevoli, il disavow tool) ma con il nuovo Penguin sarà ancora più importante dare attenzione a determinati valori.
Argomenti
Google cerca di fornire agli utenti contenuti di qualità. Per questo motivo i backlink devono essere contestualizzati, le risorse collegate devono condividere lo stesso argomento. Mi sembra un ragionamento logico, ed è giusto che Google lo premi.
Risulta abbastanza strano il contrario, ad esempio quando un e-commerce che vende scarpe viene consigliato dal sito di uno studio legale. Google è in grado di fiutare e punire questa contraddizione.
Lingua
Un sito web si rivolge a un pubblico di lingua inglese, ma un gran numero di backlink arrivano da risorse portoghesi: questo potrebbe essere un segnale di irrilevanza per l’algoritmo di Google.
Schemi di link
È tuo dovere fare una buona link building. Hai un gran bisogno di collegamenti ipertestuali ma devi fare attenzione alle regole del gioco: Google pretende il rispetto di norme ben precise, soprattutto per quanto riguarda lo scambio di link e l’uso di tecniche al limite della manipolazione.
Proprietà dei siti
I link sono parte di una buona strategia SEO. L’obiettivo? Ottenerli in modo naturale, magari con una buona attività content marketing. La soluzione alternativa? Creare un gruppo di blog, apparentemente senza connessione, per generare link: questo è il famoso PBN (private blog network).
Cosa significa questo? Aggirare le norme di Mountain View. Se un gruppo di siti che condividono lo stesso proprietario punta a un dominio specifico rischi grosso: Google può sospettare una manovra per aumentare il ranking sui motori di ricerca e prendere provvedimenti. Ovvero affossare il tuo nome.
Contenuti duplicati e della penalizzazione Google Penguin
I siti mirror sono duplicati di un sito con dominio differente: dovrebbero portare traffico al progetto originale attraverso backlink. Queste pagine contengono lo stesso contenuto, un aspetto negativo per i parametri di qualità: in questi casi il sito rischia grosso e può essere penalizzato.
Directory di bassa qualità
Pensa ai link in ingresso come a dei trofei, dei punti legati alla tua attività. Cosa ottieni con un impegno minimo? Un risultato pessimo. Inserire un sito nelle directory è un modo semplice per ottenere dei backlink.
Ci potrebbero essere dei buoni motivi per aggiungere un sito in uno o due elenchi. Ma un’attività massiccia e non ponderata in questa direzione può metterti in cattiva luce.
Keyword density
Tra i miti della scrittura SEO c’è la keyword density che ti spinge a ripetere più volte un termine per ottenere dei vantaggi da Google. Questo è inutile e dannoso per chi ragiona così quando scrive online, e per chi riceve link da siti simili.
Anchor text
La keyword density riguarda anche alla scelta degli anchor text, il testo che caratterizza il link all’interno dell’articolo. Molti backlink con lo stesso testo, soprattutto se forzato e spinto lato SEO, hanno un impatto negativo sulle pagine web. Google, infatti, cerca di determinare la naturalezza di un anchor text confrontando le distribuzioni dei siti su una parola chiave specifica.
Contesto
Internet è fantastico. Ma ci sono insidie in ogni angolo. Ecco perché è giusto affrontare il tema legato ai contesti dannosi: all’improvviso il tuo sito web può essere coinvolto in una situazione pericolosa dal punto di vista del profilo link. Oppure puoi danneggiarti in completa autonomia, magari per seguire consigli sbagliati
Domini penalizzati
Ok, non sei responsabile di tutti i link che arrivano sul tuo sito web. Ma devi mantenere il polso della situazione: è un tuo dovere, non puoi abbandonare questo fronte. Hai fatto un’analisi dei backlink e hai scoperto che ci sono dei domini penalizzati che fanno riferimento al tuo sito?

Questo scredita il tuo progetto agli occhi di Google. Se hai dei link che puntano al tuo sito web da domini penalizzati prova a contattare il proprietario e chiedergli di rimuovere questi collegamenti. Altrimenti usa il tool di Google per disconoscere link.
Pagina non trovata (404)
Avere sul proprio sito molti backlink da vecchie pagine web, una risorsa che non esiste più, può avere un impatto negativo sulla SEO. Cosa fare in questi casi?
Puoi contattare i proprietari dei siti e chiedere di ripristinare tali pagine o creare nuovi contenuti con un link verso il tuo sito. Così da evitare errori di link building.
Dominio di bassa qualità
Quando la quantità dei backlink è superiore al Trust Rating (qualità backlink) c’è un sospetto: la fonte dei collegamenti è illecita. Immagina una pagina web che sia stata raccomandata 10.000 volte ma nessuno su internet si fida di queste opinioni.
Quindi i backlink provenienti, per esempio, da comunicati stampa o guest post non autorevoli non sono proprio i migliori da avere. Non suggerisco di rinnegare queste soluzioni, ma bisogna ponderare con cura le piattaforme che ospitano i link e la strategia alla base delle azioni. Devi scegliere i blog per pubblicare guest post.
Come risolvere la penalizzazione da link
Google Penguin ha fatto effetto? Il tuo sito web è stato punito? Fa parte dei problemi che puoi affrontare e ci sono diversi modi per risolvere una penalizzazione.
Il più semplice e immediato: affrontare il problema con le competenze di un esperto SEO. Ogni penalizzazione ha le sue caratteristiche, le sue particolarità. Ma c’è la procedura per risolvere una penalizzazione Google Penguin per link in ingresso.
Verifica la penalizzazione Google Penguin
Devi assicurarti di aver subito una penalizzazione da Penguin. Qual è la soluzione migliore per scovare la penalizzazione? Osservare i dati dei vari tool, in primo luogo il traffico organico su Google Analytics e le impression/click sulla search console.
Uno strumento come SEMrush è utile per avere una visione generale di un dominio soprattutto se lo inserisci in un progetto con relativa funzione di position tracking.
Usa Google Search Console
Inizia con l’esportazione dei link dal tuo Google Search Console. Vai nella home page e poi nella sezione “Traffico di ricerca”. Qui si trova una risorsa che registra tutti i collegamenti che puntano verso il tuo dominio: attraverso questo strumento puoi esplorare la lista in diversi formati.

Fai backlink audit con i SEO tool
Hai scaricato i link dalla console? Perfetto, ora importarli in un SEO tool per identificare e ripulire i link tossici. Questo è il momento di fare backlink audit: ci sono strumenti utili che possono aiutare a fare un’analisi approfondita. Tra questi ricordo SEMrush backlink audit, Majestic SEO e Ahrefs.
Individua i link nocivi della penalizzazione Google Penguin
Il passaggio più delicato: adesso devi individuare i link sospetti, quelli che potrebbero essere considerati malevoli agli occhi di Google, e li devi catalogare. In questa circostanza devi procedere con calma ed esperienza, per evitare di inserire nella lista dei link da eliminare delle risorse utili.
Richiedi una rimozione dei link
Hai identificato i link spazzatura che potrebbe aver provocato le ire di Google? Perfetto, devi chiedere ai webmaster si eliminare quella risorsa. Attenzione, quando richiedi di rimuovere un link è importante usare l’approccio corretto. Devi dimostrare che sei non un bot e identificarti come il proprietario del sito.
Spiega al webmaster la situazione con cura, indica la pagina e il link incriminato, chiedi con cortesia il suo supporto. Se è in buona fede non avrà problemi a seguire le tue indicazioni per ottenere link di qualità dal tuo blog.
Spesso non si riesce a trovare l’email del proprietario, ma in questi casi la soluzione è semplice: vai su un’applicazione Whois e inserisci il dominio. Questo tool ti riporta tutte le informazioni du chi ha registrato il dominio. Anche il contatto del webmaster.
Sconfessa il link negativi e malevoli
Non sempre l’azione descritta è possibile. Spesso i webmaster hanno abbandonato il progetto e non leggono più l’email, a volte non hanno intenzione di farlo o ignorano la richiesta. Ma puoi usare il tool disavow per sconfessare il collegamento.

Detto in altre parole, stai dicendo a Google che non hai potere su quella risorsa e che la vuoi disconoscere. Anche questo passaggio deve essere affrontato con le competenze di un SEO. In alto ho indicato un esempio del file di testo da creare e da inviare al disavow tool.
Fai link earning su siti di qualità
Per diluire questa condizione puoi lavorare sull’acquisizione di link sani, magari lavorando sul content marketing e iniziando a conquistare dei collegamenti. In questo caso il blog è avvantaggiato: avere dei post che attirano l’attenzione degli altri blogger è un’arma per risolvere questo problema.
Documenta le azioni della penalizzazione Google Penguin?
Tutto fatto secondo i tuoi parametri? Bene, per le penalizzazioni algoritmiche non c’è bisogno di fare altro a parte monitorare il posizionamento e il traffico. Per quelle manuali, invece, è necessario inviare un’email per chiedere una riconsiderazione contenente i seguenti punti:
- Descrivi cosa è successo al tuo sito web.
- Elenca i passaggi svolti per risolvere i problemi.
- Definisci i risultati dei tuoi sforzi.
Questo vale per le penalizzazioni algoritmiche? No, non è necessario questo passaggio. Ma in qualche caso potrebbe fare comodo inviare una sintesi delle operazioni svolte per eventuali controlli del webspam team.
Some people in the Google penalty sphere will recommend still doing an email removal campaign and documenting everything just in case a site gets visited with a manual penalty in the future.
Search Engine Watch
In ogni caso il lavoro è fatto. L’importanza di un backlink audit non può essere sottovalutata. Google valuta tutti i link che puntano ad un sito web, anche quelli vecchi e perfino i collegamenti che non puoi conoscere. Per questo è importante tenere traccia dei link che puntano sul tuo sito.
Da leggere: come usare Excel nella tua strategia SEO
La tua esperienza con Google Penguin
Hai già avuto qualche problema con le penalizzazioni di Google Penguin? Questa soluzione può essere utile per ottenere buoni risultati e risolvere le bacchettate di Mountain View? Lascio a te la parola: aspetto il tuo contributo nei commenti per arricchire questo post.
Articolo scritto da Daryana Solntseva. PR manager presso SEMrush, appassionata di nuove tecnologie e digital marketing. Esperta in relazioni pubbliche e internazionali. Ama prendere ispirazione da tutti i casi possibili per migliorare il suo lavoro.
Categoria: SEO
Questo articolo sembra confermare che non esistono “metodi magici” per migliorare il posizionamento del proprio sito e se anche esistono potrebbero essere presto o prestissimo scoperti da Google affossando il sito web! La chiave mi sembra essere quella di scrivere sempre contenuti di qualità sia nei propri articoli sia sui forum, nei siti di annunci, ecc..insomma sembra che in ambito SEO Google si sforzi costantemente di applicare una sorta di giustizia e di meritocrazia digitale davvero encomiabile! Inoltre se qualcuno riuscisse a “fregare” gli algoritmi di Google probabilmente riceverebbe una cospicua offerta di lavoro…beato lui!
Contenuti di qualità. Sono anni che lavoro su questo punto e ottengo sempre buoni risultati. Anche quando devo ottenere buoni link in ingresso. In questo modo non ci sono problemi con Google Penguin: tutti i collegamenti sono spontanei. Al massimo puoi puntare sulle digital PR e indirizzare le tue attenzioni.