Cosa scrivere quando non c’è nulla da scrivere?

Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il

Ecco cosa scrivere quando mancano le idee: un primo abbozzo disorganizzato, inizia a scrivere qualsiasi cosa ti venga in mente e poi fai brainstorming con una mappa mentale per riorganizzare tutto. Lascia scorrere le idee liberamente.


Ecco, bella domanda: cosa scrivere se le idee mancano? La risposta a questa domanda è semplice: quando un argomento non offre sviluppi interessanti, quando non c’è nulla di buono da aggiungere, devi semplicemente rifiutati di scrivere.

cosa scrivere
Sviluppa la tua creatività.

Gli argomenti devono essere sviluppati in funzione degli utenti, in modo da fornire delle indicazioni realmente utili. E una scrittura forzata si posiziona all’opposto del concetto di qualità. Anche quando vuoi puntare sul SEO copywriting.

Problema: scrivere solo per dovere

La soluzione è servita: se c’è qualcosa di interessante da raccontare scrivi, se non c’è ti fermi. Tutto semplice quando sei tu a decidere e valutare. Ma cosa succede quando il tuo superiore ti chiede approfondire un argomento impossibile da sviluppare?

Cosa fai quando devi partorire 60 righe per descrivere un tema esauribile in 30 sillabe? Cosa scrivere quando non ci sono idee? Come ti comporti quando devi scrivere i testi di un bene o un servizio di pessima qualità? Ecco come mi comporto io.

Per approfondire: i consigli per diventare scrittore

Inizia a parlare con le persone

La prima soluzione per affrontare il blocco dello scrittore e la paura del foglio bianco che non ti abbandona mai è l’uso della dialettica. Devi far ragionare le persone con le parole giuste, proprio come fanno i negoziatori nei film americani.

Io credo che il miglior argomento, in questi casi, sia quello del risparmio. Scrivere male, scrivere per le persone sbagliate, vuol dire bruciare risorse. E catapultare il blog in un un vortice di fallimento. E il tuo cliente non vuoi questo, giusto?

Sfrutta i risultati delle tue ricerche

Le parole, a volte, non funzionano. Cosa scrivere quando non c’è altro da aggiungere? Devi trovare un caso specifico che ti aiuti a promuovere la tua tesi. Prova a fare una ricerca della concorrenza evidenziando i tratti in comune con il tuo lavoro.

Come si muovono gli altri? Hanno un blog e pubblicano contenuti di qualità? Se la risposta è affermativa, c’è spazio per le idee. Devi trovare il modo per esporle.

L’analisi della concorrenza non serve solo a individuare la presenza di blog tematici, ma anche a dimostrare la qualità necessaria per far funzionare i tuoi testi.

Puoi essere il miglior web writer sulla piazza, ma se ti hanno chiesto di diventare blogger aziendale per un prodotto o un servizio fallimentare non puoi fare miracoli.

Usa sempre il calendario editoriale

Hai provato con le parole e non hai ottenuto risultato. La ricerca idem. Quindi è arrivato il momento del calendario editoriale per pianificare il lavoro da svolgere. Se non ci sono le risorse necessarie per pubblicare il calendario te lo dirà.

Per creare un calendario editoriale puoi usare la classica interfaccia di Google Calendar, oppure puoi scegliere una soluzione interna a WordPress: uno dei plugin più utilizzati è Editorial Calendar. Ecco una risorsa per migliorare il lavoro.

Capovolgi il significato delle parole

A vote il lavoro mette a dura prova. Devi descrivere prodotti o servizi con evidenti difetti? Prova a capovolgere il significato: se qualcosa è brutto da vedere diventa comodo da usare, se è di bassa qualità avrà un occhio di riguardo per il portafoglio, se è situato nel posto più lontano del mondo è adatto per chi ama l’avventura.

Ricordi il peggior albergo del mondo? I proprietari hanno trasformato i difetti in pregi. Certo, sono stati fortunati. Ma a volte il capovolgimento dello stigma funziona. E tu puoi usarlo per trasformare i difetti del prodotto/servizio in vantaggi.

Da leggere: come diventare copywriter

Cosa scrivere quando tutto va male

Basta questo per resistere alle richieste assurde? Hai provato con le parole, hai trasformato lo stigma in pregio… A un certo punto devi abbandonare la nave. Devi scegliere i contatti con cura, e a volte dei clienti da evitare.

Non puoi accontentare tutti: a volte devi declinare l’invito se vuoi mantenere gli standard della scrittura. Io non conosco altra soluzione. Tu invece? Come superi questi problemi quando tutte le altre strade sono state seguite senza risultati?

Riccardo Esposito

Sono un web writer freelance. Mi occupo di scrittura online dal 2009, mi sono specializzato nella stesura di piani editoriali per blog aziendali. Ho scritto 3 libri dedicati al mondo del blogging e della scrittura online (bio di Riccardo Esposito).

Categoria: Scrivere

19 commenti su “Cosa scrivere quando non c’è nulla da scrivere?”

  1. Ciao Riccardo,
    io personalmente quando non so cosa scrivere, semplicemente non scrivo, ma il mio non fa testo, perché scrivo una tantum, il problema si pone quando un professionista è abituato a scrivere ogni giorno.
    Ci vuole un vulcano di idee, per scrivere così, ma è il tuo lavoro e lo fai molto bene.Allora io penso che un professionista nel momento del vuoto, deve pensare e leggere altre cose, deve trovare l’ispirazione attraverso altre letture .

    1. Riccardo Esposito

      Ciao Fabio.

      Ci sono tante tecniche che ti permettono di trovare la giusta ispirazione. Il problema sorge quando veramente non c’è nulla da dire: ti costringono a girare intorno all’argomento e a creare “fuffa” roboante e senza mordente.

      Io ho creato un percorso: cerca di parlare, di dimostrare le reali possibilità di un argomento, ma poi non insistere: a un certo punto devi solo abbandonare l’impresa. E, come dici anche tu, non scrivere.

  2. Ciao Riccardo, io suggerisco la lettura di un paragrafetto interessante scritto da Ann Handley autrice con C.C. Chapman di Content Rules (in italiano: Content Marketing- Fare business con i contenuti per il web) che al capitolo 6 cita ben 25 possibili spunti tra cui:
    1) chiacchierare con i clienti;
    2) chiedere al servizio clienti (e, io aggiungo, alla rete vendita);
    3) monitorare le chiavi di ricerca;
    4) andare dietro le quinte;
    5) scavare negli archivi.
    solo per citarne alcuni.
    Leggetelo! E’ davvero un’enorme fonte di ispirazione!

    1. Riccardo Esposito

      Ciao Anna,

      Ti ringrazio per il suggerimento, appena possibile darò uno sguardo al testo che mi hai consigliato.

      Parlare con il cliente è un punto importante, lo consiglio sempre. Ma a volte, e non solo a volte, è inutile. Perché c’è un piccolo problema: il prodotto che devi descrivere è insulso. Oppure il servizio che ti hanno chiesto di spingere sul blog dovrebbe essere migliorato.

      Allora io dico sempre: puoi usare tutte le tecniche che vuoi, ma se manca la sostanza (la qualità del prodotto/servizio) tutto questo è inutile.

      Non credi?

      1. Ciao Riccardo,
        ci sono clienti che usano servizi o prodotti scadenti, ma magari loro non li reputano tali oppure a loro va bene così. Forse mettendoti nei loro panni potresti trovare degli spunti. Ma quando avrai letto i 25 suggerimenti di Ann Handley e CC Chapmann, che sono adatti per tanti tipi di contenuti, vedrai che troverai senz’altro qualcosa da utilizzare per il caso che esponi 🙂

  3. Ciao Riccardo,
    intanto grazie. Sfortunatamente, come sai, mi ritrovo in una situazione di questo tipo. Al momento sto cercando di puntare il più possibile sugli aspetti positivi dei prodotti, veicolando quei contenuti, pochi ahimè, che possono avere un valore per il pubblico.
    E’ difficile però, soprattutto quando quello che scrivo deve rispondere alle logiche di chi mette i soldi e, pur non avendo competenze o la minima cultura del web (un esempio? Avete presente il video di Marina Shifring, la ragazza che si licenzia ballando? Bene. Ci siamo sentiti dire che quel video “non aveva contenuto, era divertente, ma niente di che e nessuno avrebbe capito dove la ragazza voleva andare a parare. Anzi, loro per primi non avevano capito il senso, quindi non era chiaro. Sicuramente NON AVREBBE FATTO SUCCESSO come iniziativa.” Mentre lo dicevano, il video aveva 12 milioni di views).

    Ammetto senza vergogna che al momento il lavoro mi serve, ma a parte questo, se non ci saranno aperture da parte della dirigenza, nonostante i miei tentativi, dovrò andarmene.
    Progetti di questo tipo non fanno curriculum, frustrano per niente, non permettono una crescita personale e deprimono anche un po’.

    1. Riccardo Esposito

      Ciao Alex,

      Purtroppo la verità è questa: ci sono persone che non riescono a recepire la semplice grandezza del web. Non ci riescono, punto. E tutte le parole di questo mondo non serviranno a niente.

      A volte la strada da prendere è quella più difficile, ma non puoi evitarla. La devi affrontare e basta. Il mio consiglio: non aspettare l’ultimo momento per aprire il paracadute. Inizia già da ora a crearti una base che ti permetterà di ripartire come freelance o come dipendente.

  4. Riccardo leggendo il tuo articolo mi è venuto alla mente quello che per me è l’esempio per eccellenza sull’argomento. La famosa campagna pubblicitaria del ’59 lanciata per Volkswagen da Bill Bernbach per il Maggiolino che recitando “Think Small” ne ha fatto un plus partendo da quello che per la cultura americana era un minus, le dimensioni.

  5. Grazie Riccardo, mi hai dato una grande idea su come comportarmi in futuro in casi simili. Istintivamente, quando mi sono trovata in situazioni come quella da te descritta, ho cercato di parlarne per “negoziare” e mi sono sforzata di trovare gli aspetti positivi di ciò di cui dovevo scrivere (sarebbe meglio dire “magnificare”, ma lasciamo stare). Chiaramente, non ho avuto molto successo.
    Proverò a utilizzare il percorso che hai suggerito, punto per punto.

  6. Beh, se tutto ciò non funziona bisogna davvero abbandonare la nave, e di corsa! Ho imparato a mie spese che la qualità non si sacrifica per nulla al mondo.

  7. Diciamo che, in quel caso, è un investimento: una macchia in meno nel portfolio può portare qualche cliente in più.

  8. Ciao Riccardo, quando mi capita di non trovare sufficienti informazioni per scrivere un articolo scelgo diversi punti di vista, ricerco le informazioni ed elaboro un articolo unico da diverse fonti… se neanche così funziona preferisco non pubblicare.

  9. Ciao Riccardo, mi é capitata proprio una cosa simile quando dovevo buttare giù un articolo per l’azienda dove lavoro. Ero veramente senza idee o ispirazione, avevo scritto a malapena un paio di righe e per me già era un miracolo.

    Non potevo ovviamente lasciare cosi!
    Quindi ho mollato tutto, ho smesso di scrivere e di rimuginare e mi sono occupata di altro.

    Risultato? La mattina dopo é stato come un fiume in piena! Non ho scritto delle paginate ma sono riuscita a produrre il testo che serviva.
    In questi casi meglio metterci qualche giorno in più e far riposare la mente o trovare ispirazione in modo che le idee abbiano modo di affiorare.

    1. Riccardo Esposito

      Non esiste soluzione migliore contro il blocco dello scrittore, sul serio. Far riposare la mente per scrivere meglio!

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