Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il
Con il termine SEO, acronimo di search engine optimization, definiamo l’ottimizzazione di un sito web sui motori di ricerca. È un processo diviso in tre aree – ottimizzazione on-page, off-page e on-site – e influenza il ranking organico.

Può bastare questa come definizione di SEO. Però quando si parla di ottimizzazione del posizionamento organico c’è sempre confusione. Perché la materia la visibilità su Google, la possibilità di ottenere vantaggi concreti dal ranking in prima pagina.
Quella che consente di lavorare bene e di guadagnare online. Ma di cosa si tratta veramente? Cos’è e come funziona la SEO e l’ottimizzazione di una pagina web?
Cos’è la SEO: definizione dell’acronimo
Indice dei contenuti
Definizione specifica: S.E.O. è la sigla di Search Engine Optimization, ottimizzazione per i motori di ricerca.
Con questo termine si intende tutto ciò he viene fatto per migliorare il posizionamento di una risorsa web sui motori di ricerca.
Quindi si tratta di conoscere tutti i trucchi Google per apparire in alto nella serp?
No, non è questo il punto. Il posizionamento SEO non è così semplice, non c’è un manuale ufficiale da seguire. Inoltre con gli ultimi update (tipo quello di Google BERT) diventa sempre più superfluo il lavoro schematico sulle parole chiave. Il lavoro di keyword density è ormai inutile da tempo (lo è mai stato?) e non si ragiona neanche più su correlate, sinonimi e altre evoluzioni della SEO semantica. devi scrivere per le persone e ottimizzare cercando il beneficio. Ecco alcune domande e risposte:
I primi risultati si vedono dopo 6 mesi. Ma nel migliore dei casi possibili, in realtà non esiste un tempo definito. La SEO è un percorso complesso e con tempi indefiniti, ci possono essere strategie che durano semestri, a volte anni.
Qui è difficile dare prezzi specifici perché tutto dipende dal professionista. Ci sono analisi che ruotano intorno ai 2.000 euro e progetti che raggiungono cifre molto più alte, tipo la SEO per ecommerce. Dipende da cosa vuoi ottimizzare.
Sì, con un progetto semplice ci sono buone possibilità di ottenere risultati. Soprattutto se segui le regole SEO di Google per ottimizzare un sito web. D’altro canto le possibilità di fare danni aumentano sensibilmente.
Dizionario e glossario SEO: vocabolario base
- Spider: crawler o robot, programma che scansiona pagine web.
- Query: ricerca svolta dall’utente sui motori di ricerca.
- SERP: acronimo di Search Engine Results Page su Google.
- Snippet: singolo risultato nella pagina della serp.
- Robots.txt: file che comunica ai motori di ricerca impostazioni.
- Nofollow: attributo link per non far passare rilevanza SEO.
- Meta tag: contenuti che permettono di comunicare con Google.
- Backlink: link in ingresso inseriti verso un dominio specifico.
- Anchor text: il testo che fa da ancora per l’inserimento di un link.
- Black hat SEO: attività SEO non conforme alle regole.
Il posizionamento sui motori di ricerca
La SEO si divide in due sezioni fondamentali: ottimizzazione on-page e off- page. Il lavoro di search engine marketing per ottenere risultati organici e traffico si basa qui.
La prima sezione riguarda il miglioramento nella pagina web rispetto a determinate esigenze e di stringhe particolari come tag title, meta description e H1. Senza dimenticare una generale ottimizzazione dei contenuti e del codice HTML.
Poi c’è la fase off-page, l’ottimizzazione che permette a un dominio di ricevere dei collegamenti da siti web attendibili e correlati. Questo è uno dei passaggi decisivi per migliorare il posizionamento di un sito su Google. Ma ci sono anche dei rischi.

Dei rischi collegati a un uso fraudolento dell’attività sui link. In alcuni casi si può giungere anche a un caso di penalizzazione per acquisto o vendita di link.
Come funzionano i motori di ricerca?
Prima di capire come posizionarsi sui motori di ricerca è giusto dare chiarimenti sul funzionamento di Google, vale a dire il partner principale di questo lavoro. Le fasi essenziali che permettono al tuo sito di essere presente sono tre:
- Crawling o scansione – Il software che si occupa di scoprire nuove risorse (vale a dire il crawler o spider) analizza il dominio in questione e individua pagine utili.
- Indicizzazione o indexing – La fase in cui il motore di ricerca inserisce nel proprio archivio i contenuti che ha individuato attraverso l’opera di scansione e crawling.
- Posizionamento o Ranking – L’opera che consente a Google di individuare il risultato migliore per una determinata query, in modo da restituire il miglior risultato possibile.
Quale differenza tra indicizzazione e posizionamento su Google? Nel primo caso c’è l’inserimento della pagina nel database, nel secondo si prende una decisione rispetto al posto nella serp. Quindi, un sito web può essere indicizzato ma posizionato male.

Attraverso la SEO gli specialisti cercano di posizionare i siti dei clienti per raggiungere le posizioni migliori. E aumentare i profitti. Ecco perché la SEO è centrale per il concetto di inbound marketing. Ma non basta, approfondiamo alcuni temi.
Evoluzione della SEO: aggiornamenti dell’algoritmo
Uno degli aspetti della strategia SEO: l’evoluzione della materia. L’ottimizzazione per Google non è mai stata statica, c’è sempre bisogno di osservare il miglioramento di un algoritmo che forse non è perfetto. Ma detta le regole del motore di ricerca.
Qualche esempio concreto? Prima per indicizzare un sito dovevi aspettare anche qualche settimana, dopo Google Caffeine i tempi hanno registrato un calo pazzesco.
Un tempo la link building si faceva con comunicati stampa, article marketing, directory e Dmoz, scambio link e campagne SEO basate su guest post selvaggi. Poi è arrivato Google Penguin. Con le relative penalizzazioni e problemi. Lo stesso ha fatto Google Panda con i thin content, ecco di cosa si tratta con esattezza:
Panda rappresenta un fattore che ottimizza il ranking filtrando i contenuti di scarsa qualità, piuttosto che un nuovo algoritmo di ranking.
Wikipedia
La differenza è arrivata con Google Hummingbird, non un aggiornamento ma una vera rivoluzione del core del motore di ricerca che introduce due pilastri:
- Knowledge Graph
- Semantic Search
All’interno di Hummingbird ci sono i parametri per iniziare un percorso legato alla ricerca semantica, vale a dire capace di andare oltre il concetto di keyword.
Per ogni query non c’è solo il tentativo di comprendere il reale significato delle parole, ma anche di creare una sintesi con relative connessioni. Ecco un esempio.

Con il passare del tempo ci spostiamo dal principio, ormai archiviato, di keyword density a quello di latent semantic indexing. In questo modo il motore di ricerca capisce la connessione semantica tra documenti e query. Così capita che in una serp ci siano risultati che non presentano nel tag title la keyword principale.
Questo non perché non sia più valida una delle principali regole dell’ottimizzazione SEO on-page, Google è in grado di capire che c’è qualcosa di utile in quella pagina. A prescindere dall’uso, più o meno eccessivo, delle parole chiave.
Quale differenza tra SEO, SEM e SEA
Prima di procedere è giusto considerare alcune differenze di base. Se la SEO è l’ottimizzazione di ricerca non si può ignorare il concetto di SEA. Vale a dire tutte le attività di gestione delle sponsorizzazioni per sponsorizzare link a pagamento.
Il concetto è semplice: con la SEO puoi posizionare il tuo sito web in base ai meriti qualitativi, con la SEM lavori sul pagamento del giusto prezzo per apparire in alto nella serp. Questo circuito può essere messo in campo con Google AdWords.
Vale a dire il programma per sponsorizzare i contenuti commerciali e che ti consentono di creare un flusso di conversioni virtuoso. Se unisci SEO e SEA cosa ottieni? Il concetto più importante, il SEM. Vale adire una serie di attività che:
Comprende le attività atte a generare traffico qualificato verso un determinato sito. Lo scopo è portare al sito, tramite i motori di ricerca, il maggior numero di visitatori realmente interessati ai suoi contenuti.
WikiPedia
Quindi, per ottenere un dominio completo della pagina dei risultati sul motore di ricerca è giusto integrare. E avere un buon posizionamento organico, senza dimenticare le sponsorizzazioni. Qui puoi fare il native advertising delle sponsorizzazioni su Google AdWords, il circuito PPC (pay per click) di Google.

L’idea è questa: si lavora con la SEO per il posizionamento organico su Google, si spingono i contenuti commerciali per portare traffico profilato sulle landing page e le risorse che ti aiutano a guadagnare online. Mai ragionare senza visione d’insieme.
Analisi della concorrenza e obiettivi
Prima di iniziare qualsiasi attività SEO bisogna sempre considerare la necessità di individuare gli obiettivi strategici. Il posizionamento è inutile se non sai cosa seguire e come posizionarti. Inutile seguire la keyword che fa più traffico se non porta clienti
La SEO è uno strumento per guadagnare e a volte conviene puntare sulle long tail keyword, le parole chiave a coda lunga che fanno riferimento a nicchie profittevoli che ti fanno guadagnare di più con uno sforzo minore (ma non gratis, questo mai).
Dopo aver identificato gli obiettivi si passa all’analisi della concorrenza: chi si posiziona meglio di te? Per quali keyword? Quali sono i siti dai quali prendono i link? Una buona benchmark analysis può rispondere a queste domande fondamentali.
Keyword research e relativi SEO tool
Per avere una buona ottimizzazione SEO devi investire in una strategia di marketing adeguata per inserire il posizionamento in un flusso organico con obiettivi chiari. Infatti, fare SEO è inutile se poi non si capisce perché posizionarsi su Google.

Subito dopo c’è un’altra fase di analisi, vale a dire la keyword research. Sto parlando della ricerca delle parole chiave in modo da ottenere una pianificazione chiara di cosa usare per raggiungere le persone. Alla base c’è il content marketing:
- Contenuti scritti.
- Immagini e foto.
- Video.
- Prodotti.
- Mappe.
- Schede attività local.
Insomma, la keyword research è decisiva per capire cosa creare. Ma, soprattutto, per identificare le query utili al tuo progetto. In questo caso abbiamo ricerche informazionali, transazionali e navigazionali. La differenza la trovi qui.
Navigazionali
Le ricerche navigazionali sono quelle che contengono il nome brand, e che si riferiscono a un intento ben chiaro di chi cerca le risorse di un determinato brand.
Transazionali
Quelle transazionali sono relative a un’azione da svolgere online: descrivono un fare qualcosa che può essere strettamente commerciale. Come l’acquisto di un prodotto o una prenotazione, o magari il download di un contenuto per fare lead generation.
Informazionali
Le ricerche informazionali, invece, riguardano una domanda. Un’informazione. Spesso qui troviamo keyword long tail, le parole chiave a coda lunga.

Qui le persone cercano risposte, le query non sono direttamente commerciali ma possono rappresentare un’ottima occasione per intercettare il pubblico giusto. Da non dimenticare, però, che le query informazionali sono circa l’80%.
SEO tool per fare analisi delle keyword
Ovviamente per ottenere questi risultati devi sfruttare degli strumenti per fare analisi SEO, e per ottenere dei risultati chiari in termini di keyword. Quali sono i migliori SEO tool per copywriter? Ecco la mia lista preferita, quella che mi aiuta ogni giorno a ottenere le informazioni giuste per scrivere testi efficaci sui motori di ricerca.
Semrush
SEO tool per trovare e scegliere le keyword. In realtà questa soluzione rappresenta un aiuto concreto per qualsiasi attività di search engine optimization

Dalla keyword research all’analisi della concorrenza, fino all’ottimizzazione SEO on-page con relativo lavoro di miglioramento dei meta tag e del crawl budget. Insomma, con Semrush puoi dare una mano concreta al tuo business.
Ubersuggest
Uno dei migliori tool per ottenere informazioni sulle correlate, vale a dire le keyword che descrivono argomenti connessi a quelli della keyword principale. Qui puoi ottenere informazioni preziose anche su PPC e volume di ricerca delle query.
Ma non solo. Da quando è stato acquistato da Neil Patel, Ubersuggest dà la possibilità di monitorare altri passaggi. Ad esempio puoi scoprire i link di un sito, osservare il posizionamento di un sito e individuare le pagine che portano più traffico.
Google Trends
Non basta avere volume di ricerca e costo per click di una keyword, devi scoprire anche la stagionalità delle ricerche. Vale a dire quando si effettuano le query.
Questo aiuta la gestione dei un buon calendario editoriale. Ed ecco che Google Trends diventa essenziale per ottenere dei risultati concreti e attendibili. Magari per organizzare pubblicazioni attinenti, utili. E gestire un piano editoriale SEO.
Answer The Public
Riferimento per chi vuole lavorare in modo strategico con le long tail keyword e le query informazionali. Su Answer The Public trovi un patrimonio di ricerche per il piano editoriale, e dare vita a un blog aziendale capace di aumentare il traffico del sito.
Ci sono altri SEO tool per ottenere le ricerche. Puoi usare Seozoom, Ahrefs (SEO internazionale) e Majestic che sono delle suite professionali, a pagamento. Qui hai tutti i dati necessari per fare una buona attività di ottimizzazione per Google.
Keyword Everywhere
Ottimo add-on del browser che consente di estrapolare e mostrare in serp sia le keyword correlate che quelle del box People Also Search For che indica le richieste digitate dal pubblico nella query intorno a un determinato argomento. Molto utile!
SEO on-site: struttura del sito internet
La SEO on-site riguarda ciò che consente di migliorare l’indicizzazione e il posizionamento. Questa soluzione lavora sulla struttura del sito, sul miglioramento tecnico del prodotto, e prende spunto da una serie di attività preliminari che permettono a chi si occupa della SEO di lavorare nella direzione giusta.
Velocità delle pagine web
Oggi è impossibile fare SEO senza valutare la velocità di caricamento delle pagine web. Google ha indicato con chiarezza la presenza di questo elemento nei fattori di posizionamento. Quindi è tuo preciso dovere lavorare in questa direzione.
Ad esempio riducendo il peso delle immagini con i vari tool per comprimere foto online, o magari scegliendo un hosting WordPress di qualità. Io ho fatto una scelta ben precisa su questo fronte e da anni uso sempre lo stesso provider.
Implementazione HTTPS
Da qualche tempo Google consiglia a tutti di implementare il certificato SSL sui siti e sui blog. Questo vale soprattutto per chi ha un ecommerce, ma non solo.

Avere un certificato HTTPS consente di avere un vantaggio in termini di ranking, ma anche l’user experience ne guadagna. Questo perché le persone devono poter navigare in completa sicurezza, senza dimenticare che Google Chrome mostra l’etichetta Non Sicuro sulla barra degli indirizzi quando un sito non ha l’HTTPS.
Indicizzazione del sito
Prima di posizionarsi, il sito web deve essere in grado di accogliere il crawler (o robot) nel miglior modo possibile. Quindi devi essere in grado di indicizzare un sito su Google e su altri motori di ricerca, evitando colli di bottiglia e blocchi indesiderati.
Per agevolare l’indicizzazione delle pagine di un sito web, e dell’intero progetto, puoi aggiungere una sitemap.xml nella search console. Questo file, che puoi creare con WordPress SEO by Yoast, lascia a Google e a Bing i link a tutte le pagine del sito che vuoi indicizzare. Questa pratica è indicata per i siti che si aggiornano costantemente.
Ottimizzazione del crawl budget
Ogni sito web ha un crawl budget, che potrebbe essere tradotta come l’attenzione che Google riserva a un progetto web. Se sei autorevole il tuo crawl budget aumenta ma comunque non lo devi sprecare: la buona struttura del sito web deve essere pensata per costringere lo spider a passare dove serve, e non su pagine inutili.
Struttura e navigazione dei contenuti
Il menu di navigazione aiuta a definire uno step essenziale: cosa vale la pena mostrare come risorsa più importante. Questo mette all’attenzione del pubblico e di Google determinate categorie e sottocategorie, ma anche pagine fisse e tag.
Accessibilità e usabilità
Il tuo sito web deve essere semplice da navigare, senza problemi di caricamento e di user experience. Il concetto è chiaro: Google restituisce siti web di qualità, e questo punta passa anche attraverso il rispetto di elementi essenziali:
- Sito mobile friendly.
- Buona struttura di link interni.
- Cura dei link rotti ed errori 404.
- Leggibilità dei testi online.
- Etichette di navigazione.
Tutto questo viene pensato in ottica user friendly, in modo da trasformare il sito in una casa accogliente e sicura per il pubblico. Oggi è importante lavorare in modo da unire SEO e user experience. Devi fare in modo che il sito sita pulito ed efficace.
Ma anche sicuro. Con un occhio di riguardo al punto: non devi usare la SEO per posizionare il sito, ma per guadagnare e permettere al tuo progetto di emergere.
Link con comunicazioni ufficiali di Google
SEO on-page: fattori per la visibilità
La SEO on-page si focalizza sull’ottimizzazione della singola pagina. In linea di massima si tende a non fare differenza tra SEO on-page e on-site, ma può essere utile definire con quest’ultima l’azione sulla struttura e abbracciare nella prima definizione il lavoro di ottimizzazione della pagina web. Un lavoro che comprende:
Tag title
Elemento più importante della pagina web, suggerisce a Google il topic. Dovrebbe essere lungo massimo 60/65 parole per evitare di essere troncato nella serp.
Meta description
Questo meta tag di Google permette di aggiungere una descrizione. Non viene usata ai fini del posizionamento ma può influenzare il comportamento del pubblico.
Tag H1
Vale a dire il titolo principale della pagina. Puoi dividere il testo in header per migliorare la leggibilità e comunicare i temi affrontati, ma c’è in ogni pagina un header principale. Vale a dire un H1 che comunica il topic più importante.
H2, H3 e altri header
Con gli altri header puoi dividere in paragrafi e sotto-paragrafi. In questo modo migliori la leggibilità del testo e comunichi il contenuto che hai deciso di approfondire.
Url SEO friendly
Questo micro-contenuto rappresenta un fattore decisivo per comunicare a Google e al pubblico il contenuto della pagina. L’URL deve essere breve, immediato, semplice.
Link interni
È importante per la SEO aggiungere dei collegamenti interni quando servono. Scegli un anchor text descrittivo per far capire subito il contenuto della risorsa. E aggiungi i breadcrumbs per creare un percorso di navigazione coerente.
SEO delle immagini
Impossibile pensare alle tecniche SEO senza una buona ottimizzazione delle foto. Qui però devi lavorare anche in ottica di peso, le immagini devono essere leggere.
Altri elementi dell’ottimizzazione S.E.O.
Mai dimenticare l’importanza dei dati strutturati per presentare al meglio i risultati sul motore di ricerca. In questo modo puoi generare i rich snippet, vale a dire i risultati nella serp con contenuti aggiuntivi. Questa realtà è molto importante.
Per fare un lavoro SEO sulle pagine devi ottimizzare le immagini per il web, e usare i migliori tool per ridurre il peso delle foto prima dell’upload. Senza dimenticare che ci sono plugin WordPress come Smush Image che semplificano il lavoro.

Come scrivere un articolo in ottica SEO? Il primo punto da rispettare: devi fare in modo che ci sia una ricerca di base per capire cosa scrivere e come soddisfare il pubblico. Ti interessa questo tema? Continua a leggere per approfondire il SEO copy.
SEO off page: link building e menzioni
La SEO off-page racchiude tutte quelle attività che danno al sito web la possibilità di intercettare link di qualità e menzioni. Questo avviene perché uno dei fattori di posizionamento Google più importanti riguarda proprio l’ottenimento di collegamenti ipertestuali sul sito. Senza dimenticare le menzioni e le citazioni.
Poi ci sono anche i segnali social. Per quanto indiretti, questi elementi fanno parte di una strategia SEO olistica e completa per aumentare la visibilità su Google e altri motori di ricerca. Se non altro perché aumentare le visite vuol dire moltiplicare le occasioni di far scoprire il tuo brand. E magari ottenere buoni link in entrata.
Ecco il punto. Come ottenere link in ingresso per il proprio sito? D’altro canto se i collegamenti sono così importanti sarà difficile lavorare in questa direzione. In realtà l’opera di chi si occupa delle strategie di link building lavora su fronti differenti:
I link sono decisivi per ottenere un buon posizionamento nella serp, ma non bastano. Ci sono tanti settori che riguardano elementi specifici, ovvero la web analysis, la local SEO e la programmazione. Ma i link restano degli elementi essenziali per una buona strategia capace di competere nei settori agguerriti.
Differenza tra link building e link earning
Spesso si parla di questo confronto, meglio fare link building o earning? In quest’ultimo caso l’attenzione si sposta sulla capacità del progetto editoriale di guadagnare i link per meriti. Proprio come suggerisce la guida di Mountain View:
Qualsiasi link mirato a manipolare il PageRank o il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca di Google può essere considerato parte di uno schema di link e costituisce una violazione delle Istruzioni per i webmaster di Google. Ciò include qualsiasi comportamento che manipoli i link al tuo sito o i link in uscita dal tuo sito.
Google
Quindi, mentre la link building si basa soprattutto sulla costruzione di collegamenti ipertestuali in maniera sistematica (un esempio su tutti è quello dei PBN, private blog network), la link earning punta sul content marketing e sulla gestione delle relazioni.
- Creo un’infografica.
- La pubblico su una pagina del blog.
- Cerco persone interessate.
- Le contatto proponendo di linkare la risorsa.
Questo è un esempio di link earning che fa capire uno snodo: è difficile lavorare su una strategia di link building. Ed è sempre più importante lasciar spazio a una visione d’insieme, non per forza sedimentata sull’una o sull’altra soluzione.
Local SEO e search engine marketing
Questa particolare area del posizionamento per i motori di ricerca riguarda l’analisi delle keyword local e l’ottimizzazione delle pagine web per apparire il ricerche geolocalizzate. Con risultati sia nelle serp che nelle mappe. Ad esempio, SEO a Milano è una query che impone a Google risultati local. Ecco una serp:

La local SEO riguarda il SEO copywriting e l’ottimizzazione on-page – inserendo nome città o paese nei vari tag title, meta description e tag H1 – ma anche la link building. Inoltre è importante il lavoro svolto con Google My Business che consente di migliorare l’inserimento nelle mappe e nella scheda di Knowledge Graph.
Fare SEO su WordPress: i consigli
Di sicuro WordPress è uno dei CMS (content management system) adeguati al lavoro di search engine marketing per aumentare il traffico organico. La semplicità e la pulizia del codice aiutano l’esperto SEO che vuole ottenere buoni risultati. Qualche consiglio extra per fare una buona ottimizzazione, oltre quello che abbiamo già detto?
- Scegliere subito una struttura URL SEO friendly.
- Curare la SEO delle immagini con attenzione.
- Usare un tema semplice e leggero per il blog.
- Se possibile usare integrazione con Schema.org?
La base di partenza è sempre il plugin WordPress SEO by Yoast che consente di editare tag title e meta description di tutte le pagine web, ma permette anche di gestire nofollow e noindex. Senza dimenticare che può generare la sitemap.
Come lavorare sul SEO copywriting
In questo equilibrio entra in gioco anche la struttura stessa del testo vale a dire ciò che scrivi per soddisfare le esigenze del pubblico. Il valore di ciò che fai viene valutato anche in base alle parole che usi per comunicare con il pubblico.
Diventa indispensabile lavorare con il SEO copywriting per fare in modo che le persone trovino ciò che serve. Quindi è importante lavorare con keyword:
- Principale
- Esempio: SEO
- Secondarie
- Esempio: SEO on-page, SEO off-page
- Correlate
- Esempio: ottimizzazione pagina web
Poi c’è tutto ciò che riguarda l’approccio semantico, in questo percorso diventa decisivo scegliere le keyword per fare SEO copywriting nel modo giusto. E creare delle pagine web in grado di rappresentare la risposta giusta per quella query.

Questo è un esempio di alberatura da strutturare per un ecommerce. Da qui puoi prendere un riferimento utile per capire un punto chiave: ogni pagina può e deve essere pensata per rispondere a un’esigenza. Cercando di rispettare lo standard:
- Home page: nome brand, ricerche navigazionali.
- Categorie e tag: termini generici, transazionali.
- Schede prodotto: query specifiche, transazionali.
- Articoli del blog: ricerche informazionali.
Per il tuo diario online su WordPress ci sono delle differenze specifiche, ad esempio tag e categorie non rappresentano delle occasioni ghiotte per monetizzare ma sono comunque delle pagine che ti consentono di aumentare le visite del blog. Ovviamente se fai un buon lavoro di ottimizzazione SEO per le categorie.
Approfondimenti per la SEO on-page
- Dove mettere le keyword su un sito WordPress.
- Ottimizzazione SEO dei PDF
- Come inserire una meta description.
- Quanto deve essere lungo il tag title.
- Mettere un testo alternative nelle immagini.
- Migliori plugin SEO per WordPress
- Come inserire le parole chiave in un sito.
- Scrivere in funzione ddi Google Voice Search.
Altri tool per fare ottimizzazione SEO
Per fare una buona ottimizzazione SEO on page sono necessari determinati strumenti come Semrush, Seozoom e Majestic SEO che sono indispensabili per capire quali sono le intenzioni di ricerca del pubblico.
Tra questi SEO tool ci sono anche molte soluzioni gratuite come Keyword Planner, Ubersuggest e Answer the public. Senza dimenticare Google Analytics. Ma poi?
Pagespeed Insight
Io suggerisco di avere sempre a portata di mano Pagespeed Insight Google: misura la velocità del sito web e suggerisce modifiche per ottimizzare i tempi di caricamento della pagina. Un fattore che è decisivo per la buona usabilità delle risorse e il posizionamento nella serp. Alternative: Gtmetrix, Lighthouse di Google.
WordPress SEO by Yoast
Per fare un buon lavoro di ottimizzazione SEO WordPress non puoi ignorare questo plugin. Si tratta di un’estensione perfetta per modificare i meta tag di ogni singola pagina. Inoltre puoi indicare quali archivi indicizzare e come affrontare le tassonomie.
Search Console
La Search Console: un esperto SEO deve usare questo tool al meglio per risolvere problemi, individuare link che restituiscono pagine 404 e altri grattacapi.
La Search Console di Google è lo strumento per indicizzare un sito web e scoprire errori. Ma soprattutto consente di monitorare eventuali penalizzazioni: qui arrivano le segnalazioni nel caso in cui il sito web non sia più in regola con le indicazioni di Mountain View. Ricorda che esiste la piattaforma webmaster di Bing.
Screaming Frog
Un altro tool che consiglio a tutti gli addetti ai lavori: Screaming Frog. Con questo strumento puoi scansionare un sito web e simulare l’azione di un crawler per individuare pagine indicizzate che portano visite (vedi il video in alto), immagini senza tag alt, tag title mancanti, problemi di tag canonical e altro ancora.
Come lavorare nel mondo della SEO
Vuoi lavorare in questo mondo e diventare un esperto SEO? Oppure vuoi semplicemente acquisire le competenze necessarie per dare visibilità al sito su Google? Bene, devi studiare tanto. Ma il punto è questo: non esiste un percorso stabilito per diventare un professionista SEO, per diventare un professionista.
In primo luogo non c’è un’università di riferimento. Può far comodo avere una base solida di informatica e programmazione, ma conosco tanti bravi SEO che lavorano in questa direzione senza avere titolo di laurea. Quindi mi voglio limitare a consigliare tre percorsi di base che ti aiuteranno sempre se vuoi imparare la SEO per bene.
- Studia temi generali e specifici cercando di rimanere sempre aggiornato, leggendo libri di web marketing e blog di SEO expert. Non ti dimenticare webinar e corsi.
- Sporcati le mani, inizia dal basso a lavorare come SEO junior. Cerca di apprendere, collabora con le persone più brave di te. Lo dico senza paura: se devi imparare lavora gratis e ruba il lavoro a quelli più bravi di te. L’esperienza è indispensabile.
- Fai test e tentativi su progetti personali. Per imparare devi fare delle prove, e portare al limite le regole SEO che tutti seguono. ma non farlo con i clienti, ti prego.
A questo punto devi scegliere: meglio aprire una partita IVA per lavorare come SEO o puntare all’essere dipendente? Io ti consiglio di iniziare in un’agenzia, una realtà nella quale puoi fare esperienza. Poi, se ce la fai, cammini con le tue gambe.
Cosa studiare per imparare la SEO
Per studiare la SEO io suggerisco, in primo luogo, di puntare sulle basi che ogni professionista dovrebbe conoscere a memoria. Le risorse ufficiali secondo Google:
- Guida base per l’ottimizzazione SEO
- Ottimizzazione delle immagini online
- Come gestire gli schemi di link
- Linee guida dei quality rater
Suggerisco anche di seguire corsi SEO tenuti da professionisti del settore. In questo caso io posso suggerire, proprio perché conosco bene il tipo di formazione, il master di Studio Samo con un’ampia sezione in aula dedicata proprio allo studio della SEO.
Libri SEO: cosa devi leggere
Oltre a questi documenti gratis puoi acquistare SEO e SEM. Guida avanzata al web marketing di Marco Maltraversi, Manuale di SEO Gardening di Francesco Margherita e The Art of SEO tradotto in italiano da Jacopo Samo Matteuzzi e Flavio Mazzanti.
Migliori blog SEO da seguire
Ci sono tanti blog dedicati alla search engine optimization. Di sicuro in Italia suggerisco il Tagliablog, di Davide Pozzi. Quali sono altri nomi da ricordare?
- Moz.
- Backlinko.
- Search Engine Journal.
- Search Engine Land
- Hubspot.
Inoltre suggerisco di seguire il blog del Google Webmaster Center e la rubrica video tenuta da John Mueller riguardo alle domande e alle curiosità legate alla SEO.
Da leggere: come fare un buon lavoro di SEO audit
Il posizionamento SEO secondo te
Qui trovi una guida SEO di base, una sintesi dei punti più importanti. Questa, almeno, è la mia esperienza. Tu hai già avuto modo di lavorare con l’ottimizzazione per i motori di ricerca? Ti concentri sulla local SEO o su un altro aspetto specifico?
Categoria: SEO
Ciao Riccardo, davvero complimenti, un articolo che riassume da solo ciò che richiederebbe libri per essere spiegato compiutamente. Grazie per tutte le info contenute, ne farò tesoro!
Un Saluto
Andrea
Perfetto, spero che la SEO diventi il tuo punto di forza per ottenere buoni risultati.
Veramente esaustivo, bello. Grazie.
Ma…c’è un ma! L’ultimo aggiornamento di Google!!! Il muro contro cui i seo specialist stanno sbattendo la testa quest’estate.
Il fantomatico Medic Update. Che ne pensi?
Ciao Ciro,
Allora, ti dico l’idea che mi son fatto dell’ultimo update di Google. Secondo me, opinione personale, c’è stato un semplice adattamento alle esigenze del pubblico. purtroppo come esperti SEO guardiamo elementi che non sempre corrispondono a ciò che veramente vogliono le persone.
Lavoriamo sodo per dare alle pagine qualità e user experience, ottimizziamo tag title e meta description. puntiamo sul SEO copy. Poi velocizziamo le pagine, attiviamo AMP e HTTPS. Scegliamo hosting performanti, ottimizziamo crawl budget e riduciamo il peso delle immagini. lavoriamo sulla struttura del sito.
Ma poi? Cosa cercano le persone? Autorevolezza? Contenuti brevi, semplici e diretti? Difficile dirlo, forse Google ha solo messo in pratica tutte le osservazioni fatte in anni di tracciamento. Studiare la serp è la cosa migliore da fare adesso, non improvviserei azioni.
Grande Guida Riccardo, la metto tra i preferiti! Hai ragione quando chiedi Ma poi? Cosa cercano le persone? Sta tutto lì ed è vero, osservare le SERP è ancora il miglior modo per capire quale strategia attuare.
Assolutamente, un piccolo segreto sotto agli occhi di tutti: guardare le serp e capire cosa vogliono le persone.