Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il
Creare un piano editoriale per LinkedIn è la soluzione migliore per gestire i contenuti su questo social network pensato per i rapporti professionali online. Questo documento – il piano editoriale – serve a gestire e programmare i post nel tempo.
Puoi e devi fare un piano editoriale per il profilo LinkedIn e la pagina aziendale. Ma non ti consiglio di improvvisare: non basta avere un calendario delle pubblicazioni e magari usare un software per programmare i post per schedulare le pubblicazioni. Come fare un piano editoriale per LinkedIn? Ecco le linee guida da seguire.
Indice dei contenuti
Studia il target del piano editoriale su LinkedIn
Come avere successo su LinkedIn? la prima risposta è semplice: devi capire cosa cercano le persone che ti seguono. Questo è utile per dare ia follower dei riferimenti chiari e alimentare nel miglior modo possibile la pubblicazione dei contenuti.
Pensa al tuo profilo e alla pagina come un punto di riferimento. Cosa vogliono le persone che devo raggiungere? Per creare un buon piano editoriale LinkedIn devi iniziare dal definire il target attraverso uno strumento raffinato: le personas.
Ovvero delle rappresentazioni idealtipiche dei profili professionali che vuoi raggiungere con le tue pubblicazioni. Crea dei modelli in base alle tue necessità.
Identifica possibili clienti e datori di lavoro che vuoi raggiungere e crea degli schemi incrociando ipotetici dati demografici, interessi e obiettivi che spinge il tuo target ad atterrare sul profilo LinkedIn. O sulla tua pagina aziendale.
Per creare le personas puoi usare diversi tool, io suggerisco Flowmap che ha già la funzione per realizzare questi modelli indispensabili al tuo piano editoriale LinkedIn.
Da leggere: come scrivere un riassunto (summary) su LinkedIn
Individua degli obiettivi strategici da raggiungere
Perché hai deciso di pubblicare post su LinkedIn? Semplicemente per diffondere i link del tuo blog e per far conoscere i tuoi contenuti? Se vuoi sfruttare al meglio questi canali – pagina e profilo – consiglio di individuare degli obiettivi da raggiungere.
Di sicuro la presenza su questo social network può essere legata alla necessità di trovare clienti online o magari un posto di lavoro, dipende se sei iscritto come libero professionista o dipendente. Però le sfumature sono tante e gli obiettivi diversi:
Puoi creare un piano editoriale su LinkedIn per aumentare i contatti (lead) o fidelizzare quelli che hai già in agenda. Oppure puoi puntare su un lavoro di storytelling marketing per attribuire dei valori differenti. Ancora, puoi farti conoscere.
Così da aumentare la consapevolezza della marca. E fare in modo che le persone si ricordino del tuo logo. Ovviamente puoi indicare i KPI da osservare e misurare ma ricorda sempre di individuare obiettivi – e metriche – adatti al tuo scopo.
A tal proposito può essere utile ricordare che i post hanno anche delle statistiche dettagliate che consentono di scoprire chi ha visto il tuo contenuto. In questo modo sarà ancora più facile settare le pubblicazioni del piano editoriale per LinkedIn.
Ragiona sui contenuti del piano editoriale LinkedIn
Fase strategica di questo documento programmatico: cosa pubblicare su profilo e pagina? Questo aspetto merita la massima attenzione, ecco perché ho deciso di dividerlo in passaggi differenti per poi giungere al calendario editoriale social.
Trova il tone of voice su LinkedIn
Prima di iniziare a pubblicare post su profilo e pagina aziendale, devi ragionare sul TOV. Ovvero il tone of voice: lo stile comunicativo del tuo brand in grado di veicolare valori, principi, essenza. Detto in altre parole, senza tone of voice non si procede.
Questo parametro deve seguire un fil rouge che accompagna ogni emanazione del brand, ma al tempo stesso deve declinarsi in base alla piattaforma. Come si dice? Il medium è il messaggio, la comunicazione cambia in base alla piattaforma.
Scegli i contenuti da pubblicare
Deve esserci sinergia nel piano editoriale su LinkedIn tra obiettivi e contenuti di qualità. Cosa pubblicare su pagina LinkedIn e profilo? Hai diverse opzioni:
- Foto e video.
- Contenuto testuale.
- Annunci di lavoro.
- Sondaggi online.
- Eventi.
- Offerte di aiuto.
- Occasioni speciali.
In questo equilibrio devi individuare nuove idee per trasformare i tuoi valori e le tue necessità in contenuto. Ad esempio puoi creare una rubrica in cui mostri il dietro le quinte del tuo ufficio lavorando sulla tua identità, fidelizzi e mostri il lato umano facendo storytelling. Poi, però, decidi di lanciare un documento o un white paper.
Parlo di un approfondimento interno con delle slide e i dati di un case study. Questo passaggio fa da lead magnet per trovare nuovi contatti da inserire nella lista dell’email marketing. Insomma, questa riflessione è decisiva per il piano editoriale.
Ragiona sul tipo di post da pubblicare
Grazie alla ricerca di Socialinsider.io sappiamo questo: i post di LinkedIn senza link hanno prestazioni migliori e il contenuto più comune, diffuso ed efficace su questo social è l’immagine. Che porta un tasso di coinvolgimento per post allo 0,45%.
Una singola immagine pubblicata su LinkedIn senza link può ottenere un tasso di coinvolgimento superiore del 70% rispetto a un post con una foto e un collegamento. Ecco perché le immagini sono i tipi di post più utilizzati dai brand su LinkedIn.
Il visual ha una percentuale di diffusione sulla piattaforma del 49%, seguito dagli articoli con il 38%. Il motivo? Engagement superiore. Quindi, foto senza collegamento ipertestuale. Cosa posso inserire nel piano editoriale creato per LinkedIn?
- Infografiche.
- Visual quote.
- Schemi.
- Grafici con dati.
- Foto del team.
Attenzione e ai meme. Di solito questi post funzionano bene altrove ma rischi di rovinare la comunicazione social se il tuo pubblico su LinkedIn non è alfabetizzato rispetto al significato di questi contenuti. Rischi di non allinearti con il target.
Pensa al piano editoriale LinkedIn B2B
Qual è il tuo pubblico di riferimento? Quando crei il piano editoriale di LinkedIn non devi mai perdere di vista l’audience. E, soprattutto, il mercato di riferimento che spesso è un B2B puro, definito esclusivamente tra azienda e azienda.
Ben inteso, su questo social il concetto di B2C è relativo: stiamo parlando di un social media per rapporti professionali e non per vendere prodotti a un cliente finale.
Ma quando ragioni sulla pianificazione editoriale dei contenuti da condividere devi valutare bene a chi vuoi parlare. E devi sapere che il lavoro di LinkedIn B2B significa interfacciarsi con aziende che fanno selezione in modo schematico.
Quindi ragionato, non puntando sull’emotività del post strappa-linke ma sulla capacità di creare valore. Questo deve fare breccia nel PED su LinkedIn.
Crea un calendario editoriale su LinkedIn
Il piano editoriale per LinkedIn non termina con un elenco di analisi che puoi utilizzare per capire cosa pubblicare su profilo personale o pagina aziendale.
Hai bisogno della fase operativa. Questo significa realizzare un calendario editoriale. Ovvero un documento diviso in giorni, mesi e settimane che ti suggerisce:
- Cosa pubblicare in un giorno.
- A che ora andare online.
- Che post devi lanciare.
- Con quali testi e foto.
Insomma, il calendario editoriale LinkedIn ti consente di organizzare definitivamente il tuo lavoro di publisher. Per fare tutto questo devi prendere alcune decisioni e scegliere i migliori tool per creare un documento condiviso e flessibile.
Gestisci al meglio tempi di pubblicazione
Un calendario editoriale su LinkedIn deve gestire il ritmo di pubblicazione per non far calare l’attenzione sul brand, i giorni e gli orari delle condivisioni dei post. In primo luogo ricordiamo questo: non esiste un orario migliore per pubblicare su LinkedIn.
Almeno non in termini assoluti. Ognuno deve trovare equilibrio e gestire il lavoro in base ai risultati. Importante, invece, il ritmo di pubblicazione: quanti post al giorno programmare su LinkedIn? Secondo questo report bisogna postare ogni giorno.
Se si desiderano buoni risultati dalla propria pianificazione editoriale, inoltre, puoi usare social media marketing tool come Hootsuite, PostPickr e Buffer che ti consentono di pianificare le pubblicazioni. In questo modo puoi schedulare tutto.
Scopri cosa deve contenere un piano editoriale
Come fare un buon piano social? Devi realizzare delle rubriche e avere le idee chiare sul tipo di contenuto da pubblicare per intercettare l’interesse del pubblico.
Hai bisogno di un visual coordinato, di immagini con un logo e dei colori aziendali. Puoi creare tutto con Canva o Genially. Poi devi stabile i format che funzionano di più per il tuo pubblico. Ad esempio su una pagina LinkedIn puoi lanciare:
- Novità dal blog aziendale.
- Articoli di settore frutto della content curation.
- Riflessioni personali sul tuo business.
- Sondaggi creati con i tool di LinkedIn.
- Post di clienti e collaboratori.
- Immagini che mostrano le statistiche.
- Motivazione e auto-miglioramento.
- Ricerche, case study, white paper.
Nel piano editoriale di LinkedIn ci può essere differenza tra pagina e profilo perché quest’ultimo sarà più personale, con contenuti relativi anche ai successi individuali.
La pagina invece punta sempre verso contenuti che riguardano l’impresa. Anche con fasi di storytelling dei singoli dipendenti, ma il focus è sempre sull’insieme.
Prevedi video e immagini nel piano editoriale
Assicura al ritmo di pubblicazione su LinkedIn una buona quantità di contenuti che si fanno notare dallo sguardo. La comunicazione visual funziona su questo social, tanto che le ricerche ufficiali di LinkedIn suggeriscono dei dati interessanti:
Come creare un piano editoriale su LinkedIn? Ricorda che il video ottiene un engagement 5 volte superiore, un valore che si impenna con le dirette streaming.
Le immagini hanno il doppio dei commenti rispetto a tipi di post differenti. Inoltre, i collage di 3-4 foto in un post sono particolarmente efficaci per le organizzazioni.
Trova spazio per LinkedIn Pulse e Newsletter
Nel calendario editoriale devi includere anche il lavoro da svolgere con LinkedIn Pulse e l’opzione newsletter per inviare a tutti i contatti il tuo lavoro editoriale.
Sono canali perfetti per fare inbound marketing con questo social. E che però hanno bisogno di risorse, tempo, obiettivi. Puoi fare lead generation e nurturing con questi tool avanzati di LinkedIn ma devi includerli nella pianificazione editoriale.
Da leggere: come fare un piano editoriale su Instagram
Esempio piano editoriale LinkedIn
Ecco un modello gratuito che puoi utilizzare per creare il calendario operativo. E quindi lo strumento fondamentale per completare il piano editoriale fluido.
Cosa viene prima di questo calendario delle pubblicazioni social? Un buon esempio di piano editoriale puoi immaginarlo. Crea un documento testuale e dividilo in:
- Obiettivi.
- Target.
- Competitor.
- Tone of voice.
- Ritmo di pubblicazione.
- Tipo di post.
Poi crea un calendario editoriale su Trello, foglio di calcolo o qualsiasi altra app per lavorare in questa direzione. Io ho creato un modello su file Excel che puoi utilizzare liberamente anche per realizzare un piano editoriale su LinkedIn completo.
Categoria: Social network