Fare marketing secondo Steve Jobs

Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il

Il marketing di Steve Jobs si basa sulla capacità di sviluppare una forte immagine del brand, riconoscibile e potente, focalizzarsi sempre sull’esperienza dell’utente, capacità di creare ecosistemi di prodotti e servizi interconnessi.


Quali sono i pilastri del marketing secondo Steve Jobs? La vita di questo grande innovatore della produzione tecnologica è un corollario di frasi che ispirano gli uomini.

marketing secondo Steve Jobs
Steve Jobs, strategie di marketing.

Ma non solo, con Steve Jobs c’è una vera e propria rivoluzione del concetto di promozione, web marketing, capacità di intercettare i desideri del target. Quali sono le lezioni che abbiamo imparato? Cosa c’è nella testa di Steve Jobs?

Comunica il tuo messaggio

Nella visione del marketing secondo Steve Jobs, e nella sua idea di promozione, tutto è comunicazione. Il modo in cui presenti il prodotto nel packaging, il design dei tuoi prodotti migliori, la scelta del payoff e la creazione del logo.

Dovrebbe essere già così. Un buon piano di comunicazione non perde di vista i suoi elementi ma procede in modo omogeneo verso l’obiettivo finale.

Ebbene, credo che non esista caso migliore della Apple per mostrare l’efficacia di un messaggio comunicato con costanza e omogeneità nel tempo.

Da leggere: i migliori libri di web marketing

Investi per la pubblicità

Il marketing secondo Steve Jobs passa dalla pubblicità. Che deve essere pagata il giusto, non puoi ottenere grandi risultati e guadagnare tanto se non investi una buona somma da dare a chi deve creare la tua campagna pubblicitaria.

Un esempio concreto: per creare il famoso spot 1984 per commercializzare il nuovo modello Apple, Steve Jobs ha investito 900.000 dollari dell’epoca per creare il video di 60 secondi firmato dal regista Ridley Scott (Alien, Blade Runner).

Il video marketing di Steve Jobs.

Si aggiungono 800.000 dollari per mandarlo durante il Super Bowl. Tanto, vero. Però oggi siamo qui a parlare delle strategie di web marketing e di Steve Jobs.

Semplifica sempre (e tutto)

Cosa vedi nei prodotti Apple? Solo quello che serve. Cosa ha la comunicazione che ruota intorno all’universo Steve Jobs? Il necessario. ma ogni dettaglio che rimane è curato allo sfinimento. Non c’è tanto, c’è solo tutto ciò che serve. E basta.

Pensa anche al Discorso di steve jobs a Stanford: si tratta di un concentrato di valori che vengono racchiusi in slogan così semplici e diretti che sembrano irreali. Non a caso quello è uno dei momenti più alti del marketing di Steve Jobs.

Impara a raccontare storie

Cosa fa Steve Jobs quando vuole fare pubblicità? Inizia a fare il venditore di piazza o si basa sullo storytelling? Tutto è narrazione per questo genio del marketing, in primo luogo le sue presentazioni. Sono storiche, leggendarie.

Per quale motivo? Raccontano una storia e lo fanno bene, in modo semplice ma capace di rimanere nella mente delle persone. Steve Jobs lo ha fatto in tutti i modi possibili, anche durante le sue storiche presentazioni: era storytelling marketing.

Steve Jobs iPhone 1: il Keynote.

C’era la capacità di rimanere impressi nella mente delle persone con presentazioni che oggi tutti abbiamo copiato. Ma all’epoca sembravano arrivate da un altro pianeta.

E poi c’era quel “And one more thing” che sembrava introdurre un dettaglio da poco. Ma nascondeva l’elemento più importante dell’intera rappresentazione scenica. Questa è conoscenza dei linguaggi teatrali, questa è narrazione del mito.

Tumore al pancreas. Ecco com’è morto Steve Jobs. Il creatore della Mac, della Apple e dell’iPhone, si è spento a causa di una malattia che non lascia scampo. Steve muore il 5 ottobre 2011, ad appena 56 anni, a causa di un peggioramento delle condizioni di salute. Il suo, però, non era un tumore molto pericoloso.

Il cliente prima di tutto

Questo è il nodo fondamentale di tutta la strategia firmata dalla Apple. Certo, alla base c’è un prodotto di qualità. Ma cosa significa questo? Massima soddisfazione.

Una soddisfazione che si ritrova anche nel servizio clienti: l’assistenza è la migliore del mondo e tu sai che al centro del lavoro svolto dalla Apple c’è sempre il cliente.

Nel momento in cui la persona che ha acquistato il prodotto smette di essere semplicemente un individuo che sborsa denaro ma un membro della tua tribù hai fatto centro. E puoi iniziare a guardare verso una strategia di successo.

Se il cliente diventa ambassador (portavoce del tuo brand) hai mosso un passo verso il successo. Però per raggiungere questo obiettivo devi andare oltre il vendere.

Concentrati sull’esperienza

Molte persone credono ancora che Steve Jobs abbia venduto a tutti un prodotto di qualità. Certo, lo ha fatto. Prima di tutto c’è questo punto come ho già indicato. Ma non è la vera rivoluzione, non è qui che fai la storia della promozione.

Il punto di svolta sta nel fatto che con i vari prodotti Apple abbiamo strumenti che hanno cambiato profondamente la prospettiva. Tu non stai acquistando un computer per lavorare di più, hai in borsa un modo diverso di pensare.

Trova una opposizione

Ovvero un nemico, qualcosa che faccia da controparte alla tua idea. Da sempre questa è una buona strategia di marketing, non a caso la pubblicità comparativa ha sempre avuto successo. Questo funziona anche con la Apple

La pubblicità creativa della Mac.

che trova un nemico strategico: Windows, la Microsoft e Bill Gates. Il marketing secondo steve jobs passa anche dalla incredibile e continua lotta tra Mac e Pc.

Da leggere: cos’è la pubblicità comparativa?

Non ti fermare mai

Il punto di forza della strategia di marketing secondo Steve Jobs: l’innovazione. Proporre ogni volta qualcosa di diverso, abituare la mente e lo spirito a cambiamenti continui: il brand è evoluzione, cambia pur rimanendo sempre se stesso.

marketing di Steve Jobs
L’evoluzione del logo Apple.

Guarda come cambia nel tempo il logo della Apple. L’identità è sempre la stessa dal 1977 in poi, ma le differenze si vedono. Questo è l’invito ultimo, secondo me, a chi comunica il valore del proprio brand: pensa differente. Ma cambia sempre.

Riccardo Esposito

Sono un web writer freelance. Mi occupo di scrittura online dal 2009, mi sono specializzato nella stesura di piani editoriali per blog aziendali. Ho scritto 3 libri dedicati al mondo del blogging e della scrittura online (bio di Riccardo Esposito).

Categoria: Marketing

6 commenti su “Fare marketing secondo Steve Jobs”

  1. Passione e amore per il proprio lavoro sono determinanti, sempre. Affidarsi solo a quelle non funziona, serve tecnica e serve professionalità.

    1. Riccardo Esposito

      Ciao Andre,

      Perfettamente d’accordo. Steve Jobs lasciava delle idee strepitose, ma credo che non si possano applicare nella forma pura. Abbiamo bisogno anche di tecnica, non solo di empatia.

  2. Ciao Riccardo,

    Trovo affascinante il punto di vista di Jobs: se sei in grado di creare il prodotto perfetto e crei nel frattempo anche la domanda, con uso sapiente della pubblicità, hai fatto bingo! Penso che sia una cosa su cui un po’ tutti abbiamo fantasticato. un genio come Jobs c’è riuscito…ed ha anche illuminato la via!
    Simone

    1. Riccardo Esposito

      Ciao Simone,

      La genialità di Jobs risiede anche in un’altra caratteristica: plasmare la realtà. Ovvero convincere se stesso e le persone che lo circondavano che un traguardo poteva essere raggiunto “Concentrati sull’obiettivo” diceva.

      Noi ci concentriamo sui nostri obiettivi?

      PS – Comunque ho ritrovato il titolo del libro librimondadori.it/libri/steve-jobs-lezioni-di-leadership-walter-isaacson

  3. Alessandro Madeddu

    L’idea di Steve Jobs è applicabile a qualunque impresa, per il semplice motivo che è la base del capitalismo moderno. La formulazione originale se non erro risale ad Alois Schumpeter, quindi non è di certo una novità, anche se non la conosce nessuno. Si può riassumere in “generare bisogni”.

    Perché è ovvio che il cliente non sappia cosa vuole finché non lo vede sullo scaffale del supermercato. Non è lui che immagina i prodotti: se li immaginasse, sarebbe dall’altra parte della barricata, fra coloro che suscitano in lui quelli che lui scambia per i suoi bisogni innati.

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