Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il
Espressione creativa, lavoro come copywriter e blogger, sviluppo e padronanza del linguaggio, istruzione, comunicazione con il pubblico, documentazione, miglioramento personale e Therapeutic Writing: ecco perché scrivi.
Sul serio. Perché scrivi? Perché fa parte del tuo lavoro, perché sei un web writer, perché sei un blogger o un copywriter, e la scrittura fa parte del tuo lavoro.
Però io non me la bevo questa storia. Non è per questo che scrivi. Non solo perché devi. Tu scrivi anche e soprattutto perché c’è qualcosa in più che ti spinge a farlo.
Passione? Sicuramente
La passione è alla base di tutto. Ma ci sono piccole motivazioni che ti portano a scegliere la scrittura come sfogo, come attività da portare avanti con costanza.
Ho sempre fatto questo. In matematica ero una capra e scrivevo temi che la maestra leggeva in classe. Con mia grande soddisfazione, non lo nego. Io scrivo perché voglio comunicare, e questo è il modo che reputo adatto alla mia forma mentale. Alle mie capacità.
E tu perché scrivi?
Non so. Posso provare a immaginare. L’ho chiesto anche su Facebook e le risposte sono state interessanti. Ma sono degne di nota anche le riflessioni di Incidental Comics che riassume in questo fumetto le potenziali motivazioni alla domanda.
Scrivi perché hai avuto una montagna di rifiuti e non ti arrendi, scrivi perché la strada è incerta e affascinante, scrivi per dare forma alla tua introspezione, ti piace far volare la tua immaginazione e rimanere fino a notte fonda con i tuoi scritti.
Scrivi perché hai la caffeina sempre al tuo fianco, scrivi perché l’euforia non si frena, non puoi fare altrimenti, ti senti Don Chisciotte e combatti contro i mulini a vento.
Chi scrive per passione (e poi per professione) si ritrova nella condizione di Don Chisciotte, nei panni di chi combatte una battaglia già persa. E alla fine vince.
La tua opinione
Questa è la mia testimonianza: scrivere bene è un obiettivo raggiungibile; trasformare la scrittura in un lavoro è difficile; raggiungere l’armonia tra passione e professione è un’impresa dura. Ma non è impossibile.
Per molti vuol dire combattere contro i mulini a vento, per me significa solo avere un obiettivo chiaro nella vita. E tu perché scrivi? Lascia il tuo punto di vista.
Categoria: Scrivere
Ciao Riccardo,
grazie per questo post, ci stavo riflettendo anche io proprio ieri dopo aver scritto 3 post impegnativi. Principalmente scrivo per passione e per emozionarmi e far emozionare, è sempre stato così. Da piccola scrissi un tema che parlava della famiglia che venne pubblicato su un giornale e la gioia più grande fu vedere le lacrime delle persone che lo avevano letto e che mi dicevano che gli avevo toccato il cuore. Da grande voglio fare la giornalista mi dissi ma poi la strada è stata un’altra. Ora ho un mio blog (e devo dirti grazie per avermi spronata a farlo), scrivo per altri ma non è la mia professione e forse non lo sarà mai.
Ma sai che c’è? Che non ne posso fare a meno e da buona amanuense quale sono amo trovarmi davanti a un foglio bianco silenzioso e sapere che di lì a breve avrò impresso le mie emozioni e che resteranno indelebili. Quel foglio bianco diventerà musica, ecco perché scrivo.
Ancora grazie, davvero!
Lo so, ti ho sempre suggerito di aprire un blog. E credo che nel tuo caso sia una scelta obbligata. Trovare e farsi trovare nel modo giusto…
Scrivo per aumentare le mie conoscenze generali su un argomento… Scrivere basandosi su delle fonti, leggendo quello che le fonti hanno da dire, aumenta sia la voglia di scoprire di, ma ti da la possibilità di incontreremo anche fonti ideologiche…Quindi scrivo pperché mi piace e mi auita a migliorarmi…
«… scrivi perché ti senti Don Chisciotte e combatti contro i mulini a vento della vita… nei panni di chi combatte una battaglia già persa. E alla fine vince». Ecco, avevo proprio bisogno di leggere questo tuo articolo, con queste tue parole per sentire che questo è un mercoledì diverso e tu sei una persona speciale. Grazie, Riccardo, per questi tuoi pensieri in cui ritrovo molte parti di me! 🙂
Guarda sicuramente c’è la passione per la scrittura e per l’argomento che tratto, poi c’è la frase che ho messo nella mia pagina About:
“Questo blog nasce dalla mia passione per il mondo informatico e del Web, l’idea è quella di fornire consulenze a chi non è pratico. Cercherò di trattare gli argomenti in maniera semplice, ma completa, per dare la soluzione a tutti.”
Ciao Riccardo,
io scrivo per dar forma alla mia introspezione, è questa la definizione giusta per me. Ho tanto desiderato poter toccare con mano quel lato di me che solo io conosco ma che oggi, pian piano sto riuscendo a far venir fuori attraverso la scrittura dei post sul mio blog e sui miei canali social. La scrittura è la forma di arte più vibrante che esista, perché raccoglie ogni sfumatura di te e la rende visibile a chi la sta cercando.
Grazie per gli spunti di riflessione!
Nico
A breve nascerà il mio blog e per ora scrivo per altri; scrivo perché a scuola, alle elementari, vinsi un Concorso. Avevo scritto un tema sulla vita di un eroe. Vedere i mieii genitori emozionati mi ha fatto pensare che la mia capacità era proprio quella. Emozionare con le parole. Chiesi una macchina da scrivere qualche anno più tardi, picchiettare sui tasti era come comporre musica. Scrivo perchè mi emoziona e voglio emozionare.
Scrivo per studiare e per mettere a fuoco gli ultimi concetti imparati. Ma scrivo anche per insegnare e per spiegare le cose, perchè parlare è bello ma scriverlo rimane più impresso.
Sai cosa mi fa sorridere? Pensare che fin dalle medie mi hanno sempre detto che ero portata per la matematica e per le materie scientifiche…. Oggi ho rivalutato tutte queste idee imposte dagli altri, bisogna davvero imparare a pensare e agire con la propria testa, se si vuole raggiungere un obiettivo per altri irraggiungibile nella vita!
Io scrivo perché sento il bisogno di farlo. Non trovo altro da aggiungere.
A scuola, invece, ai temi prendevo di media un 5 scarso, i 4 erano frequenti e il voto più alto fu un 7- – (sì, c’erano due meno). La forma c’era, diceva una prof, erano i contenuti che mancavano. Ovvio, a me scrivere a comando non piaceva allora e non piace adesso.
Quei voti con il “- -” erano ridicoli. Che significa? Bah…
Da me sono riusciti a mettere anche 5—- a un compito di Disegno tecnico…. :-/
Ciao Riccardo, io scrivo per dare sfogo alla mia fantasia. Quando ho iniziato a scrivere avevo 16 anni, dalla mia parte non c’era il solito don chisciotte, ma un autor: Alessandro Baricco. Non si combatteva contro i mulini a vento della vita, ma proprio contro la vita, e ad accompagnare il tutto c’era la musica di Novecento. 62 pagine, un amore in più nel bagagliaio.
🙂 e tu perché hai iniziato?
Diciamo che ho sempre avuto il pallino per la scrittura. Ma ho iniziato a scrivere seriamente dieci anni fa, in un’agenzia stampa. Poi sono passato in una web agency e ora sono freelance.
Grazie per questo post Riccardo, perché mi ha dato modo di riflettere e iniziare un viaggio nel passato.
Scrivo perché ne ho sempre avuto bisogno.
Da piccola anche io ero una frana in matematica e pigra nello sport, ma la mia fantasia mi raccontava così tante storie, che ad un certo punto della mia vita ho dovuto cominciare a scriverle nero su bianco o la mia testa sarebbe scoppiata!
Per la matematica ci siamo. Anche io facevo pena. Ma lo sport è sempre stata una passione. Anzi, c’è un forte legame tra sport è scrittura, puoi leggere “L’arte di correre” di Murakami
Grazie del consiglio letterario Riccardo, me lo segno!
Una riflessione in cui mi rispecchio totalmente. La scrittura è una passione (anch’io in matematica ero una capra) che mi ha fatto scegliere studi classici/umanistici. Fare di questa passione una professione, amare le parole e vederle creare qualcosa, è impagabile. Grazie.
Ciao Riccardo, io scrivo perché mi fa stare bene. È un po’ come quando trovi la marca di caffè giusta, non la molli più.
Come ti ho risposto ieri su FB… “cos’altro dovrei fare?”.
Amo scrivere, da sempre. Di tutto.
Anche i temi dove prendevo 4 e mezzo. Ho la casa piena di bloc notes, agendine e quaderni. Scrivo anche nel sonno.
Moz-
Addirittura nel sonno. Cosa avrai da scrivere durante le ore più dolci per noi lavoratori?
Ma per me lo scrivere è un piacere, non un lavoro 😀
Moz-
Purtroppo e per fortuna- dipende dai casi- faccio quasi sempre solo quello che mi piace. Appunto per non rendere sempre vero quel “purtroppo”, devo fare in modo che quanto mi piace si completi con quello che devo fare. Se non avessi piacere nello scrivere non lo farei e non cercherei di farne diventare un’attività lavorativa. In ogni caso, come appunto proprio oggi dicevo, scrivere è soddisfacente se è condividere: valore, opinione, esperienza, sensazione, emozione. Quello che penso è che in fondo si scrive per mandare un messaggio, altrimenti ci si limita a scrivere il diario segreto.
Buona giornata a tutti!
Ciao! Piacere di conoscerti! Molto bello questo post… in effetti Don Chisciotte mi rappresenta bene, specialmente per l’argomento che tratto, e anche Sancho Panza va’… mi hai fatto sorridere 😀
Ho iniziato a scrivere per non implodere. La scrittura per me è come una pillola antidepressiva, mi fa sempre tornare il buon umore. E poi è come un grosso bignè al cioccolato, non riesco a resistergli. Non lo faccio per “soldi” ma unicamente per passione, per comunicare e conoscere persone. Per mettere nero su bianco una parte della mia anima 🙂
Buonissima giornata e complimenti ancora!
Ciao Riccardo!
“Scrivi per dare forma alla tua introspezione, scrivi perché ti piace far volare la tua immaginazione”. La scrittura è uno sfogo di quello che canta dentro. Prima per me era solo quello che cantava dentro nel cuore.
Ora anche nella testa e così “scrivi perché l’euforia non si frena, scrivi perché non puoi fare altrimenti”.
Ciao, Riccardo
Perché scrivo? Bella domanda. Perché ho aperto un blog…anche se non è del tutto vero, dato che scrivo da molto prima di condividere i miei articoli: ho “appunti di viaggio” sparsi per casa, infilati anche tra i libri.
Scrivere mi dà la stessa emozione di quando disegno: si inizia con un foglio bianco, poi fa tutto il cuore. Ecco, scrivere è una questione di cuore.
Grazie e buona giornata!
Nick
Scrivo per dare forma alla mia introspezione, la forma più inutile di scrittura.
Scrivo per mettere in fila pensieri altrimenti sparsi, che girano in tondo e mi tormentano fino a che non li metto per iscritto.
Ammetto però che quando vengono letti piacciono molto, e spesso mi arrivano complimenti di lettori che mi scrivono che si ritrovano nelle mie parole, e che riesco a mettere per iscritto sensazioni che loro non riuscirebbero ad esprimere.
Marlene
Ho aspettato di avere un po’ di tempo per leggere il post e riflettere sulla tua domanda.
La soluzione alla fine è semplice. Non riesco ad immaginare la mia vita senza la scrittura. Scrivo per passione, ancora prima che per lavoro. Scrivo da sempre, da quando da piccola sognavo di fare la giornalista e scrivevo racconti che non ho mai fatto leggere a nessuno. Crescendo ho scoperto la bellezza della condivisione, la cura per i dettagli e la sacralità della scrittura, che va oltre i singoli argomenti di cui ci si trova a scrivere. Negli anni ho scritto di bambini, arredamento, di enogastronomia, di editoria e ora di viaggi, ma la passione è la stessa. E’ quella per la parola. Quella per cui le mani non possono fare a meno di scorrere sulla tastiera, di riempire le mille agende che porto con me, di comunicare questa passione.
Non riesco a smettere di scrivere, vedi? Forse è arrivato il momento di dare corpo a tutto questo… intanto grazie per il post, mi ripeto, sono di quelli che fanno bene al cuore.
Io scrivo perché ancora non riesco a smettere di “andare fuori traccia”. 🙂
Scrivo per far emergere il mio punto di vista,la mia identità, per interagire con altre persone,per crescere e migliorare, per condividere, per conoscere persone e per sentirmi bene…
Alle elementari, scrivevo poesie per compiacere genitori e insegnanti, mi faceva sentire accettato, loro sembravano felici. Alle medie scrivevo per prendere bei voti e ancora…sentirmi accettato. Dalle superiori in poi, scrivevo per lasciare alla carta, un po’ del peso dei miei dolori e disagi.
Ora, scrivo per lavoro e perché mi piace, ma non ho ancora trovato il coraggio a 38 anni, di farlo pubblicamente con un blog.
Devo comunque, alla scrittura, la maggior parte della mia felicità.
L’arte è come l’amore: se sai perché ami, non è un sentimento vero. Non c’è un motivo per creare, perché lo scrittore (parlo dellla mia esperienza) asseconda la creatura che vive dentro di sé e che non si può addomesticare né ignorare…Proprio come l’amore!
Bella domanda, ho iniziato a scrivere da pochissimo, prima per anni ho solo riempito diari, su diari. Il mio era uno sfogo un grido silenzioso per scaricare le mie sofferenze, le mie frustrazioni. Come si dice scrivere é terapeutico, ed è stato così almeno per me. Ho iniziato perché ero convinta di avere qualcosa da dire, che poi gli altri lo trovassero interessante, francamente non lo so. Adesso però ho capito che scrivo perché cerco l’approvazione e se non arriva la mia autostima va sotto i piedi e quando arriva non é mai abbastanza. Non sono mai soddisfatta. In un certo senso é stato come aprire uno squarcio su tutte le mie insicurezze. Vorrei continuare ma forse perdo solo tempo… se devo essere una scrittrice mediocre.
Devi continuare. Devi guadagnarti degli spazi per scrivere senza giudizi. Prenditi delle occasioni per scrivere solo per te, solo per il tuo piacere di farlo. Il giudizio altrui è relativo: resta sempre il piacere personale di farlo.
Grazie Riccardo,
continuerò, voglio assolutamente scoprire il piacere di fare una cosa solo per me…
Questo è il primo passo, avanti con la scrittura.
Ciao Riccardo
Io scrivo per il puro piacere di fare qualcosa che mi rende felice. Se poi ottengo successi …ben vengano! Non riesco a fare a meno di sperimentare , cercare ed imparare.Lo faccio da sempre , dal momento in cui imparai a scrivere e, soprattutto , a leggere. La lettura é madre della scrittura per diventarne figlia. Grazie per i tuoi insegnamenti e consigli. Ne farò tesoro. Buon lavoro !
Io scrivo principalmente per fare rete.
Un’idea che ho abbracciato inizialmente con qualche amico, adesso stiamo però pubblicando ogni settimana una serie di articoli scritti in prima persona da autori (rigorosamente over40) capaci di dispensare le proprie esperienze di vita rendendole così fruibili anche ad altri…
E’ un fare rete tra persone che hanno un vissuto da condividere attraverso la scrittura e ci stiamo sorprendendo di come su queste basi stia nascendo una vera e propria community aperta a tutti.
Scrivere per fare rete vuol dire avere un bel vantaggio rispetto a chi ignora questo dettaglio. A volte dimentichiamo che la forza principale in nostro possesso è la capacità di unirci e lavorare insieme.
Scrivo perché mi piace leggere.