Cos’è e come si usa l’avverbio

Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il

Gli avverbi – dal latino ad verbum, vicino al verbo – sono elementi della grammatica italiana che servono a dare ulteriore spiegazione di un verbo (remato duramente), di un aggettivo (troppo facile) o di un altro avverbio (poco chiaramente).


Avverbi, elementi strutturali di una frase della lingua italiana che hanno lo scopo di modificare il significato di un verbo, un altro avverbio, un aggettivo. Esistono diversi tipi di avverbio, ma sono anche nemici giurati del bravo copywriter.

avverbi
Uso degli avverbi nella lingua italiana.

Dopo la battaglia contro gli aggettivi inutili arriva il momento di cancellare gli avverbi, un passo necessario per migliorare la leggibilità dei tuoi articoli.

La scrittura sul web – la buona scrittura sul web, quella che non annoia i lettori – ha bisogno di questo sacrificio. Per sconfiggere un nemico dobbiamo conoscerlo: iniziamo dalla teoria per poi raggiungere argomenti specifici della grammatica.

Cosa è un avverbio e cosa significa

Ci vuole una buona definizione. L’avverbio è una parte invariabile del discorso che serve a modificare il significato di verbi, aggettivi, altri avverbi o proposizioni (Wikipedia).

Attenzione, esiste anche la locuzione avverbiale. La differenza è che si compone da più parole e non una.

Mentre l’avverbio nella lingua italiana è un singolo elemento della frase che si affianca a verbi o aggettivi – ma anche ad altri avverbi – per variarne il senso, la locuzione avverbiale svolge la stessa funzione. Questo avviene grazie alla combinazione di più elementi. Esempio: d’ora in poi, di corsa…

Da leggere: come scrivere senza errori

Differenza tra aggettivi e avverbi

Per affrontare gli avverbi nella lingua italiana è giusto fare una prima precisazione distinguendo questi elementi dai parenti più stretti: gli aggettivi. Quest’ultimi accompagnano il sostantivo – una persona un animale o una cosa – vale a dire il cuore della frase. Il primo invece si lega a un verbo, un aggettivo o un altro avverbio.

Regola, come riconoscere avverbio

Questo elemento, di solito, si rintraccia all’interno di una frase perché tende a modificare il significato di un verbo. Esempio: Riccardo scrive perfettamente sul suo blog. Anche se l’avverbio può essere associato anche ad altri elementi (aggettivi o altri avverbi) questa è la sua funzione principale ed è riconoscibile senza problemi.

Avverbi: quanti e quali sono, tabella

Il modo migliore per affrontare questo argomento e dare un’idea della vastità del tema relativo agli avverbi: creare uno schema per organizzarli. Ecco il risultato.

AvverbiEsempio
TempoPrima, poi, subito
QuantitàPoco, molto, più
AffermazioneSì, certo, sicuro
NegazioneNo, non
DubbioForse, probabilmente
InterrogativiPerché? Come?
EsclamativiQuando! Dove!
PresentativiEcco
ModoBene, male, fortemente

Bisogna aggiungere che gli avverbi possono essere anche di tre tipi: maggioranza, uguaglianza e minoranza. Questo per creare un termine di paragone con gli altri elementi della frase. Si declinano anche rispetto al superlativo assoluto e relativo.

AvverbiEsempi
Superlativo assolutoGiustissimamente
Superlativo relativoIl più vlocemente
MaggioranzaPiù giustamente
UguaglianzaTanto evidentemente quanto
MinoranzaMeno fortemente

Questa è la sintesi. Ricorda, infine, che gli avverbi nascono in tre modo: come elementi primitivi, derivati (il tipico suffisso -mente) e con nomi composti.

Esempi di avverbio da limitare: modo

Ci sono diversi tipi di avverbi come hai potuto vedere, ma voglio concentrarmi su quelli di modo o di qualità. Gli avverbi di modo indicano, per l’appunto, il modo dell’azione compiuta all’interno della frase. Questo elemento si forma in vari modi:

  • Suffisso -mente in aggiunta alla forma femminile dell’aggettivo (raramente).
  • Suffisso -oni alla radice di un sostantivo o di un verbo (ciondoloni, bocconi).
  • Avverbi con la forma di aggettivi maschili singolari (giusto, alto).
  • Avverbi di derivazione latina (bene, male, volentieri).
  • Locuzioni avverbiali (di fretta, di solito).

Tutto qua, niente di eclatante. Eppure l’avverbio incanta lo scrittore, e lo rende dipendenza della sua natura superflua. Lo rende schiavo della sua immediatezza.

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L’uso indiscriminato degli avverbi.

L’avverbio incanta con l’inganno della semplicità espressiva. Ne sa qualcosa il caro Cetto Laqualunque con i suoi qualunquemente ed effettivamente.

Come usare gli avverbi in una frase

Steven King paragona gli avverbi ai denti di leone. Ne hai uno nel prato di casa, è grazioso, ma se non lo togli domani te ne troverai cinque, poi dieci e infine il tuo prato sarà invaso dai denti di leone. Rende bene l’idea, giusto? Sei d’accordo?

Per me l’avverbio è la strada più semplice, quella che ti tira fuori dai guai senza sporcarti le mani. E ti permette di cambiare il senso di una frase aggiungendo una parola, senza modificare altro. Questo non è un buon modo per scrivere bene.

Comodo, non c’è dubbio. Ma per ogni strada di facile percorrenza ci sono delle controindicazioni. E quando esageri con gli avverbi metti a repentaglio la leggerezza dei tuoi testi, metti in ombra il contenuto che il lettore brama.

Eliminiamo questi elementi dal copy?

No. Gli avverbi, come gli aggettivi, non sono dei mali da combattere con ogni mezzo. Il rischio è quello di inaridire la scrittura online e sacrificare il buon significato. Guarda questi esempi, secondo te gli avverbi sono o meno necessari?

  • Sarò sicuramente preso dal lavoro » sarò preso dal lavoro.
  • Ovviamente deve essere valutato » deve essere valutato.

Appesantiscono il testo, ma fanno parte della lingua italiana e hanno un ruolo ben preciso: devi essere tu copywriter a gestire questa risorsa nel migliore dei modi. Magari usandola con parsimonia perché less is more, ma non esagerare!

Da leggere: come scrivere un articolo di giornale

ll consiglio per usare questi elementi

Devi esercitarti a scrivere senza avverbi, e già che ci sei togli anche gli aggettivi. Ma per rendere tutto più semplice puoi fare una piccola pausa tra stesura e rilettura.

Non è difficile, te l’assicuro: lasciati trasportare dalla vena creativa, togli tutto il superfluo, lascia respirare il testo per qualche ora e poi, come suggerisce Sergio Cima, aggiungi aggettivi e avverbi dove è necessario. Sei d’accordo con tutto questo?

Riccardo Esposito

Sono un web writer freelance. Mi occupo di scrittura online dal 2009, mi sono specializzato nella stesura di piani editoriali per blog aziendali. Ho scritto 3 libri dedicati al mondo del blogging e della scrittura online (bio di Riccardo Esposito).

Categoria: Scrivere

4 commenti su “Cos’è e come si usa l’avverbio”

  1. Soprattutto bisogna considerare che più di un avverbio in una frase produce una rima, che in un testo per il web o anche in un racconto stona parecchio 🙂

    Dopo aver scritto un testo si potrebbe cercare all’interno il suffisso “mente” ed evidenziare tutte le volte che è stato usato (CTRL+F e poi cerca tutto): tanto per rendersi conto dell’abuso che se ne è fatto.

    1. Riccardo Esposito

      Sì, il find è un buon trucco che uso anche per evitare altre ripetizioni. Anche se quelle degli avverbi sono micidiali.

  2. in verità io non esagero mai quando scrivo, ritengo infatti di avere uno stile abbastanza asciutto e quindi….mi veniva già spontaneo non introdurne molti per non essere….ridondante!!!! Però se dovesse servire un …follemente…o frettolosamente, perchè sostituirli?

    1. Riccardo Esposito

      Infatti il segreto è questo. Non abolire definitivamente avverbi e aggettivi, ma dosarli con attenzione.

      Una metafora culinaria? Sono come il sale: se esageri rovini tutto, se non lo metti idem.

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