Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il
Per scegliere le keyword da mettere in un blog o un sito web devi fare una ricerca approfondita con i vari SEO tool. Poi dividi le parole chiave in una lista per tipo su un foglio Excel e ragioni su cosa pubblicare per coprire le richieste.
Come scegliere le parole chiave giuste per il proprio sito o blog? La prima risposta è semplice: devi usare le keyword che ti permettono di guadagnare. Non quelle per aumentare visite ma per portare clienti sulle landing page. Questa è la sintesi.
Regole SEO che sono sempre importanti, è chiaro. Però prima di passare all’ottimizzazione On-page è giusto capire quali parole chiave usare per il proprio sito. La scelta è decisiva, determina il successo del tuo lavoro di promozione.
Ma non è possibile comprare le parole chiave da Google, almeno non con la ricerca organica il posizionamento te lo devi guadagnare. Punto sulla keyword che ha il volume maggiore? Oppure punto sulle nicchie profittevoli? Ecco una guida per scegliere le keyword del tuo blog e usare bene le chiavi di ricerca nel sito.
Indice dei contenuti
Cosa sono le keyword: la definizione
Prima di capire come scegliere le parole chiave bisogna prima trovarle. Per farlo hai bisogno di un altro passo indietro e puntare sulla definizione stessa di questo elemento. Con il termine keyword ci riferiamo una parola usata nella query (ricerca) del pubblico che dovrebbe rappresentare un intento di ricerca.
Vale a dire un desiderio, un bisogno espresso dietro a una combinazione di vocali e consonanti. In realtà l’insieme di più keyword dovrebbe formare una keyphrase, vale a dire un’esigenza espressa attraverso una combinazione più ampia e articolata. Una vera frase di ricerca.
L’errore è quello di considerare la keyword come semplice parola. Oggi Google è in grado di capire cosa si trova dietro a un termine: si parla sempre di più di SEO semantica proprio perché è indispensabile fare la keyword research per capire cosa vogliono le persone. Non semplicemente quali parole digitano gli utenti.
Da leggere: come fare una buona analisi SWOT
Esempi di parole chiave: varie tipologie
Come puoi ben immaginare non esiste un’unica tipologia di keyword. Quando mi chiedono come inserire le parole chiave su un sito o un blog WordPress mi viene sempre in mente questo video. Guardalo, è interessante divertente.
Google non funziona così ma le ricerche del pubblico nel motore di ricerca si fanno più o meno così. Allora, la strategia di web marketing per posizionarsi su Google e arrivare in prima posizione deve passare da un’analisi degli esempi che ti permettono di capire quali sono le parole chiave adatte al tuo sito web.
Keyword divise per user (query) intent
Con il concetto di user intent ci riferiamo a cosa si nasconde dietro alla ricerca fatta secondo l’utente. Vale a dire cosa vuole ottenere e intende con quelle parole digitare nel motore di ricerca. La divisione principale per le keyword è questa.
Tipo di keyword | Intento di ricerca dell’utente |
Transazionali | Devo acquistare un prodotto. |
Commerciali | Cerco info correlate all’acquisto. |
Informative | Voglio sapere qualcosa su un tema. |
Navigazionale | Vado su un determinato sito. |
Local | Mi serve una cosa in un posto. |
Trovare le parole chiave del blog significa avere un quadro chiaro degli intenti di ricerca della persone. Questo significa fare un’analisi delle query dividendo il file Excel il grandi blocchi principali di parole chiave: transazionali, navigazionali, informazionali. Queste, poi, possono incrociare altri tipologie di keyword.
Transazionali
Sono le parole chiave che riguardano l’aspetto delle conversioni online. L’intento di ricerca in questo caso specifico riguarda l’acquisto, le persone vogliono comprare. Fanno delle ricerche perché in mente hanno già il prodotto in tasca o a casa.
Questo è un esempio di keyword commerciale. Il mio obiettivo è posizionare una pagina per parole chiave che consentono di trasformare l’utente in cliente.
La scelta delle keyword SEO oriented abbracciano l’ottimizzazione di landing page, schede prodotto ecommerce, categoria ecommerce e altre soluzioni di conversione.
Commerciali
Spesso le keyword commerciali vengono confuse con quelle transazionali. In effetti sono molto utili, hanno una grande probabilità di portare sul sito clienti interessati all’acquisto perché riguardano sostanzialmente il prodotto o il servizio.
Ma in modo indiretto. Ad esempio chiedendo orari di apertura della sede, taglie, opinioni, review e altri dati che possono essere usati per costruirsi un’idea dell’acquisto. Per questo puoi creare delle pagine per intercettare le query.
Informative o informazionali
Rappresentano la maggior parte delle ricerche sul web. Qui le persone non vogliono comprare ma hanno bisogno di notizie, idee, risposte, informazioni.
In un primo momento è esclusa la conversione ma attraverso il concetto di inbound marketing l’idea è quella di farsi trovare con contenuti di valore per portare l’utente sulle tue pagine. Per poi conquistare e fidelizzare un futuro cliente.
Qui le risorse ideali da posizionare sono quelle del blog aziendale, organizzato con un buon piano editoriale, ma anche guide e pagine FAQ (domande frequenti).
Navigazionali o branded keyword
Sono le parole chiave che riguardano le ricerche che hanno al loro interno il nome del tuo brand. Possono essere relative solo al nome azienda, o a una ricerca con altri termini più la marca. Rappresentano un ottimo termometro per determinare la diffusione del tuo lavoro SEO, quanto sia noto e conosciuto il tuo marchio.
Per monitorare il tutto puoi usare tool specifici come Google Alert o Mention. Ovviamente la pagina di destinazione principale è la home page.
Local keyword (ricerche locali)
Queste sono le parole chiave effettuate per cercare informazioni rispetto al luogo. Hai bisogno di dati geolocalizzati. Questo Google lo sa bene e restituisce risultati pensati per determinate esigenze. Quindi in grado di aiutare l’utente.
In alcuni casi nella serp puoi trovare delle mappe con dei consigli per raggiungere i link giusti. Come scegliere le keyword efficaci e in grado di portare avanti un sito di successo? Pensa all’utilità che può trovare l’utente che cerca un risultato locale.
Keyword divise per strategia SEO
Come scegliere le keyword di un sito web? All’interno di una pagina web devi considerare dell’ottimizzazione SEO on-page e qui puoi completare un documento pensando a diverse tipologie di parole chiave. Come scegliere? Devi conoscerle.
Keyword primaria, secondaria e correlate
La keyword primaria rappresenta il punto di partenza, il topic generale cha affronti in una pagina web. Le parole chiave secondarie, invece, sono quelle composte dalla primaria più un altro termine. Mentre le correlate possono anche non avere la parola all’interno della query. Ma mantengono comunque una relazione forte.
Con “keyword correlate” si intendono le parole chiave semanticamente legate alla keyword principale. Se con quest’ultima si intende il topic principale, l’argomento madre di una pagina web e il tema del discorso, con le correlate si indicano gli argomenti che ruotano intorno. Sono ideali per organizzare la stesura del testo.
Keyword | Spiegazione | Esempio |
Primaria | Topic principale della pagina. | Blogging |
Secondaria | Base + termine prima o dopo. | Fare blogging |
Correlata | Argomento pertinente al topic. | Blogger |
Le keyword correlate possono non contenere la parola chiave principale ma sono vicine all’argomento centrale. Queste Kw possono essere rilevanti o meno.
Le correlate rilevanti sono pertinenti al tema e utili all’utente, mentre le seconde sono meno interessanti per il lettore ma aiutano ad ampliare il campo semantico. Questo è un classico esempio di buon uso degli articoli correlati.
Long tail, fat head, vanity keyword
Altra divisione concreta per attivare una strategia SEO efficace e capire come posizionare il sito web: quella tra long tail keyword e fat head che, in molti casi, diventa una semplice vanity keyword. Di cosa sto parlando esattamente?
La convinzione: bisogna essere in prima pagina per Google per la parola chiave che porta più visite. Ma spesso è la più difficile da scalare. Sfruttare la coda lunga può essere la soluzione per aumentare le visite del blog in modo virtuoso.
La long tail keyword è una query che viene espressa sul motore di ricerca con tre o più parole. Di solito è una ricerca con basso volume mensile ma può avere un costo per click anche piuttosto alto in relazione alle fat head. Ecco un i dati di un caso.
Vale a dire le keyword corpose, semplici e dirette che però possono diventare un’impresa difficile da conquistare. Le keyword con alto volume di ricerca sono le più competitive, occupate dai grandi portali come Tripadvisor, Amazon, Wikipedia.
Ma non sempre sono le soluzioni migliori per il tuo business. Magari per conquistarle devi fare grandi investimenti in termini SEO e poi non hai le conversioni.
Come scegliere le keyword giuste? A volte conviene puntare su parole chiave meno competitive, più lunghe e adatte al tuo giro d’affari. Ragiona in termini strategici.
Come scegliere le tue keyword migliori
Sono automaticamente le parole chiave più cercate? Quelle che hanno un volume di ricerca superiore? Questo è uno dei punti da chiarire. In realtà, come suggerisce anche il grafico, è l’insieme che fa la differenza: devi fare una buona keyword research e far atterrare le persone giuste sulle pagine ideali.
Devi cercare di far atterrare le query con intenti di ricerca legati all’acquisto o alla conversione indiretta (tipo lasciare un lead) su landing page, schede prodotto, squeeze page, sales page e ciò che porta un vantaggio diretto. Esempi:
- Scarpe Stan Smith » scheda prodotto.
- Programma per mandare email gratis » landing page.
- Corsi web marketing online » categoria infoprodotti.
Poi per le keyword informazionali si usa un altro strumento decisivo di ogni strategia di web marketing: il blog. Sostanzialmente è questo il tool da usare per intercettare la marea di keyword informazionali che i clienti digitano sul motore di ricerca.
Parametri per scegliere le keyword migliori
Trovare le parole chiave per il proprio sito vuol dire anche guardare gli strumenti e capire quale conviene. Su Semrush, Seozoom, Majestic, Ahrefs e altri strumenti SEO puoi trovare una serie di numeri che ti riassumo in questa tabella di sintesi.
Volume di ricerca | Numero di query medio mensile di quella query. |
Costo per click | Quanto paga un inserzionista per un click sull’ADV |
Trend | Come cambiano le ricerche in base ai mesi. |
Competitività | Che competizione c’è tra i vari inserzionisti. |
Keyword difficulty | Complessità generica nel posizionarsi nella serp. |
Ovviamente non sempre i tool mostrano questi dati così come te li presento, possono esserci delle variazioni. Ma quando mi chiedono come scegliere le keyword migliori per inserire le parole chiave su blog e sito io guardo sempre questi numeri.
Volume di ricerca
Come ho detto, non sempre è cosa buona scegliere le keyword più cercate sono anche quelle che portano risultati concreti. Tipo lead o vendite. E che possono diventare un obiettivo concreto, fattibile e conveniente. Anzi, spesso il volume di ricerca è un falso mito che i meno esperti cercano di raggiungere a tutti i costi.
Costo per click (CPC)
Altro elemento da considerare con attenzione è il CPC, il costo per click, vale a dire quanto le persone sono disposte a pagare per un click sulle pubblicità AdWords.
Più è alto il CPC e più vale quella parola chiave in termini di redditività, perché si presuppone che le persone siano disposte a investire su keyword che convertono. Cioè che trasformano una visita in un cliente potenziale o meno. Quindi quando scegli le parole chiave più cercate su Google devi ragionare anche su questo punto.
Concorrenza
L’idea è quella di scegliere le keyword che hanno meno concorrenza nelle SERP di Google ma che consentono di convertire. Ovviamente i contesti più gustosi sono già presidiati dai competitor, ma un’attenta analisi dei dati può riservare sorprese interessanti. Ad esempio piccole nicchie che ancora non sono state prese d’assalto.
La concorrenza può essere definita attraverso due indici: la competitività nel PPC che si definisce con un numero che va da 0 a 1,00 e la keyword difficulty che mostra quanto sia difficile posizionarsi tra i primi 20 risultati. Quest’ultimo parametro è compreso tra 1% e 100%, quet’ultimo parametro indica la difficoltà massima.
Trend (stagionalità)
Le persone non ricercano sempre nello stesso modo. Come ogni cosa sul web, anche la ricerca cambia nel tempo. In questi casi devi prendere in considerazione l’evoluzione storica delle ricerche su Google. In che modo? C’è Google Trends.
Migliori tool per fare keyword research
Per portare a termine il tuo lavoro di analisi delle keyword hai bisogno di strumenti SEO capaci di riportare all’utente le ricerche effettuate dal pubblico.
Il lavoro è diventato ancora più difficile dopo l’arrivo del not provided di Google Analytics che ha oscurato la fonte delle query che riguardano il proprio sito web.
Search Console in parte tampona questo problema, per questo la piattaforma dedicata ai webmaster è il primo SEO tool che devi considerare per la tua attività. Subito dopo consiglio di puntare su realtà professionali e a pagamento:
- Majestic
- Seozoom
- Semrush
Giusto per fare tre nomi. Sono le suite che danno un profilo completo delle parole chiave con CPC, volume di ricerca, competitività, stagionalità e altro. Poi c’è lo storico strumento di Google: il Keyword Planner che dà buone idee ma i dati sono riservati a chi investe in campagne sponsorizzate AdWords su un determinato tema.
Ci sono anche SEO tool gratis per raffinare le richieste e aggiungere parole chiave alla strategia SEO legata alle ricerche informazionali. Io, ad esempio, uso sempre due grandi nomi che mi aiutano a trovare argomenti per il blog:
Poi c’è il sempre valido Google Suggest che dà ottimi spunti con il completamento ricerche. Sia grazie al campo dove inserire le query che nei link che si trovano sotto gli snippet e alla fine della serp. Un ottimo keyword generator, ecco.
Da non dimenticare anche Google Trends per valutare la stagionalità delle ricerche e comprendere come sta cambiando il mercato e quali sono gli scenari temporali.
Come trovare le parole chiave: la mia selezione
Uno dei problemi tipici quando si cerca di capire come scegliere le parole chiave: l’abbondanza di tool per svolgere il lavoro. Ce ne sono decine. Io ho la mia selezione.
Nome | Disponibilità | Perché è utile |
Semrush | Pagamento | Suite completa per fare ricerca keyword |
Answer The Public | Freemium | Perfetto per trovare long tail. |
Ubersuggest | Gratis | Utile per keyword research gratis |
Keyword.io | Freemium | Suggest anche di altri motori di ricerca. |
A questi nomi bisogna aggiungere Google. Una fonte inesauribile per organizzare il tuo piano editoriale per un giornale, un magazine, un blog o qualsiasi altro progetto. In primo luogo puoi usare i suggest che arrivano dal completamento di ricerca. Poi ci sono i consigli per keyword correlate nel footer della serp.
Inoltre, nella pagina dei risultati puoi trovare singoli suggerimenti di correlazioni anche sul singolo risultato. Basta andare sul link, cliccare e uscire: il motore di ricerca restituisce una serie di consigli utili per migliorare la selezione di keyword già usate dal pubblico. E che puoi sfruttare per arricchire la tua ricerca.
Ricerca parole gratis: Keyword Planner
Un passaggio che spesso confonde: posso fare keyword research senza grandi tool? In realtà un tempo si usava sempre il grande Keyword Planner, strumento di Google Ads (ex AdWords) per trovare le keyword degli annunci pubblicitari.
Hai tutto: volume di ricerca, costo per click, tendenze temporali, concorrenza. Solo che oggi i dati non sono esplicitati per chi non ha una campagna attiva su quell’argomento. Quindi niente più ricerca parole chiave gratis.
Attualmente, almeno in base alle mie conoscenze, l’unico strumento SEO per ricerca delle parole chiave che permette di vedere i dati gratis è Ubersuggest.
Focus keyword Yoast: esempio concreto
Hai capito come scegliere le parole chiave del sito? Il passo successivo è chiaro: dove si inseriscono le keyword emerse durante la keyword research?
Uno degli strumenti fondamentali per risolvere questo problema, e aggiungere facilmente le parole chiave nel tag title e nella meta description, puoi usare WordPress SEO by Yoast, un plugin WordPress molto utile. Forse indispensabile.
Questo per mille motivi, in primo luogo per gestire i meta tag di Google. Puoi anche lavorare sulla focus keyword, vale a dire la parola chiave che dovrebbe essere il tuo obiettivo di ottimizzazione. A cosa serve? Come riferimento per la scrittura online.
Aggiungere la focus keyword non ti dà vantaggi nel posizionamento, ti aiuta solo a capire se stai seguendo le principali regole dell’ottimizzazione SEO di un articolo.
Devi usare questa funzione o rischi di seguire strade inutili per l’ottimizzazione. Ti consiglio di leggere il mio articolo su falsi miti della focus keyword.
Trovare e vedere tutte keyword del sito
Ok, hai preso la tua decisione e hai inserito le parole chiave in WordPress. Il traffico da Google arriva. Ma adesso come trovare le keyword di un sito o del blog?
Come si posiziona il progetto e quali sono le parole chiave più cercate che portano traffico? Puoi usare la search console. Con Google Analytics trovi le pagine che fanno il volume maggiore di visite ma per scoprire il posizionamento delle keyword devi usare questo strumento per webmaster nella sezione Analisi delle ricerche.
Non ti basta, vuoi scoprire le keyword dei competitor. In modo da impostare un piano editoriale SEO per scalare la serp e conquistare le prime posizioni che ti interessano. Per fare questo hai bisogno di tool avanzati come quelli che ho già citato.
Semrush, che uso con frequenza, permette di analizzare i siti web e scoprire le pagine che portano traffico elencando tutte le posizioni conquistate. Così puoi trovare le parole più cercate su Google che il tuo competitor riesce a conquistare.
Errori nello scegliere keyword del blog
Individuare le parole chiave più importanti per la propria attività vuol dire anche evitare gli errori che ti portano a investire male le risorse. Il lavoro di keyword research e di posizionamento con relativa ottimizzazione On-page è impegnativo e pretende molto dalla tua impresa. Perché perdere tempo e risorse economiche con questi errori nello scegliere le keyword con le quale posizionare ili ito web?
Parole chiave troppo competitive
Sono un riferimento per il business, ma ci sono troppe aziende che si accalcano intorno a queste query. In molti casi la parte dominante della serp è occupata dai grandi player del settore ed è praticamente impossibile scalzare questi risultati.
La maggior parte dei click è per i primi tre risultati e forse non avrai ami il piacere di posizionati per queste keyword in modo da ottenere un utile: perché insistere?
Vanity keyword: a che servono?
Non tutte le soluzioni di questo tipo sono superflue, a volte possono essere importanti per un buon lavoro di brand awareness, ma è difficile poter investire tante risorse solo per poter dimostrare di essere presente per una keyword molto generica e con altissimo volume di ricerca. Quindi sono del tutto inutili?
Può avere un senso solo per poter usare questo risultato in termini di autorevolezza: un esperto di ottimizzazione che si posiziona in prima pagina per la query SEO ha qualcosa da dimostrare. Ma non è detto, non è una regola assoluta.
La keyword è inutile al tuo progetto
Nel senso che nessuno la cerca, non ha un riscontro nella realtà, non viene digitata da nessuno. Ti rendi conto che sei primo nella serp ma solo perché hai scelto una keyword per la quale non c’è concorrenza. Della serie ti piace vincere facile.
Sarai sempre in prima posizione se non ci sono altre persone a competere. L’ideale è scegliere una parola chiave per la quale non c’è un risultato specifico, focalizzato, una volta che hai registrato un interesse da parte del pubblico per quel tema. Ma se non c’è attenzione sul tema è inutile scegliere le keyword che inventi.
Da leggere: come scegliere i tag del tuo blog
Tu come scegli e trovi le parole chiave?
Scrivere le parole chiave nei campi giusti di un sito web non è facile, c’è bisogno di competenza degna di un vero web copywriter. Ma prima di tutto ciò, per organizzare il piano editoriale di un blog o la struttura di un qualsiasi sito web, devi decidere.
Come scegliere le keyword giuste per il tuo obiettivo? Cercando di posizionarsi per le query che portano clienti sul sito, non visite disinteressate. Per monetizzare, poi, c’è bisogno di tanto altro. Hai qualche domanda per approfondire il tema?
Categoria: Ottimizzazione siti
è un lavoraccio ma paga… io, ad esempio, ho trovato alcune arole chiavi che hanno fatto schizzare vortiginosamente i miei utenti. spesso, tuttavia, è anche questione di fortuna! anche perchè non sempre si può “lavorare” per il sito.
Per questo io preferisco usare il mio sito come svago!
Di sicuro non è semplice trovare le keyword più convenienti, ma come dici tu i risultati poi non mancano. Dobbiamo darci sotto!
Le parole chiave sono l’aspetto più delicato del posizionamento, devo dire però su questo che ho avuto esperienze veramente variegate e apparentemente senza una vera logica.
Basandomi sulla keyword difficulty ho provato a posizionare keywords con KD veramente bassa senza alcun rsultato, mentre mi sono posizionato per parole (o frasi) con KD sopra 30 nelle prime pagine. Bohhhhh.
Le tecniche che seguo sono sempre le stesse, e poi ho anche notato che una volta che ti sei ben posizionato per delle KW anche se non aggiorni il sito per molto tempo quello continua a posizionarsi e a macinare contatti. Forse dipende dalla concorrenza della tipologia di business? Ma allora sarebbe anche interessante capire come google fa a categorizzare il business: si basa sulla macro-categoria, sulla nicchia, sul cluster di parole, sulla semantica….bohhh! io ci capisco sempre meno. Quello che è certo è che la politica del sito in continuo aggiornamento, seguendo ovviamente le regole auree della scrittura SEO oriented, è quella che paga di più.
Di sicuro non è un lavoro facile posizionare un sito web, soprattutto per keyword difficili. Posso dare un consiglio: mantieni sempre i contenuti freschi e aggiornati, non solo aggiungendo testo. Molti credono che il lavoro si riduca a mettere parole, ma puoi anche togliere qualcosa se non serve. O creare un video da inserire. O cambiare le immagini. Insomma, cerca di capire cosa vuole il pubblico studiando la serp.
Complimenti.
un articolo chiaro e ben fatto. Davvero utile.
Molto interessante la distinzione tra i vari tipi di keyword per search intent.
Massimo.
Grazie, il lavoro sul cercare di capire l’intento di ricerca è sempre centrale per ottenere i migliori risultati possibili.
Ottimi spunti, in effetti puntare sulle giuste keyword rappresenta un passaggio ancora fondamentale per crescere nel web
Certo, posizionarsi per le parole chiave errate vuol dire solo perdere tempo e risorse che potresti sfruttare su altri fronti.
Esatto Riccardo, hai perfettamente ragione