Cos’è un brand: definizione e significato

Di Riccardo Esposito | Pubblicato il

Brand è un termine inglese che si traduce come marca. Nel marketing, il brand aziendale è un insieme di elementi tangibili e intangibili che identificano un prodotto, un servizio o un’azienda e li differenziano dalla concorrenza.


Quali sono i pilastri della buona comunicazione aziendale e, più in generale del successo di un’impresa? Tutto nasce da una particella: il Brand che significa marca. Si si può tradurre così questo termine anche se in realtà brand significa ben altro.

brand

Con questa parola si racchiudono una serie di significati: il brand è l’insieme di ciò che rappresenta l’azienda, un concentrato di attività che dovrebbero essere rappresentative di ciò che si fa per raggiungere l’obiettivo. Da qui nascono una serie di concetti.

Spiegazione semplice del termine brand

il brand è una marca che distingue un prodotto o servizio dai concorrenti. Rappresenta in modo tangibile le aspettative che il pubblico ha sul prodotto o servizio. E crea un legame emotivo tra il pubblico e l’azienda. Tra le varie attività legate al brand troviamo:

  • Advocacy: grado massimo di fedeltà.
  • Ambassador: portavoce della marca.
  • Awareness: grado di conoscenza.
  • Equity: valore della marca.
  • Extension: espansione di mercato.
  • Identity: elementi di riconoscimento.
  • Image: l’immagine recepita dai clienti.
  • Loyalty: lealtà del cliente.
  • Personality: insieme di caratteristiche.
  • Positioning: posizione sul mercato.
  • Purpose: lo scopo finale.
  • Recall: capacità di ricordare il brand.
  • Recognition: conoscenza della marca.
  • Reputation: la reputazione condivisa.

Ad aiutarti nel lavoro di branding personale o aziendale puoi trovare diversi esperti (tipo il brand manager) ma anche dei tool. Come, ad esempio, il mio branding canva.

Da leggere: come fare brand protection

Perché è importante avere un brand

Le aziende si chiedono perché investire in un buon lavoro di brand awareness e costruire un’identità di marca ben strutturara? La risposta è semplice. Un marchio forte può:

  • Aumentare la fiducia e la lealtà dei clienti.
  • Attrarre nuovi clienti.
  • Giustificare un prezzo più alto.
  • Proteggere il prodotto o servizio dalla concorrenza.
  • Migliorare il valore dell’azienda.

Detto in altre parole, c’è una netta differenza ta una semplice azienda e un brand. Nel momento in cui l’utente si troverà di fronte a una scelta preferirà il prodotto o il servizio riconoscibile, con dei valori che condivide. Non un semplice nome su uno scaffale.

Alcuni esempi di brand famosi

Prima domanda: cosa intendiamo per grand famoso? Una marca che è riuscita a raggiungere una posizione di top if mind (dopo vedremo) e che si fa ricordare dai consumatori come centrale nella nicchia di mercato più o meno ampia. Ecco i nomi:

  • Coca cola.
  • Redbull.
  • IBM.
  • Apple.
  • Microsoft.
  • Tesla.
  • MacDonald.
  • General Electric.
  • Disney.
  • Netflix.

Potrei continuare all’infinito ma mi fermo. Questo elenco dei principali brand del settore internazionale si caratterizzano grazie ad alcuni elementi chiari. Ad esempio?

Tutti hanno un logo, è vero. Ma anche una mission e una vision. Hanno un core business che cambia nel tempo. Sanno fare corporate storytelling e anche la classica pubblicità.

Differenza tra branding, marca e marchio

Utilizziamo questi termini come sinonimi, in realtà lo faccio anche io ma è un errore. La marca è il brand, la struttura che racchiude l’insieme di valori che rappresentano ciò che hai costruito. Il marchio è l’elemento grafico al quale affidi la comunicazione.

brand value
Un classico esempio di brand.

Con il branding, invece, si intendono le attività che riguardano la costruzione del progetto. Sono tattiche e strategie messe in campo da chi si occupa di marketing per fare in modo che le persone si ricordino di te per determinati valori. Devi renderti memorabile.

Significato di brand per aziende e imprese

Con questo concetto ci riferiamo all’identità della marca, vale a dire tutto ciò che può costituire elemento utile per rendere un brand immediatamente riconoscibile. La strategia, in termini di web marketing ma non solo, prevede che il brand sia solido.

Il compito è quello di fare in modo che brand image (ciò che il consumatore immagina e costruisce rispetto alla marca) e intenzioni combacino con maggior precisione possibile. Obiettivo finale: il brand positioning, posizionare la marca sul mercato.

Quali sono le fasi della creazione del brand?

Con il termine brand ci riferiamo alla capacità di farsi conoscere dal pubblico e di essere un riferimento per ciò che riguarda l’identificazione di determinati valori. per capire come funziona questo elemento dobbiamo dare uno sguardo a questa piramide.

La brand awareness, di solito, viene definita attraverso la piramide di David Aaker che suggerisce di inquadrare la marca in un processo che va dalla totale non conoscenza al top of mind. Una condizione che consente di essere sempre presente nei pensieri.

Si prosegue con il concetto di brand recognition, il momento in cui l’utente riconosce il brand dai tratti distintivi tipo logo, payoff, slogan, tagline. Il brand recall è il passaggio in cui un consumatore si ricorda di un marchio senza stimoli esterni specifici.

brand awareness

La fase finale è quella del top fo mind: il marchio a cui si pensa per primo quando un consumatore si riferisce a una categoria di prodotti specifici. Rappresenta il livello più alto di consapevolezza del marchio che un’azienda può raggiungere.

Da leggere: cos’è e a cosa serve il brand book

Quali sono le attività di branding?

Con il concetto di personal branding s’intende tutto ciò che riguarda l’attività di branding ma rivolta alla singola persona. In questo caso l’individuo fa personal branding e fa in modo che le persone riconoscano il suo nome per ottenere dei risultati concreti.

Ragionare in termini di personal branding può essere una delle armi migliori per fare in modo che il proprio nome diventi un’arma per trovare nuovi clienti online. E, più in generale, per guadagnare grazie a una buona attività promozionale. I punti essenziali:

  • Brand identity: definizione della missione, dei valori, della personalità e della promessa.
  • Brand design: logo, scelta dei colori, caratteri tipografici e di altri elementi visivi.
  • Branded content: messaggi e contenuti che comunicano la storia, i valori.
  • Pubblicità: diffusione dei messaggi attraverso vari canali, come pubblicità online, stampa.
  • Brand reputation: gestione delle percezioni e delle opinioni sia online che offline.
  • Coinvolgimento del cliente: interazione diretta con i clienti attraverso il customer service.
  • Brand consistency: coerenza nell’aspetto, nel tono e nel messaggio con le attività di branding.
  • Brand monitoring: monitoraggio delle prestazioni del marchio attraverso KPI specifici

Queste sono solo alcune delle attività di branding più comuni, ma questo tipo di attività può essere personalizzata in base alle esigenze e agli obiettivi di ciascun marchio. Anche quando decidi di fare personal branding su Facebook o con Twitter.

Riccardo Esposito

Sono un web writer freelance. Mi occupo di scrittura online dal 2009, mi sono specializzato nella stesura di piani editoriali per blog aziendali. Ho scritto 3 libri dedicati al mondo del blogging e della scrittura online (bio di Riccardo Esposito).

Categoria: Marketing

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