Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il
La brand awareness è la conoscenza del marchio, il livello di consapevolezza che il pubblico ha della tua presenza in un determinato settore. Il livello massimo è quello della corrispondenza tra prodotto e brand (tipo iPhone o post it).
Brand Awareness: cosa significa? Qual è il significato di un concetto così caro al mondo del web marketing? Questo termine ti consente di riunire due aspetti.
Da un lato hai il brand, vale a dire la marca con tutto il suo carico di significati e valori. Dall’altro hai la conoscenza, la capacità di farsi ricordare e ottenere vantaggi concreti da una presenza strategica nella mente del potenziale pubblico.
Nella frenesia quotidiana dello scrivere, pubblicare, rispondere ai commenti e frenare le critiche hai dimenticato di curare il tuo brand? Grave errore, ecco come rimediare e aumentare profitti lavorando sulla tua marca. Il bene più prezioso, ecco.
Indice dei contenuti
Cos’è la brand awareness: definizione
Con il termine brand awareness s’intende la notorietà della marca in senso strategico. Vale a dire come si posiziona un nome nella mente delle persone che vuoi raggiungere e che rappresentano il tuo pubblico di acquirenti.
Attraverso la consapevolezza, un brand riesce a posizionarsi nella mente delle persone e aumenta le vendite bypassando completamente la concorrenza. Perché la notorietà della marca consente di identificare un prodotto o servizio con una domanda. Iniziamo a lavorare sul punto. Ma prima chiariamo un paio di principi indispensabili per affrontare l’argomento legato alla brand awareness personale.
Brand protection
Attività, che vanno dalla registrazione del marchio alle azioni legali, dedicate a tutto ciò che riguarda la protezione della propria marca rispetto all’attività dei competitor.
Brand identity
Vale a dire l’immagine di marca, come appare il brand agli occhi del pubblico. Le azioni di marketing sono volte a definire e rafforzare questo tema.
Personal branding
Tutte le attività messe in pratica per fare in modo che si migliori il brand del singolo individuo. Fare personal branding è indispensabile per i freelance.
Da leggere: come fare influencer marketing
Perché conviene fare brand awareness
Attraverso una buona strategia di marketing puoi aumentare la brand awareness e fare in modo che le persone riconoscano te, il tuo nome e la tua marca, come scelta ideale per soddisfare determinati bisogni. Sai cosa significa questo?
Annullare il problema della concorrenza. Le persone devono conoscere il tuo brand e fare in modo che la scelta vada direttamente su ciò che fai. Quando lavori sono con la brand awareness sei la prima possibilità che viene in mente a chi acquista.
In pratica, ti posizioni in un oceano blu perenne. Ma per fare questo devi lavorare sodo. Ecco perché voglio creare una buona conoscenza della marca.
Tutto questo senza dimenticare lo stretto rapporto tra brand awareness e SEO. Oggi non puoi contare solo sulla capacità di posizionare il sito su Google: devi fare in modo che le persone cerchino te. Direttamente. Senza passare attraverso (solo) le keyword informazionali ma sfruttando l’importanza di quelle navigazionali.
Misurare il brand: la piramide di Aaker
Prima di iniziare a lavorare per rafforzare il brand possiamo valutare l’opera svolta fino a questo momento? La base di partenza è quella proposta da David Aaker.
Un esperto di marketing e delle strategie di marca che vede la marca come attività e passività che aggiungono o sottraggono valore a un bene o servizio. Tutto questo viene definito attraverso la piramide della brand awareness. Nello specifico?
Nessuna conoscenza della marca
Unaware of brand, vale a dire non c’è alcuna consapevolezza di chi sei e cosa fai. Sei al grado zero del brand awareness. Quindi hai solo una possibilità: migliorare.
Riconoscenza del tuo nome
Qualcuno inizia a conoscere il lavoro, il tuo brand. Questo avviene attraverso un richiamo della memoria. Quindi con un contributo esterno che suggerisce il nome.
Richiamo del brand
Ora la presenza viene associata a un determinato paniere di beni e servizi. In modo isolato, senza alcun riferimento o contributo da parte di attori esterni.
Top of mind
Il vertice della piramide. Quando qualcuno pensa o pronuncia il nome di un articolo automaticamente viene associato al tuo lavoro. Un esempio? Pensa al Walkman!
Come aumentare la brand awareness
Ti aspetta un lavoro importante. Che non può essere svolto in pochi mesi, la costruzione della consapevolezza della marca è un processo che dura anni.
Pensa alla Apple, alla Coca Cola e alla Samsung: colossi che hanno impiegato lustri per farsi ricordare. Vuoi tentare? Inizia da questi punti per rafforzare il brand.
Definire la strategia di marca
Il brand è la promessa che fai al pubblico, è ciò che le persone si aspettano quando inizi a comunicare. Per questo la strategia di branding deve essere definita a priori: non puoi migliorare la conoscenza della marca se non sai cosa e come dire.
Deve esserci una strategia di brand compatta che identifichi una mission, un obiettivo da raggiungere. E dei valori che si nascondono alla base del nome che deve essere accompagnato da uno slogan e da un pittogramma. Anche da un tone of voice.
Crea contenuti di qualità
Vuoi farti riconoscere immediatamente? Comunicare è il tuo punto di partenza. Questo significa mettere in primo piano la creazione di qualcosa, un lavoro di content marketing che sappia diventare utile per il proprio pubblico.
Puoi pensare a un’attività di blogging aziendale, o magari di native advertising e storytelling. Tutto può diventare strumento per aumentare la brand awareness se alla base c’è una strategia. Non puoi improvvisare in questi casi.
Brand awareness online e offline: il logo
È importante comunicare continuità tra quello che fai online e la tua immagine offline. Tutto deve essere curato nei minimi dettagli. Per questo consiglio di studiare una soluzione grafica che richiami colori e concetti. In sintesi devi creare un logo:
- Unico.
- Riconoscibile.
- Riproducibile.
- Semplice.
Anche le immagini del blog sono un ottimo modo per rinforzare il brand riproducendo il logo. Non sei un mago (o una maga) con Photoshop? Nessun problema: puoi creare delle semplici infografiche e modelli con applicazioni online come Canva.
Unifica la tua immagine
Hai mille profili social, ognuno con un’immagine, uno sfondo e un nome diverso. La biografia è ferma a 10 anni fa ed è scritta con uno stile che non ti appartiene più.
Stesso discorso per la carta intestata, il portfolio, il biglietto da visita e altri accessori. Ti suggerisco di unificare i parametri della tua immagine in modo che rispettino i colori, il logo, la scrittura e il viso che hai scelto per presentarti online.
Per i social ti consiglio, inoltre, di inserire delle biografie semplici, che si concentrino solo sulle esperienze legate alla tua attività. Ancora un consiglio: usa informazioni che non devi cambiare ogni anno. Ecco un esempio concreto:
- Lavoro come webwriter da 5 anni.
- Lavoro come webwriter dal 2008.
La prima opzione ti costringe a rivedere la cifra ogni anno, la seconda rimane sempre valida. Anche questi sono dettagli che fanno la differenza.
Parla con il tuo pubblico
Più volte ho sottolineato l’importanza di una scrittura semplice, adeguata alle esigenze del target. Darsi un tono con paroloni e periodi da professore universitario non serve a niente. Per entrare in contatto con i lettori devi scendere in piazza.
Per parlare con i lettori puoi utilizzare i social: sono indispensabili per questi obiettivi. E per ottenere il massimo devi fonderli con il blog. Qualche esempio:
- Condividi su Twitter un commenti che hai lasciato sul tuo blog.
- Suggerisci ai follower di lasciare un’opinione.
- Chiedi ai tuoi follower o fan di consigliare un argomento per il prossimo articolo.
- Crea un articolo prendendo spunto da un tweet, ed embeddalo all’inizio del post.
Questo è un assaggio delle tecniche per creare rapporti con i social. Un ruolo importante è svolto dalla comunicazione privata tra te e i tuoi lettori. Rispondere con cortesia a una email è un buon modo per dare valore al proprio brand.
Guest post SEO e branded
Quanti guest post hai scritto per guadagnare un link? Certo, va bene. Ma io ti consiglio di fare guest blogging soprattutto per rafforzare il tuo brand, per fare in modo che altre persone leggano il tuo nome. E lo colleghino a un testo di qualità.
Il guest blogging è uno strumento perfetto per fare brand awareness, per aumentare la diffusione del tuo nome in un determinato pubblico. Ma è necessario:
- Scegliere con attenzione il blog che ti ospiterà.
- Scrivere un contenuto veramente unico.
- Evitare testi promozionali.
- Dare al lettore del blog quello che cerca.
- Rispettare le esigenze del proprietario.
- Lavorare bene sulla biografia e sulla presentazione.
- Seguire i commenti.
Il guest post non è uno strumento per guadagnarti un link a buon mercato: il risultato che otterrai sarà direttamente proporzionale al tuo impegno in fase di realizzazione del post. Da leggere: Why You Shouldn’t Write Guest Posts for SEO.
Questione di dominio
Il tuo brand può essere migliorato con un semplice dominio. Anche con un indirizzo email. Uno dei vantaggi dell’acquistare un hosting WordPress è la possibilità di attivare un nome dominio riconducibile al tuo brand. Faccio due esempi:
- www.mysocialweb.it
- wordpress.mysocialweb.it
- info@mysocialweb.it
- spsrcr@gmail.com
Secondo te qual è l’email più facile da memorizzare? E il dominio capace di ispirare professionalità? La risposta è semplice. Ricorda che è buona abitudine riassumere tutte le informazioni della tua attività nel footer del sito o del blog.
Ricorda un ultimo punto: quando acquisti un dominio puoi valutare se portare a casa anche le altre estensioni (il gTLD) in modo da fare brand protection ed evitare che i competitor abbiano vita facile.
Come misurare brand awareness (KPI)
La grande sfida: capire come mi sto comportando e muovendo per aumentare la brand awareness. Sto facendo cose buone? C’è bisogno di un KPI, key performance indicator in grado di misurare il lavoro svolto. Esiste una soluzione del genere?
Ricerche brand e navigazionali
Quali metriche usare per misurare la brand awareness? Posso citare le query su Google che hanno al centro il tuo nome e che cercano determinate risposte dal sito.
Questo KPI suggerisce di analizzare le ricerche che interessano la tua marca in prima persona. Qui si nascondono individui che ti conoscono, che cercano il tuo nome e la soluzione che tu ha preparato. Per avere questa metrica puoi usare la Search Console, la sezione Analisi delle ricerche, o strumenti come Semrush.
Per misurare questo passaggio non basta ottenere il numero di query navigazionali e branded, puoi dare uno sguardo a Google Analytics e confrontarlo con Search Console per cercare di capire come aumentano le visite grazie a queste ricerche.
Menzioni su siti e social network
Passiamo dai motori di ricerca alle piattaforme di discussione online. La possibilità di migliorare la brand reputation attraverso l’osservazione delle menzioni, le citazioni che vengono fatte su diverse realtà come:
- Forum.
- Siti Q&A.
- Twitter.
- Instagram.
- Blog.
- Facebook.
Queste citazioni, ovviamente, devono essere gestite in modo da comprendere il tenore del rimando. Il sentiment, ecco. Si tratta di una critica o un apprezzamento?
Il compito del community manager è quello di rispondere, tamponare e intervenire nel miglior modo. Ma come si misura la brand awareness? Ecco alcuni tool:
Anche Semrush ha un ottimo servizio di monitoring per i progetti. Con Facebook la situazione è diversa, difficile fare un tracciamento dei profili ma nell’ultimo periodo la ricerca interna è molto migliorata quindi puoi fare affidamento a questa risorsa.
Link verso il sito web
Ottenere collegamenti ipertestuali non è un passaggio utile solo per la SEO. Un blog aziendale che riesce a ottenere molti link in ingresso aiuta anche a migliorare la conoscenza del brand. Perché il tuo nome viene citato, indicato come fonte utile.
Il KPI della brand awareness, però, non deve limitarsi al numero di link incassati ma alla qualità generale dell’azione. Perché il lavoro consiste anche nella ricerca di collegamenti qualitativamente superiori: contestualizzati, situati in aree significative.
Devi valutare anche l’assenza del nofollow, condizione per avere un link valido ai fini del ranking ma che potrebbe essere utile in ogni caso alla brand awareness.
Quali differenze con la brand reputation
Rafforzare la marca è il primo dovere di una buona strategia di marketing, ma non devi mai cadere in confusione: la brand awareness rimane a un livello superficiale.
Rappresenta un parametro per misurare la consapevolezza della marca, quanto può essere conosciuto il tuo nome in un target, in una platea definita e contestualizzata.
La brand reputation, invece, è l’opinione che le persone hanno di te. Devi fare in modo che le persone non solo conoscano il tuo nome ma condividano il tuo valore. In quest’equilibrio così delicato il lavoro di brand building diventa decisivo.
Brand e marketing: ci stai lavorando?
Molte persone chiedono consigli per guadagnare di più. La mia risposta è questa: investi nel tuo brand, fai in modo che il tu nome preceda la qualità dei tuo lavori.
Perché quando dai un prezzo ai tuoi servizi sfrutti anche la forza del tuo nome online. Un nome che dovrai curare giorni dopo giorno. Senza pausa, senza mollare.
Lo ripeto: lavorare bene è importante, ma devi curare anche la tua immagine online. Fai qualcosa anche tu per dare grinta al tuo nome? Lascia i tuoi consigli nei commenti. Anche fare comment marketing è un buon modo per rinforzare il brand.
Categoria: Marketing
Mai lette tante sacrosante verità in così poco spazio! ^_^
“Il tuo blog deve essere sinonimo di affidabilità, qualità, serietà” mi sembra davvero un ottimo spunto per chi del proprio personal brand ne fa una ragione di vita (e secondo me tutti dovrebbero).
Concordo con tutti i punti che hai toccato nella tua lista: penso che siano fondamentali per la creazione e lo sviluppo di un Brand forte e di successo.
In particolare mi preme sottolineare l’importanza (spesso sottovalutata, secondo me) dell’uniformità grafica, nel mondo reale e in quello virtuale.
Vorrei dire a chi vuole investire sul proprio Brand di non temere la minima spesa extra di un buon modello personalizzato per il cartaceo (fatture, biglietti da visita, carta intestata, gadget personalizzati & co.): serve a dare quel senso di continuità, quel messaggio di coerenza che possono fare la differenza tra te e chi sul mercato è già presente da un bel po’.
ps. Splendido il suggerimento di un post dedicato al lettore fedele: mi sa che lo metterò in pratica! 😉
Quanto amo il cartaceo personalizzato… Io ho centrato tutto sul mio avatar in bianco e nero. Ormai tutti mi conoscono con quel ritratto!
Trovo molto interessante l’articolo e sicuramente ne trarrò spunto per rafforzare la mia immagine online, cosa che mi tiene impegnato ormai da un annetto ( ops! Devo già correggermi: da ottobre 2012!). Su una cosa però ho qualche dubbio: se l’immagine che ci si crea sui vari social è unificata, non credi che ciò possa allontanare dei follower che ci seguono su più piattaforme? Forse intendevi ricercare la coerenza, ma sfruttando le potenzialità peculiari dei vari social in modo da non essere ripetitivi.
Ciao! In questo caso mi riferisco all’immagine in senso stretto: avatar, copertina, sfondo… I contenuti e le formule di condivisione cambio per assecondare le caratteristiche dell’utente.
Ottimo articolo, prendere spunto da un tweet mi è già capitato, Cinzia ne sa qualche cosa, quello di condividere su Twitter i commenti mi è piaciuto molto come suggerimento. Proverò e ti farò sapere.
Grazie e buon brand.
Ciao Riccardo
Condivido il tuo pensiero. Bella
Scrittura facile e diretta sono un must in internet, ma anche la cura dell’immagine e’ fondamentale per rafforzare il brand. Noi ci crediamo, la nostra agenzia ci segue da tempo su questo, spero tu ci aiuterai a realizzare il progetto.
A presto…..
Ciao Paola! L cura dell’immagine? Un fattore chiave anche per un blogger. Anzi, soprattutto per un blogger. Ci sentiamo presto 🙂
Come sempre un articolo di grandissima utilità! Purtroppo anche se sono davvero tantissimi quelli che mettono in pratica questi consigli, c’è da dire che molti non si lasciano travolgere da questi punti fondamentali. Di diritto tra i miei articoli preferiti 🙂
Che poi sono i passaggi base per costruire un brand di successo online e offline.