Quanti caratteri posso scrivere su Twitter?

Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il

Su Twitter, il limite di caratteri per un singolo tweet è di 280 battute. Per gli account a pagamento possiamo arrivare a 4.000. Ricorda che immagini, video, sondaggi o link possono ridurre ulteriormente lo spazio disponibile per il testo.


Questo social network vuole aumentare lo spazio dei post. Anzi, lo ha già fatto. Da un po’ di tempo hai 280 caratteri su Twitter da lanciare ai follower. Lo storico social network non ha mai rinnegato le sue origini ma con Elon Musk arrivano i tweet da 4000 battute.

280 caratteri su Twitter
Hai scelto i caratteri giusti?

Per molti Twitter è un esercizio di scrittura: ogni web writer dovrebbe usare Twitter per migliorare il proprio stile. Ma Jack Dorsey ha deciso: si deve superare questo limite. Così dal 2017 hai 280 caratteri su Twitter. E con Elon Musk si arriva a 4.000 battute.

Da quando ci sono 280 caratteri su Twitter?

Prima di analizzare i vantaggi di questa caratteristica è giusto fare un passo indietro. La data di questo aumento di battute su Twitter? A settembre 2017 si annuncia il possibile abbandono dei 140 carattere per raggiungere quota 280 battute.

Questo per dare maggior espressività alle persone e per evitare che ci sia sempre questo limite incombente che, soprattutto nell’inglese, rischia di limitare la comunicazione. Il comunicato ufficiale sottolinea: “Our research shows us that the character limit is a major cause of frustration”.

Da leggere: come aumentare i follower di Twitter

Twitter con 280 caratteri: ma come averli?

Niente, non puoi fare altro che iniziare a scrivere e pubblicare i tuoi post. Non ci sono limiti agli account, tutti hanno libero accesso a questa possibilità: adesso ognuno di noi ha la possibilità di fare storytelling, scrittura online, content marketing.

Questo viene applicato dalle applicazioni Twitter, non solo dal client ufficiale del social (mobile e desktop) ma anche i vati Tweetdeck, PostPickr e Hootsuite.

Conta caratteri: 280 con spazi esclusi?

A proposito, 280 battute con spazi esclusi o inclusi? La seconda, non contano solo le lettere: ci sono che le aree vuote da considerare. E da calcolare per creare il tuo piano di social media marketing. Ma come dimostrare tutto questo? Leggi qua.

Tweet lunghi: come usarli veramente?

L’aspetto interessante di questa soluzione: hai maggiori possibilità d’intervento su questo contenuto. Puoi scrivere tweet più lungo e usare testo extra per il tuo lavoro di social media manager. Ma in che misura? Come usare i 280 caratteri?

Descrivere con maggior attenzione

Più testo a disposizione vuol dire maggiori possibilità di comunicare con il tuo pubblico. Attenzione, scrivere bene su Twitter vuol dire essere semplici e diretti: usa i tweet lunghi solo quando servono, non usare per forza ognuna delle 280 battute.

Aggiungere hashtag e menzioni

Questo può essere un modo per sfruttare i caratteri extra che hai a disposizione. Mention di altri account e hashtag possono diventare fondamentali su un tweet.

Perché chiamano in causa nuovi follower, attivano il pubblico e si fanno trovare dalle persone giuste. Così come avviene con gli hashtag di Instagram, queste parole linkate a ricerche di contenuti possono dare man forte alla tua strategia social.

Caratteri speciali su Twitter

Senza esagerare, però i tweet più lunghi possono essere usati per inserire non solo testo normale ma anche caratteri speciali. E tra questi mettiamo anche le emoji. Simboli che possono essere usati per comunicare meglio e con maggior attenzione.

Per approfondire: cosa scrivere su Twitter

280 caratteri su Twitter: tu come li usi?

Twitter non può esistere così come lo conosciamo. Aumentare i caratteri è una scelta giusta, se non altro perché così potrà sopravvivere. Mi sbaglio? Lascia la tua opinione nei commenti: secondo te Twitter fa bene ad aumentare i caratteri?

Riccardo Esposito

Sono un web writer freelance. Mi occupo di scrittura online dal 2009, mi sono specializzato nella stesura di piani editoriali per blog aziendali. Ho scritto 3 libri dedicati al mondo del blogging e della scrittura online (bio di Riccardo Esposito).

Categoria: Social network

17 commenti su “Quanti caratteri posso scrivere su Twitter?”

  1. Oserei dire FINALMENTE! Proprio in questi giorni stavo pensando di abbandonare l’account Twitter di un progetto che seguo perchè trovavo le 140 battute veramente limitanti. Ora stiamo a vedere come si evolvono le cose. Grazie Riccardo, utile come sempre 🙂

  2. Buongiorno Riccardo,
    Sono d’accordo sul discorso dell’evoluzione della piattaforma per provare ad aumentare le revenue pubblicitarie, ma questo potrebbe avvenire in diverse forme. Per esempio, Twitter potrebbe ospitare al suo interno dei contenuti sponsorizzati a mo’ di Facebook Instant Articles, e proporre un modello pubblicitario in linea. D’altronde, qualche mese fa aveva già lanciato Moments. Forse a parlare è un po’ la mia nostalgia dei 140 caratteri, ma dal punto di vista dell’utente penso siano proprio questi a determinare il successo di Twitter come piattaforma conversazionale e in real-time.
    Ne abbiamo parlato nel blog This MARKETERs Life, se hai modo dai un’occhiata 🙂

  3. Non so dirti se Twitter faccia bene o male.
    Si può solo dire che la causa è facilmente individuabile in quelle quattro righe di citazione che hai inserito nell’ultimo paragrafo: Twitter DEVE diventare mainstream per poter crescere a livello di utenti. I 140 caratteri sono, da una parte, geniali, ma dall’altra escludono una fetta enorme di utenti pigri o forse solo non disposti a farsi mettere le manette al 141esimo carattere su quello che vogliono esprimere. Credo che abbiano ragionato molto su come un social network con ampie possibilità di espressione sia decisamente più appetibile al grande pubblico senza grandi limitazioni. (vedi l’inserimento di immagini, di video nel tempo).

    Per il resto, più che d’accordo su quello che dici tu: parliamo tanto di essere flessibili nel digitale, che cambia in continuazione, e poi ci impuntiamo sui caratteri di Twitter?

    1. Riccardo Esposito

      Capito cosa dico anche io?

      Il cambiamento. Cambiare, evolversi, modificare. Albert Einstein disse: “Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”. Questa è la strada da seguire. Altrimenti Twitter scomparirà. Forse.

  4. Ciao Riccardo,
    io faccio parte di quelle preoccupate per l’aumento del limite dei caratteri, perché temo possa snaturare troppo la natura di Twitter e quindi affossarlo definitivamente.

    Leggere un’opinione diversa mi fa molto piacere e spero tu abbia ragione, visto che è il mio social preferito 🙂
    In parte concordo con te, il web è in continua evoluzione e dobbiamo accogliere i cambiamenti con atteggiamento propositivo.

    Non resta che stare a vedere cosa succederà e cosa esattamente implementeranno tra le novità.

  5. Io invece penso che twitter stia prendendo un’abbaglio. Cambiare il simbolo di twitter dei 140 caratteri è drastico e credo che dopo un po’ il rischio sia di produrre l’effetto contrario. Ovvero di perdere gli utenti affezionati o i pochi che stanno iniziando ad utilizzarlo.
    Il problema principale di twitter, tuttavia, è quello di non riuscire a guadagnare abbastanza. Credo che la soluzione non stia nell’aumentare l’utenza, ma nel metodo utilizzato da twitter per monetizzare: ovvero i tweet sponsorizzati.
    In tutta sincerità, non credo che possano portare a dei reali guadagni, per il semplice fatto che convertono poco e a fatica. Per questo motivo so (e credo dovremmo saperlo tutti) di molte aziende che preferiscono comprare i tweet delle celebrità, assicurandosi un pubblico molto maggiore e magari anche delle conversioni migliori.
    Credo che la soluzione potrebbe essere quella di aumentare si il numero di caratteri, ma solo dei tweet sponsorizzati, dando molte più possibilità alle aziende per la propria strategia di marketing. E solo dopo, nel caso questo fallisca, tentare il tutto per tutto con l’aumento generale del numero di caratteri.
    Un saluto,
    Alex

  6. Non mi piace Riccardo. Concordo sulla necessità di cambiare qualcosa per una questione finanziaria (è pur sempre un’azienda che deve fare profitti) ma da 140 a 10.000 è una cosa che tende a snaturarlo. Ma fossero anche “solo” 1000. Quindi o diventa una cosa totalmente differente da ciò che è oggi e da tutto quello che c’è disponibile su altre piattaforme, qualcosa che al momento non riusciamo ad immaginare, e magari funziona, o diventa (ed è questa la sensazione che ho ora) la brutta copia di facebook. E allora sto su facebook, e tu sai quanto io ami twitter e abbia in antipatia facebook. Già non mi piacciono i cuori al posto delle stelle, ma proprio come simbolo il cuore ha un significato che non riesco ad attribuire a “mi piace”. Poi la storia del farti vedere i tweet in base ad un algoritmo (che spero non passi) come fa Fb con i post: mi infastidisce che qualcuno decida cosa devo vedere. Già digerisco male aprire il profilo e trovare “mentre non c’eri” figurati se decide un algoritmo per me. E così tanti caratteri.. non so non mi piace. Magari 140 sono proprio pochi, ci sta un aumento ma contenuto. Direi meno del doppio. Twitter ha dalla sua l’essere il sistema più rapido e vicino ad una conversazione reale, una piazza dove chiunque può ascoltare “per caso” ciò che dici. Con tw puoi mandare un messaggio ad A mentre stai “solo” conversando con “B”. Post lunghi comportano doverli leggere per intero. Non è più rapido, diventa un miniblog in tempo reale. Non mi piace. Neanche un po’, Non ha più motivo di esistere, ci sono altre piattaforme che fanno già benissimo tale servizio. Perde identità.

  7. Giustissimo innovare, Riccardo: ma siamo sicuri che “10k Twitter” sia la strada giusta?

    Non rischiamo di trovarci la timeline intasata da “incipit” senza senso, che ci costringano ad ampliare il testo per capirci qualcosa?

    Si poteva pensare a soluzioni meno radicali, ad esempio escludere nickname, link e immagini dal computo dei 140 caratteri; un’altra richiesta che in molti hanno fatto – finora invano – è la possibilità di correggere eventuali refusi nei tweet.

    Non sarebbe male, poi, introdurre delle liste di utenti aggregate in base a hashtag o parole-chiave comuni nelle bio (tipo “Scienze”, “Musica”, ecc.).

    Mi sembra che Twitter si intestardisca su idee che al pubblico piacciono poco o addirittura per niente (cuoricini, timeline “sperimentali”), ignorando invece i suggerimenti degli utenti…

    Non vorrei che Dorsey e soci, per attirare nuovi user, finissero invece con il perdere quelli che hanno già.

  8. Neanche a me piace, viene meno la natura di Twitter. Ogni social ha le sue peculiarità e assimilarli uno all’altro significa solo snaturarli e creare alla fine un insieme di social uno uguale all’altro.
    Sinceramente su Twitter non mi metterò mai a leggere una pappardella di 10.000 caratteri.
    Twitter si chiama così perché tweet significa cinguettio. E il cinguettio è breve e conciso, non è una serenata.

  9. Che Twitter dovesse fare qualcosa per “smuoversi” è cosa nota da tempo, ma temo che questa idea di aumentare i caratteri non sia la soluzione, anzi temo sia un suicidio. Il social di fatto, amio parere, così viene snaturato. Le soluzioni sono altre, per esempio che fine ha fatto l’idea Moments? Perché non introdurre un algoritmo che regoli la timeline?

  10. OK l’innovazione e la necessità di far cassa di Twitter, che è stato ormai surclassato da Facebook e LinkedIn, ma francamente questa soluzione non mi piace. Così facendo Twitter rinnega la sua natura, piegandosi alle ragioni del business. Avrei studiato un’alternativa, ma non alla cancellazione degli storici 140 caratteri.

  11. Diciamo che un mezzo tentativo per non farsi odiare del tutto lo stanno facendo con la storia del preview a 140.

    In fin dei conti, twitter è bello perché fa selezione brutale di tutta quella massa di utenti non sufficientemente abili da riassumere un concetto in 140 caratteri e per questo piace a noi affezionati che evitiamo di passare con gli occhi sopra a troppa fuffa.

    Ora mi chiedo: ammesso pure il cambio con i 10000, se in preview ne vedo 140, vuol dire che per farmi venire voglia di leggerti, seguirti, cliccarti al volo, sempre quello spazio hai a disposizione no?!

    Anzi, se lasci una frase a metà perché li passi, la voglia mi passa pure prima.

    Quindi:
    1) se non sei capace, non ci guadagni comunque;

    2) sei mi segui e “nun sei bono” perché gli vai sotto di faccialibro style ti blocco e via perché sono peggio di un fondamentalista;

    3) se sei bravo e mi convinci, magari decido di leggere il resto e se trovo un link forse ci clicco pure per vedere l’effetto che fa.

    Per me fondamentalnente cambia poco.
    Se TW al momento è un posto per skilled people, chi già c’è da un po’ sa come può fare e chi arriva con la fuffa può continuare ad attaccarsi al… XD

    Ma magari sono io che sto troppo rilassato. 🙂

  12. Marvi Santamaria

    Italo Calvino sosteneva (e lo ha sperimentato con la sua narrativa combinatoria) che le costrizioni stimolano la creatività.
    Farò parte di quei nostalgici dei 140 caratteri.
    Ma l’opzione preview a 140 + testo più lungo (un po’ come il “continua a leggere dei blog”) potrebbe riuscire a far contenti tutti.

  13. Capisco l’esigenza di Twitter, ma la mia personale opinione è che si siano lasciati prendere un po dal panico. Twitter è da un po che non va bene in borsa e come le loro prestazioni in borsa, il numero di iscritti sta diminuendo, sia per via di abbandoni dei profili, sia perché sempre meno si iscrivono. Concordo con chi ha descritto la storia evolutiva di Twitter in una trasformazione in un ibrido che è diventato sempre più simile a Facebook. Sbagliando, a mio parere. E anche oggi a mio dire sbaglia. Se la decisione di aumentare i caratteri a 10000 sarà definitiva, non avrà niente più a che fare con il social innovativo e differente dagli altri che era. Se vuole rinascere, Twitter dovrebbe rinnovarsi completamente, cercando di mantenere l’immediatezza del messaggio che l’ha sempre contraddistinto.

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