Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il
Un mondo di significati, un passaggio decisivo per fare in modo che la comunicazione funzioni bene. E che ci sia un passaggio di informazioni attraverso un codice condiviso. Ecco cos’è la scrittura e cosa significa scrivere.
Bella domanda, cosa significa scrivere? Il termine scrivere deriva dal latino scrībĕre e intende l’azione di lasciare su una superficie analogica o digitale dei segni comunicativi condivisi tra due o più persone. Questo è il significato di scrivere, punto.
Ma il significato di scrivere cambia. Per me scrivere vuol dire lasciar correre i pensieri sulla carta del mio iPad, vuol dire raccontare storie alle persone che si nascondono dentro il mio iMac. Scrivere vuol dire ripercorrere quello che ho vissuto.
Indice dei contenuti
Per me scrivere vuol dire sfidare
La scrittura è un ritorno alle origini, è un modo per soddisfare il primordiale desiderio di dominare il mondo, di raggiungere Dio. È come costruire una nuova Babele, ogni giorno più alta e ogni giorno minacciata dalla collera divina.
Per me scrivere vuol dire sentire la linfa vitale scorrere lungo le ossa, nelle articolazioni, fino alle mani che percuotono la tastiera come un tamburo tribale.
Cos’è la scrittura? Un tamburo che non si ferma neanche quando hai placato la sua fame. Forse è per questo che Jack Kerouac scriveva su un foglio da telescrivente.
Scrivere è spazio alla passione
Scrivere significa prendere le emozioni e fonderle nella ragione. Vuol dire creare ossimori folli dove l’amore e il cinismo diventano materia viva, cemento per costruire sogni, nuovo collante per riparare l’irreparabile. Ma non solo.
La scrittura non è esecuzione
Scrivere significa dare forma al proprio stile, alle idee, al proprio essere. In ogni paragrafo metti la tua personalità, quello che hai imparato più quello che sei sempre stato. Questa è la grande forza e la grande debolezza di un copywriter.
Quando non hai voglia di scrivere, quando non hai genio, il problema è chiaro. Almeno per chi deve lavorare. Per chi osserva dall’altro lato, invece, tutto sembra banale, ovvio, risolvibile. “È il tuo lavoro, dovresti essere felice di scrivere, dacci dentro e inizia a scrivere: l’ispirazione verrà”. Beh, non funziona così.
Almeno all’inizio la situazione è differente. Molto più articolata. Mi viene sempre in mente la scena di Mad Men, la serie televisiva dedicata al mondo pubblicitario degli anni Sessanta in America. Un aggettivo: tostato. Quando arriva l’illuminazione? All’improvviso. Il tabacco degli altri è veleno, quello delle Lucky Strike è toasted.
Queste cose succedono anche nella realtà, ma devi stare di genio. E io non ho ricette particolari, non so dire come e quando recuperare questa scintilla. Posso dirti, però, che è necessaria e che la devi sviluppare. Coccolare. Alimentare nel tempo.
Da leggere: perché scrivere fa bene
Cosa significa scrivere per te?
Per me scrivere vuol dire lavorare, guadagnare, trasformare la realtà, ricamare, adottare nuove formule per risolvere vecchi problemi, giocare, ricordare.
Nella terapia della scrittura pescare nella cesta delle parole, ridere e far ridere, aiutare il prossimo a capire, aiutare me stesso a vivere. Scrivere meglio fa bene.
Per me scrivere vuol dire chiudere il mondo fuori dalla mia percezione sensoriale per scrivere questo poemetto. E non permettere a nessuno di intaccare la mia tranquillità. Per te cosa significa scrivere? Lascia la tua opinione nei commenti.
Categoria: Scrivere
Scrivere è contemporaneamente chiudersi in se stessi e aprire la propria mente al mondo che è fuori, in viaggi personali che hanno lo scopo di appagarci. Scrivere è raccontare noi stessi a chi non ci conosce e molto spesso noi stessi ancora non conosciamo quel lato di noi prima di averlo scritto.
Scrivere è una passione e qualcosa di cui non riesco a fare a meno. A me piace anche disegnare, ma ultimamente la scrittura ha preso il sopravvento: posso stare senza disegnare per dei mesi, ma neanche un giorno senza scrivere.
Per me significa informare, raccontare e, inevitabilmente raccontarsi. Spesso, significa fare chiarezza…
Per me scrivere vuol dire entrare in contatto con me stessa, mi aiuta a fare chiarezza dentro di me.
Scrivere è leggere e rileggere, scrivere è mettersi in gioco, scrivere è condividere. Scrivere è vivere, tra carta e penna, tra tastiera e schermo.
“Qual è il tuo mestiere? Dimmelo! Qual è il tuo mestiere?”
Chi ha visto “Le regole della casa del sidro” ?
Io l’ho visto l’altro giorno su un canale Rai4-movie-qualcosa… e ho risposto dentro di me “scrivo, correggo e riscrivo e poi mi dico “ah, però…Mica male!”
Che mestiere è? Non lo so, sono io e basta.
Per me scrivere vuol dire esorcizzare la realtà e dare la mia ansia, la mia paura di fallire, il mio scetticismo in pasto alle parole. Mettere su carta le emozioni, belle e meno belle che siano, per renderle chiare ed affrontarle, per guardarmi da lontano e con lucidità. Per me scrivere è aprire un varco sicuro e solido nei dubbi e nelle incertezze quotidiane, è conquistarmi la sicurezza che c’è qualcosa che amo davvero fare.
Grazie per il tuo post, fra mille tecnicismi che leggiamo ogni giorno un po’ di sana emozione ci sta bene 🙂
Aggiungo qualcosa:
Per me scrivere vuol dire sfidare i nemici di sempre; per me scrivere vuol dire combattere l’ansia, la paura di non farcela, il giudizio altrui, il grigio mondo che cerca di entrare dalla finestra dell’anima.
Per te, invece?
Scrivere è far pace con se stessi. Scrivere è un po’ vivere per me
Scrivo per mestiere, per dare voce al cliente che non sa esprimersi. Per la soddisfazione dell’intervistato che non riesce a credere come un suo discorso disordinato di un’ora esca in 2500 battute facili da comprendere e allo stesso tempo esaustive. Scrivo perché certi fatti vanno raccontati, e ci vuole qualcuno che li racconti. I miei preferiti sono i fatti apparentemente piccoli, umili come i personaggi del Manzoni, che però tutti conosciamo più e meglio degli eroi dell’Alfieri. Storie minime, che i protagonisti non sanno descrivere a parole senza usare le mani e il luccichio degli occhi per raccontarli. E invece si possono scrivere, e regalare a tanti.
A volte scrivo con il compiacimento del prestigiatore che estrae il coniglio dal cappello. “Visto, come è facile? Pardon, come diventa facile in mano a me?”. Ma poi non mi piace. Meglio scrivere perché le tue amiche ti dicono “dovresti proprio scrivere”.
Ciao,
scrivere vuol dire sviscerare a me stesso, chiarire prima di tutto davanti a miei occhi ciò che ho dentro… far emergere relazioni e accostamenti… spesso surreali ma proprio per questo ancora più toccanti e in un certo senso “veri”… quasi quasi, con un pò di irona, è un pò come andare in auto-psicoanalisi 🙂
ciao!
Ci sono tanti motivi per cui uno scrive qualcosa, lasciando da parte il lavoro, credo che scrivere sia un modo per parlare con qualcuno e raccontare quello che si ha dentro.
Bell’articolo Riccardo, il significato che dai a ciò fai (scrivere) è molto simile al mio, in particolare per quanto riguarda la passione, fusa con la ragione.. e la linfa vitale (il ki per i giapponesi, il prana in India e il ch’i nelle arti cinesi) che scorre, spesso a fiumi quando si digita sulla tastiera o su un semplice blocco cartaceo. Che meraviglia quegli attimi di libera espressione dei propri pensieri, esperienze, conoscenze senza aver paura di giudizi, di mettere nero su bianco ciò che passa per la mente attraverso il cuore! Che magia quando a distanza di giorni, mesi o forse anni, si leggono tra le righe i tratti del proprio vissuto.. spesso si rivivono le stesse emozioni, i ricordi di quel brivido lungo la schiena che ci fa sentiri vivi. Per me scrivere, soprattutto nel web, significa anche trovare il coraggio di mettersi in gioco, quello che da bambini facevamo spontaneamente e senza alcun condizionamento. Certo servono delle regole razionale, che spesso tolgono un po’ di magia… ma quelle curiamole in un secondo momento, nella rilettura… Buon lavoro a tutti!
Scrivere è prima di ogni altra cosa un “gesto”…e a volte diviene un gesto d’amore. Che sia verso noi stessi o per gli altri non cambia. Scrivere è come avere un figlio…dal momento in cui “nasce” appartiene al mondo e contribuirà a renderlo diverso da ciò che è stato e da ciò che hai immaginato potesse diventare…scrivere è contaminare, mischiarsi, compromettersi senza riserve…e leggere ciò che altri hanno scritto è lasciarsi contaminare dall’anima del mondo.
Quando ho iniziato a scrivere i miei pensieri, attraverso saggi e novelle, mi sono subito impicciato perché non capivo a chi stavo scrivendo. Inizialmente scrivevo come se parlassi ad una platea enorme e sconosciuta, ma la mia scrittura era fredda e generalizzante; differentemente da quando parlavo con le persone. E’ un dato di fatto che quando si scrive si è da soli e l’unica persona presente è noi stessi. Alla fine il mio equilibrio è stato scrivere a me stesso. In questo modo la mia scrittura è diventata più simile al mio parlare, Il feeling che trovavo con un interlocutore presente l’ho ripescato nella mia stessa presenza. Preferisco più parlare che scrivere, ma come si fa a non scrivere.
scrivere è semplicemente lasciare un segno convenzionale,oggi troviamo tracce dell’uomo primitivo che ha voluto dirci” io sono”, per me è un gioco di un bambino solitario, un momento di piena coscienza di vita e d’essere, con queste parole io sono presente adesso con voi nel mondo, è una semplificazione della percezione di colori odori sapori suoni di emozioni in ogni sua dimensione, è un dono di sintesi nella complessità delle nostre percezioni, è uno scambio d’informazioni culturali, scrivere è raccontare in silenzio, scrivere è forza ed energia che si trasforma, poter trovare una parola per riassumere ciò che rappresenta per me scrivere: geniale.