Di Riccardo Esposito | Pubblicato il
Per licenziarsi basta inviare una richiesta con il sito web governativo. Si accede con lo SPID o CIE e si segue la procedura guidata. Le dimissioni volontarie possono essere effettuate anche da un patronato o un consulente del lavoro.
In passato per licenziarsi e lasciare il lavoro bastava una lettera di dimissioni, un preavviso che cambia in base agli accordi. Oggi non è più così: per lasciare il lavoro, licenziarsi e cambiare vita bisogna seguire un iter preciso per evitare le dimissioni in bianco. Ovvero il far firmare le dimissioni nel momento stesso dell’assunzione.
Questo serve a liberarsi del dipendente in qualsiasi momento. Per questo oggi abbandonare il lavoro vuol dire seguire un iter preciso. Se vuoi lasciare un impiego per diventare freelance e licenziarti dal tuo posto devi avere ben chiari alcuni punti.
Indice dei contenuti
Come licenziarsi dal lavoro subordinato?
Mi voglio licenziare, come fare? Il punto di partenza per le tipologie di lavoro più comuni è chiara. Se hai un contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato e vuoi dare dimissioni volontarie devi procedere con un passaggio telematico. Ovvero?
- Vai sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
- Avvedi all’area dedicata ai servizi per l’utente.
- Accedi con il metodo che ritieni più opportuno.
- Compila tutti i campi, scarica il PDF, invia con PEC.
A questo punto è possibile licenziarsi dal lavoro e iniziare una nuova vita con un nuovo impiego. Però ricorda che devi rispettare i tempi del preavviso che dipendono dal contratto di lavoro, da quanti anni il dipendente lavora nell’azienda e dal livello coperto.
Come dire al datore di lavoro che ti licenzi?
Anche se oggi tutto avviene per via telematica, devi metterci la faccia se vuoi licenziarti. Organizza un appuntamento, scegli un momento in cui il tuo datore non sia troppo occupato, in modo che possa prendere in considerazione la tua decisione con calma.
Chi si trova dall’altra parte della scrivania potrebbe non prendere bene la tua decisione o avere delle domande specifiche. Assicurati di essere preparato a rispondere e in grado di spiegare le tue ragioni in modo coerente. Non trovare scuse per licenziarti, sii onesto.
Anche se stai lasciando il lavoro per qualche ruggine o incomprensione, devi portare avanti un comportamento esemplare. È importante ringraziare il tuo datore di lavoro per le opportunità che ti ha dato e ottenere delle referenze, se possibile. Discuti anche i dettagli per il licenziamento come il periodo di preavviso e la data di uscita.
Quanto tempo di preavviso ci vuole per licenziarsi?
Dipende da anzianità del lavoratore e dalla sua qualifica ma anche dal tipo di contratto di lavoro firmato. Ad esempio, in una condizione di full time con 5 anni di anzianità ci vogliono 8 giorni di preavviso; si passa a 15 se si superano i 5 anni di operatività.
Dati per licenziarsi con la procedura telematica
Se hai iniziato un rapporto di lavoro prima del 2008 devi fornire codice fiscale, nome dell’azienda, tipo di contratto e data di inizio e la tipologia contrattuale. Dopo questa data i form sono precompilati. In entrambi i casi serve l’indirizzo email o la PEC dell’azienda.
Come dimettersi da altri tipi di lavoro
Alcune tipologie di impiegati come chi lavora nella Pubblica Amministrazione o nel settore delle collaborazioni domestiche deve ancora comunicare al proprio datore di lavoro l’intenzione di lasciare il posto. Si può fare con il modello di lettera per le dimissioni che trovi sul sito ufficiale www.lavoro.gov.it/Modulo_Dimissioni_Volontarie.pdf
Ho cambiato idea: posso ritirare le dimissioni?
Puoi ritirare le dimissioni o la risoluzione consensuale entro i successivi 7 giorni dalla comunicazione. Trascorso questo periodo, però, non puoi più revocare le dimissioni. Però hai facoltà di presentare nuove dimissioni volontarie che non potranno essere ritirate.
Come licenziarsi a aprire partita IVA
Mi voglio licenziare. Anche tu? Una volta date le dimissioni volontarie puoi diventare libero professionista e fare carriera da freelance. Per aprire partita IVA devi rivolgerti a un commercialista che ti chiederà il codice ATECO e ti darà un numero che corrisponde alla tua identità fiscale. Prima di licenziarti devi avere consapevolezza di alcuni passaggi.
Pagherai un bel po’ di tasse ogni anno
Cosa sapere prima di licenziarti? Inizio con un destro in faccia. Senza pietà, senza preliminari. Questo è l’argomento che ogni aspirante freelance cerca di glissare quando deve considerare i pro e i contro. Ci sono tanti vantaggi, tante aspettative. Ma il commercialista ha fatto il quadro della situazione: lo stato è il tuo socio occulto.
Un socio che con il regime dei minimi è di minoranza, ma rischia di diventare di maggioranza con una partita IVA ordinaria. Quindi non mettere la testa sottoterra quando intavolano l’argomento tasse e imposte: informati, fatti spiegare tutto.
Lo sai che il primo anno non paghi tasse e il secondo arriva la stangata? Lo sai che la gestione dei soldi da elargire allo stato è tua e che non devi spendere il tuo patrimonio? Equitalia aspetta solo questo. Affidati a un buon commercialista.
Lavorerai tanto e senza alcun orario
Superato il dogma del cliente che ha sempre ragione (non ha sempre ragione), bisogna anche saperseli conquistare i clienti. E qui arrivano le rogne del licenziarsi dal lavoro.
Mosso da infinita passione, il freelance si lancia senza paura in nuovi progetti e ogni giorno rischia di essere risucchiato nel vortice del lavoro senza fine.
Sai di cosa sto parlando, vero? Questa vignetta descrive perfettamente questa dimensione. Nessun fine settimana, nessuna pausa, nessun viaggio di piacere.
Decidi di ritagliarti un po’ di tempo per fare sport, per uscire con gli amici o con la dolce metà. Cosa sapere prima di licenziarti? Non c’è soluzione: il telefono continua a suonare.
Hai già dei clienti da contattare?
Vuoi diventare freelance senza avere già una base per lavorare? Sei un pazzo, ecco cosa sei. Abbandoni la certezza del posto fisso per l’insicurezza del mondo freelance e non hai neanche un cliente in agenda. Questa è pura follia, non puoi muoverti così.
Il tuo desiderio di diventare freelance è sacrosanto. Ma prima devi avere dei clienti, devi fare in modo che il passaggio dal lavoro dipendente a quello freelance sia semplice.
Licenziamento, come fare? Devi mantenere rapporti con i tuoi clienti già quando sei sul posto di lavoro. Anche perché la decisione di lasciare l’impiego fisso non arriva ora.
È un’idea che maturi nel corso del tempo. Ecco, in questo periodo devi già curare i contatti con i tuoi clienti. Così quando prenderai una decisione non dovrai passare un solo giorno a casa a girare i pollici. Ti assicuro che questa soluzione funziona.
Il passaggi dalla vita da dipendente a quella da freelance è meno traumatica se già sei in contatto con dei clienti. In questo modo puoi gestire un contatto diretto con il lavoro che ti aspetta, e non devi trascorrere periodi di inattività in attesa di lavori.
Come lasciare il lavoro? Se stai progettando di fare il grande salto inizia a lavorare sulla rubrica professionale: le spalle coperte ti renderanno più forte davanti ai dubbi.
Prova sempre a trovare nuovi lead
No, sul serio. Se mi dici che vuoi iniziare a lavorare come freelance e non hai un blog rischi di farmi venire un colpo. Forse ti illudi di non averne bisogno perché hai già una buona lista di clienti, e credi di essere al sicuro. Con le spalle coperte.
Ma sai che il freelance ha sempre bisogno di nuovi clienti? Hai bisogno di nuovi contatti per sostituire i clienti che chiudono i lavori, ma anche per crescere e trovare nuove occasioni. Ecco, avere un blog vuol dire puntare sul principio dell’inbound marketing.
Devi saper lasciare il cliente
Io ho il mio modo di lavorare, ho la mia tecnica. Il cliente ha bisogno di un testo? Bene, sono qui per questo. Preferisce usare una parola? Perfetto, correggiamo.
Tu mi paghi per decidere cosa e come scrivere. Come professionista non posso fare quello che tu consigli: per caso un dentista si comporta in questo modo?
Possibile licenziarsi senza avere un altro lavoro? Io credo che in questi casi il freelance debba essere disposto a lasciare. Rischiando di perdere il lavoro, certo. Ma deve spiegare al cliente che sta sbagliando, sottolineando l’errore, e che non può procedere.
Perché è un progetto fallimentare. Lo so, è una scelta difficile ma necessaria. Non prendere decisioni affrettate, muovi i passi con la giusta calma, non agire d’impulso.
Come? Lavorando bene con il tuo blog. Partecipando alle conversazioni e facendo conoscere il tuo nome online. Facendo networking, conoscendo le persone giuste.
Basta un attimo per dare idee sbagliate sulla tua persona: basta un attimo e sei diventato/a un dipendente senza contratto, con tanti obblighi e nessun privilegio.
Non sei libero di fare ciò che vuoi
Esatto, hai capito bene. Devi definire dei tempi dedicati al lavoro ed esclusivamente a quello, e dei tempi dedicati solo ad altro. Il freelance non è un impiegato.
Voglio lasciare il lavoro? Questo non significa immolare la propria esistenza al lavoro. Devi imparare a gestire il tempo come un vero freelance. E devi limitare le perdite di tempo.
Devi lavorare con intelligenza, devi parlare con i clienti e cercare di non disperdere le energie verso attività inutili, senza sbocco. Per approfondire l’argomento dedicato all’aumentare i guadagni come freelance ti lascio questo post e un’ottima infografica.
Come licenziarsi e gestire al meglio la tua vita da freelance? Riesci a staccare e a dare il tempo necessario alla tua vita? Il freelance, secondo te, è libero o meno?
Il giorno libero a tutti i costi non esiste
La vita del freelance è così, piena di sacrifici. Lavorare il sabato e la domenica per me è la norma, e non lo faccio perché sono masochista. Lo faccio perché la passione è forte, gli impegni devono essere portati a termine e i clienti hanno bisogno del mio lavoro.
Vuoi operare otto ore al giorno e di chiudere all’orario stabilito? Vuoi rispondere alle email solo quando sei in ufficio. E quando lavori da casa cosa fai? Come ti organizzi? Cosa sapere per licenziarsi e abbandonare il lavoro? Semplice, si lavora molto di più.
In the U.S., homebound employees are logging three hours more per day on the job than before city and state-wide lockdowns, according to data from NordVPN, which tracks when users connect and disconnect from its service.
Bloomberg
La verità: il tempo da dedicare ai clienti si raddoppia. Ma quello che hai a disposizione è sempre lo stesso. Anzi, se il tuo ufficio è a casa rischia di dimezzarsi.
Ma se le cose vanno bene (e devono andare bene se vuoi sopravvivere) questa riflessione sulla libertà diventa utile quanto una bottiglia d’acqua in spiaggia.
Non puoi avere paura di fallire
La paura di sbagliare alberga in tutti noi, ma tu la devi superare. La devi affrontare e sconfiggere, o almeno la devi rilegare in un angolo: non deve essere un ostacolo alla tua attività. Puoi fallire, puoi sbagliare, puoi sempre fare di meglio. Ma ora sei freelance.
Come licenziarsi e iniziare a lavorare come libero professionista? Te lo dico con chiarezza e semplicità: ora sei tu la verifica. E sei tu il parafulmini delle lamentele del cliente. Ma anche il riferimento quando arrivano le congratulazioni. Non puoi vivere nel timore.
Da leggere: come creare un buon preventivo
Voglio licenziarmi. Ma poi? Cosa fare?
Consegna il lavoro, passa al prossimo task, migliora la tua attività con la formazione. Un consiglio per evitare problemi? Alza i prezzi ed evita i clienti che si trasformeranno in rogne. Questo è l’unico modo per sopravvivere. E per lasciare il lavoro bene.
Categoria: Lavoro online