Come diventare freelance

Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il

Per diventare freelance devi identificare le competenze, creare un portfolio e determinare dei prezzi con tariffe chiare. Poi devi aprire una partita IVA. Quando lavori come freelance, è importante stipulare sempre contratti chiari.


La domanda è sempre questa: come diventare freelance? Voglio dire, come diventare un vero freelance. Hai aperto la partita IVA con il regime dei minimi (o il forfettario) perché ti fa comodo e stai lavorando per trovare nuovi clienti online.

Come si diventa freelance
Diventare libero professionista.

Quindi la tua strada è segnata: devi puntare sul mondo dei liberi professionisti, sull’universo dei freelance. Ovvero delle persone che emettono fattura ogni volta che finisce un lavoro, e che magari ricevono il pagamento dopo 365 giorni.

Un mondo di sacrifici e di soddisfazioni se riesci a trovare la giusta dimensione. Che poi è una chimera che non arriverà mai. Sai che il lavoro freelance è un equilibrio. E quando mi chiedono come diventare freelance io elenco questi punti.

Cosa significa diventare freelance

Con il termine freelance (free lance, lancia libera. Quindi persona libera da qualsiasi vincolo) intendiamo liberi professionisti con partita IVA che decidono di mettere a disposizione le proprie competenze nei confronti di clienti differenti.

Quindi, diventare freelance vuol dire creare una partita IVA – un contratto aperto con lo Stato che diventa tuo socio occulto – e massimizzare le proprie competenze.

Sia dal punto di vista economico che professionale. Ma non si diventa freelance da un giorno all’altro. Ecco la guida completa che ti spiega il percorso da seguire.

Vantaggi e svantaggi del diventare freelance

Diventare freelance non è semplice e aprire una partita IVA può essere visto come un atto di coraggio estremo. Un freelance non ha tutele, non ha diritti, deve godere sempre di buona salute per poter lavorare e portare il piatto a tavola. Spesso viene spinto verso questa strada da situazioni estranee.

Spesso viene costretto ad aprire partita IVA. E poi inizia il calvario: commercialista, fatture, trovare nuovi clienti online, primo anno di incassi liberi per poi pagare doppio colpo l’anno successivo. E il commercialista: “Quelli non sono soldi tuoi”. No, sono del tuo socio.

Sono dello stato. E poi ci sono gli orari. Quando lavori in ufficio se rimani 30 minuti in più diventi una belva. Prima e dopo l’orario di lavoro io non esisto: non apro le email, non rispondo alle telefonate, quando sono in ferie c’è la risposta automatica.

Questa divisione per un freelance non esiste: lavori sempre e lo fai con piacere perché la pressione delle tasse è così alta che devi lavorare anche a Natale.

Le qualità per diventare freelance

Non è facile, ecco cosa devi assolutamente sapere prima di aprire la partita IVA. Molti vogliono solo sapere come diventare freelance perché così pensano di poter lavorare un po’ ovunque, magari in spiaggia. Anzi, vogliono lavorare a casa come freelance.

Certo, questo è possibile. Ma per diventare freelance prima devi prendere consapevolezza del fatto che dovrai avere diverse qualità. Qualche esempio?

Devi essere umano

Disponibilità e convenienza per un lavoro fatto bene. Un lavoro accettabile. Scendere a compromessi per dare il minimo indispensabile. Le persone sono ancora attratte da queste offerte: ci sono e ci saranno sempre clienti che cercano lo sconto.

Cerca di rendere il tuo servizio umano. Ma tu vuoi questo? Disponibilità e convenienza non rappresentano un vantaggio concorrenziale: trovi persone che fanno un lavoro a un costo minore. Se vuoi battere la concorrenza sul prezzo sei fregato.

Non è la convenienza il vero vantaggio, ma la possibilità di vedere nell’altro uno di noi. La possibilità di creare un rapporto umano, questo fa la differenza. Social, blog, community, forum: a cosa servono questi strumenti? A spammare? No.

Devi lavorare come un imprenditore

Non è semplice controllo. Non è gestione del quotidiano. Tutti lo sanno fare, basta leggere il libretto d’uso e manutenzione. Il freelance deve essere leader, non manager. Non deve gestire, deve guidare la sua attività verso terre sconosciute.

Chi arriva da un’esperienza in azienda capisce. Ad un certo punto, anche quando ti trovi nell’ambiente più frizzante del mondo, rischi di appiattire la tue attività.

Svolgi delle operazioni come in una catena di montaggio. Gestisci tutte le operazioni, hai mille tool che ti organizzano il tempo: tutto è in ordine.

Le qualità vincenti di un freelance
Esci dalla tua comfort zone.

E la creatività? Hai schematizzato anche quella? Devi andare oltre, e per farlo hai bisogno di una leadership. Di una gestione capace di andare oltre la comfort zone. Non puoi più tirarti indietro. Devi proseguire nel percorso raccontando grandi storie.

Devi saper vendere te stesso

Significa che non vendi le tue qualità al chilo. il primo step che devi raggiungere è questo: stai vendendo le tue competenze, non il tuo tempo. Non sei un lavoratore a cottimo, non vieni retribuito in base alle ore o agli articoli che produci.

È normale all’inizio lavorare a cottimo. Devi vendere la tua conoscenza pratica e teorica, devi scegliere un prezzo che identifichi il tuo intervento in un progetto. Il prezzo non retribuisce le opere per terminare il prodotto ma le competenze.

Come e quanto guadagna un freelance

Per scrivere un articolo di 1.000 parole ci impiego due ore? Bene, ha un prezzo. Per scrivere un articolo di 2.000 parole ce ne vogliono quattro? Il prezzo raddoppia.

Questo è un meccanismo del mondo nel quale hai mosso i primi passi: lavori otto ore al giorno, hai uno stipendio fisso che non varia in base al tuo impegno. Dividi il totale per il numero di ore e hai il risultato: 10 euro a ora, 15 euro a ora, 20 euro.

Così traduci questo modello nel tuo lavoro freelance. Nel frattempo ignori che questo è un sistema utile quando muovi i primi passi. Anche io ragionavo così all’inizio. 

Le tariffe freelance non si calcolano in base al tempo. Ecco la strada da seguire secondo la mia esperienza. Il valore è tutto ciò che ti serve per trovare il valore del tuo lavoro. Senza mai dimenticare il principio di Pareto: ben l’80% del fatturato deve arrivare dal 20% dei clienti. Solo così puoi avere le spalle coperte ma anche una vita accettabile.

Come diventare freelance in Italia

Istruzioni rapide: devi trovare il codice ATECO che indica la tua professione e aprire una partita IVA dal commercialista. Poi devi crescere tanto e guadagnare il più possibile. Perché una buona percentuale di fatturato verrà fagocitato dalle tasse. Però questa è una visione riduttiva. Ecco come si diventa freelance nello specifico.

Dai spazio alla gavetta

Che ansia. Devo ricominciare a sottolineare l’importanza del lavoro gratuito fatto con intelligenza e coscienza? Io sono il primo a combattere per i diritti dei freelance, sono sempre pronto a puntare il dito contro chi vuole pagare poco un freelance.

Ci sono delle situazioni che ti devono spingere a lavorare gratis. Perché in questo modo puoi ottenere dei contatti utili, delle relazioni che ti possono portare lavori.

come si diventa freelance

Lavorando gratis per determinate persone o in aziende puoi fare gavetta. Non solo quando stai iniziando, anche quando hai diversi anni di esperienza.

Anche quando ne hai 10 o 20. Puoi sempre imparare qualcosa, e puoi rivendere queste esperienze a caro prezzo. Storcere il naso di fronte a questa esperienza vuol dire perdere grandi occasioni. Ma non devi lavorare gratis per tutti, solo per chi può darti qualcosa di valido, di concreto, di utile. Il resto non merita la tua attenzione.

Intercetta i primi contatti

Come diventare freelance? Devi farti conoscere, devi mostrare le tue capacità soprattutto se parti da zero. Molti freelance iniziano a lavorare con i clienti che seguivano come dipendenti. Non hai questa possibilità? Devi fare personal branding.

Io suggerisco il blogging. Pubblicare articoli dedicati al tuo mondo professionale vuol dire intercettare le esigenze dei potenziali clienti, sfruttare la leva dell’inbound marketing. Devi mostrare le competenze, ma lo devi fare prima di averne bisogno.

Inutile aprire un blog quando lasci il posto da dipendente: lavorerai per mesi senza guadagnare. Devi farlo appena inizi a lavorare. Come ho fatto io nel 2008.

Ogni social media è un punto in cui i tuoi potenziali clienti possono trovare informazioni utili sul tuo lavoro. Cura ogni dettaglio, e inizia a lavorare in questa direzione quando sei dipendente o studente. Quando credi di essere al sicuro, ecco

Usa il web per trovare lavori e contatti. Ma dedica spazio ai rapporti offline. Prenditi un caffè con le persone che conosci in rete, lascia spazio alle strette di mano. Il we ti permette di conoscere persone con una semplicità disarmante. Ma il tuo lavoro freelance ha bisogno delle chiacchiere in pausa caffè, ha bisogno dei rapporti umani.

Apri la partita IVA

Il commercialista sarà il tuo amico fidato quando decidi di aprire una partita IVA. Non puoi fare a meno di questo individuo: sceglilo con cura, e interrogalo spesso.

Non temere di essere scontato. Devi sapere tutto, devi conoscere ogni dettaglio della professione. Su internet puoi ottenere informazioni, ma secondo la guida lavoro freelance le decisioni importanti le devi prendere insieme al commercialista.

Continua a fare pubblicità

Questa è la differenza tra un freelance lungimirante e uno che si accontenta di quello che sta facendo. Devi farti pubblicità e lo devi fare nel modo più opportuno. Soprattutto prima di diventare libero professionista, non puoi aspettare.

Magari frequentando congressi, oppure alimentando il tuo blog. Vuoi puntare su un discorso di advertising classico? Va bene, ma non smettere di fare pubblicità.

Sai una cosa? Il web non è fatto solo di preventivi consegnati con successo, fatture incassate e pagamenti in ritardo. La vita professionale è fatta anche di scambi, idee, informazioni passate di mano in mano. Magari in occasione di eventi:

  • workshop
  • congressi.
  • aperitivi.
  • seminari
  • meeting
  • coworking.

Collaborare con altri professionisti non vuol dire solo incassare nuovi lavori, ma anche crescere insieme ad altri professionisti. Devi uscire dall’ufficio e stringere la mano.

Diventare freelance senza partita IVA

All’inizio lo puoi fare. Se non vuoi fare subito il grande passo e aprire la partita IVA con regime dei minimi o forfettario, entrambi vantaggiosi, assicurati di aver ben chiaro come funziona la ritenuta d’acconto. Vale a dire? Di cosa si tratta?

È un sistema che consente di guadagnare a norma di legge con il lavoro autonomo occasionale, vale a dire prestazioni professionali non soggette a sedi e a orari vincolanti ma che non siano parte di un’attività continuativa. Fino a 5.000 euro di guadagni sei coperto dalla ritenuta d’acconto, poi devi aprire la partita IVA.

Come diventare freelance e trovare clienti

Voglio darti un consiglio per migliorare il lavoro freelance che nel mio caso ha fatto la differenza: guarda ogni step che superi con spirito imprenditoriale. Ogni passaggio che metti in pratica, ogni collaborazione: tutto questo deve essere assimilato e archiviato come esperienza. Per poi rivendere al tuo prezzo, alle tue condizioni.

Alza i prezzi dei servizi per dare valore

I prezzi devono salire. Credo che sia arrivato il momento di dare il giusto valore alle cose. Non sto parlando di un furto a volto scoperto, i clienti non stanno spettando la tua faccia tosta per donare risorse senza vedere il risultato (ed è giusto).

Devi alzare i prezzi, ma devi dare qualcosa in cambio: la tua esperienza. Questo è il momento di raccogliere i frutti per chi ha studiato, fatto esperienza, mangiato la polvere con la gavetta. Ma anche per chi ha pensato a un salto di qualità.

Devi voltare pagina e ripensando all’identità. Le persone sono disposte a pagare di più se si manifestano due presupposti: continua a leggere per scoprire di cosa parlo.

Crea un network di professionisti

Le relazioni contano. Prima avevi un vicino di scrivania con il quale scambiare 4 chiacchiere, ora devi allargare la rete di contatti: devi fare network. Questo significa che devi frequentare luoghi virtuali e reali, devi creare rapporti.

ricominciare come freelance
L’importanza della rete per diventare freelance professionista.

Rapporti con persone che fanno il tuo stesso lavoro. Questo è uno dei modi migliori per aumentare le probabilità di trovare lavoro. Ben inteso: non devi elemosinare niente. Ma i lavori si passano tra persone che si conoscono. E se nessuno ti conosce.

Fatti riconoscere come professionista

Devi farti conoscere. O meglio, devi trasformare il tuo nome in qualcosa di riconoscibile al volo. Quando un persona legge il tuo nome deve pensare:

Ah, sì questo è un fotografo freelance e si occupa di matrimoni.

Ovviamente per te che sei stato/a dipendente non è facile. La soluzione? Iniziare subito: devi diventare lentamente una persona conosciuta in un settore. Devi fare in modo che il tuo nome diventi un brand affidabile. Ecco come si diventa freelance:

  • Pubblica guest post.
  • Aggiorna sempre il tuo blog.
  • Partecipa ai forum e alle discussioni online.
  • Fai comment marketing.
  • Usa i testimonial sulla landing page e su LinkedIn.

Il modo migliore per dare al tuo brand una marcia in più: lavorare bene. Non c’è passaparola migliore di quello che nasce dalla voce del cliente soddisfatto.

Studia, aggiornati, rimani sul pezzo

Non hai scuse ora: un freelance deve investire negli aggiornamenti, non può rimanere indietro. Libri, corsi, webinar, letture online e offline: la tua strada è una continua formazione. Fantastico, non trovi? Ecco una lista di libri sul web marketing da studiare e conoscere: qui trovi la base di partenza per ricominciare come freelance.

Cura i dettagli per farti conoscere

Elimina i social che non utilizzi, aggiorna e completa quelli che usi tutti i giorni. Devi comunicare efficienza: la separazione tra vita pubblica e vita privata online non esiste più, e ogni ramo che hai creato sul web deve essere curato.

grafica
Dettagli che contano – Fonte

Scegli una buona immagine come profilo (mettici la faccia), cura tutte le descrizioni, inserisci sempre link al blog e indirizzo email: sembrano dettagli inutili ma fanno la differenza. Così come fanno la differenza biglietti da visita, carta intestata e fatture con il tuo logo. A proposito: sai come si crea un logo?

Come guadagnare di più come freelance

Per diventare freelance devi trovare la giusta strada e gestire i clienti, una delle grandi difficoltà da affrontare. Consiglio: valorizza il tuo curriculum, metti in evidenza le cose buone che hai fatto, e non scendere a compromessi.

Questi significa non farti sfruttare, non accettare compensi da fame, non scendere a compromessi. Lo so, è difficile all’inizio. Ma ti consiglio di puntare sulla qualità, un obiettivo che puoi raggiungere solo curando il brand. Ecco qualche articolo utile:

Rinnova il tuo lavoro

Non fermarti mai, non smettere di rinnovare il tuo universo lavorativo. Il dipendente crede di poter vivere sulla sua poltrona e continuare a svolgere le stesse azioni giorno dopo giorno, ma ignora (nella maggior parte dei casi) che anche lui deve rinnovare la propria attività. Solo in questo modo sarà percepito come risorsa.

Diversifica il tuo lavoro.
Diversifica il tuo lavoro per essere freelance.

Non è un pensiero mio, ma di Seth Godin: in questo periodo storico devi essere speciale. Questo significa essere indispensabili. Se non riesci a trovare questa strada diventi sostituibile. La domanda: come si diventa veramente speciale?

Non lo so, non posso saperlo. Nel lavoro freelance ci sono mille combinazioni diverse, impossibili da prevedere. Proprio per questo devi rinnovare il tuo modo di lavorare: solo mischiando le carte in tavola puoi trovare la giusta combinazione.

Cura i dettagli del brand

Crea una fattura con il tuo logo, lavora sui biglietti da visita, acquista piccoli regali per i clienti più importanti, lavora su slide brandizzate. Sono i dettagli che fanno la differenza quando sei freelance. Curare il brand vuol dire fare inbound marketing.

Delega i lavori ad altri

Sei protagonista, ed è per questo che hai scelto il lavoro freelance. E sei una persona di buona volontà. In altre parole vorresti occuparti di tutto.

Ti confido un segreto: non puoi. Sei un essere umano con limiti e risorse. Impara a delegare i compiti che non ti riguardano, questa è la base del lavoro.

Diversifica l’offerta

Sei un freelance e la tua attività è definita. Il cliente chiede, tu esegui e il conto corrente si gonfia per poi sgonfiarsi quando arriva la cartella delle tasse.

Bene, devi diversificare e trovare una nuova fonte di guadagno che si leghi alla tua attività principale. Anzi, alle tue competenze. Puoi puntare sui corsi di formazione, puoi investire nella scrittura di un libro (come ho fatto io con Fare Blogging).

lavoro freelance
La mappa per organizzare il lavoro.

Ok per i corsi di formazione, ma con il libro non si diventa ricchi. Vero, dovresti vendere quantità infinite di libri per poter vivere solo di questo.

Ma il valore indiretto del libro è enorme, ti apre strade inattese. Ti permette di – appunto – rinnovare il tuo business model e diversificare al tua attività.

Meglio diventare Freelance o dipendente?

Il freelance ha entrate variabili che non arrivano da un’unica fonte: ha diversi clienti, e ognuno gli garantisce un guadagno. Il freelance diversifica il rischio.

Un progetto precipita? Può sempre contare su un altro. Ogni progetto può diventare una collaborazione duratura, un ingaggio ben remunerato, un lavoro importante.

lavoro freelance 2023
Come diventare freelance in Italia.

Ogni lavoro, insomma, può diventare un cigno nero positivo. Certo, ci sono anche i cigni neri negativi in agguato, ma il freelance può sfruttare al 100% le occasioni positive che si presentano. Magari anche per trovare clienti offline.

L’impiegato riceve lo stipendio da una sola fonte, la sua azienda, che potrebbe smettere di pagarlo in qualsiasi momento per cause al di fuori del suo controllo.

Perché diventare freelance?

L’alienazione è un concetto sviluppato dalla scuola filosofica marxista. Una persona alienata dal prodotto, in parole semplici, è un individuo che viene privato dell’opera compiuta. Lavora solo a una parte del progetto e non è proprietario del processo:

L’operaio è alienato dal prodotto del suo lavoro, perché produce beni senza che gli appartengano (…); è alienato dalla propria attività, perché non produce per sé stesso, ma per un altro (…); è alienato dal suo prossimo, cioè dal capitalista, che lo tratta come un mezzo da sfruttare per incrementare il profitto e ciò determina un rapporto conflittuale.Wikipedia

Classica situazione da catena di montaggio, una condizione che a volte si ripropone anche nelle agenzie. Ti allontani da qualsiasi rapporto con il cliente.

catena di montaggio
La catena di montaggio.

Il cliente non lo hai visto e non lo vedrai mai. A qualcuno questo sta bene, ma se vuoi seguire un progetto dall’inizio alla fine in prima persona devi diventare freelance.

Sei artefice del tuo lavoro personale

I parenti e gli amici ti rimproverano: “Ma dai, è Natale. Vieni a tavola invece di stare sempre davanti a quel computer. Che poi stai sempre su Faicsbuc”. Parlano così perché non capiscono. Un pensionato e un salumiere non possono capire.

Non possono capire perché non si trovano nella tua condizione. Non hanno idea, sono nati con il mito del posto fisso, del lavoro che inizia e finisce grazie alle indicazioni dell’orologio. E riescono a guardare il mondo del lavoro da una prospettiva acerba:

  • Lavoro.
  • Guadagno.
  • Mi godo i soldi.

Qui invece ci inventiamo il digital detox per riprenderci brandelli di vita. Perché diventare freelance? Ogni volta che vai dal commercialista devi consultare un buon manuale di autocontrollo per evitare una strage. Sembra quasi che la strada del lavoro indipendente, nel mondo del web marketing, sia sempre in salita.

Puoi sviluppare un lavoro dalla passione

Tanto lavoro, poco tempo libero, tasse, clienti che ti tormentano. Perché diventare freelance se ci sono tanti svantaggi? Ti rispondo con un unico concetto: il piacere di sviluppare la tua passione in autonomia. Assaporando la libertà individuale.

perché diventare freelance
Ecco perché diventare freelance e avere paura.

Diventare freelance è stato come riprendermi il diritto a vivere la mia esistenza professionale. Con tutti i rischi e le opportunità. Non ho sposato la causa freelance per avere più tempo libero: lavoro dall’alba al tramonto, ma non mi pesa.

Lavoro solo con progetti che mi stimolano. Ma questo è possibile grazie al blog, grazie al flusso di clienti che arriva attraverso passaparola e landing page: posso scegliere, e non devo accettare tutti i lavori per vivere. Diventare freelance, per me, è questo.

Il freelance può diventare parte del team

Sì, questa strada non ha un futuro. Essere un freelance indipendente non è il futuro. Non puoi rimanere un lupo solitario, ecco. Il team è importante, lavorare fianco a fianco con altri professionisti è un passaggio decisivo per un libero professionista.

Il motivo? I lavori grandi li puoi affrontare solo così. Come diventare freelance di successo e monetizzare il giusto? Con il regime dei minimi guadagni poco e paghi poco. Ma con la partita IVA ordinaria sei nei guai: le tasse divorano tutto.

Ma proprio tutto. Quindi devi prendere grandi lavori, progetti interessanti. E per fare questo hai bisogno di una squadra, di diverse figure professionali capaci di offrire un servizio completo. Esempio: non posso accontentarmi di scrivere un articolo.

Devo pianificare una strategia di blogging capace di portare lead, visite qualificare e conversioni. Per farlo ho bisogno di web writer, SEO, web analyst, specialisti che gestiscano newsletter e social. Ma anche esperti di storytelling e content marketing.

Se vuoi lavorare ad alto livello non puoi saper fare tutto. L’ignoranza selettiva è un vantaggio, ti permette di iper-specializzarti. Devi conoscere tutto, ma devi essere esperto solo nel tuo campo. Insieme ad altri professionisti con competenze diverse.

Da leggere: come diventare un venditore freelance

Finalmente sei un piccolo imprenditore

La natura freelance è perfetta per dare voce alla tua capacità imprenditoriale. Guadagni e investi, guadagni e investi: le idee non devono mai appisolarsi.

L’imprenditore vuole crescere, vuole usare quello che mette in cassa per trovare altre risorse. Ecco, in piccolo anche un freelance è un imprenditore: lavora per dare il massimo all’azienda, ed è legato direttamente con i propri progetti.

Puoi rifiutare i clienti non adeguati

Ancora motivi per diventare freelance. Ci sono dei clienti che valgono oro. E ce ne sono altri da rifiutare al primo colpo. Alcuni vorrebbero spremere fino all’ultimo per pochi spiccioli e te lo fanno capire subito, altri invece sono pessimi.

diventare freelance
Devi fare grandi passi.

E poi ci sono quelli che ti chiedono di lavorare per argomenti poco consoni. Qui si va sul personale: anche io ho una lista di argomenti che non voglio affrontare, e quando arriva il cliente che mi chiede lavori legati a questi temi io rifiuto.

Così come non avrei potuto rifiutare il lavoro di un saltimbanco che cerca solo di trovare il modo per pagare poco, pagare meno, non pagare e imbrogliare. Per approfondire:

Come organizzare il lavoro freelance

Come lavorare da freelance? Devi essere organizzato, schematico, sempre sul pezzo. Perché il costo orario del libero professionista deve essere allineato al mercato, tu però non puoi perdere tempo con attività di freelance che non monetizzano.

Crea un ufficio su misura per il lavoro

Organizza il tuo ufficio online. Organizza il cloud per gestire i documenti, individua le strade giuste per migliorare la fatturazione e valuta nuove piattaforme per collaborare e condivide documenti. D’ora in avanti la tua scrivania è Il web. La mia ricetta:

  1. Google Drive
  2. Google Calendar
  3. Email
  4. Dropbox

In questo modo posso lavorare su internet a casa, senza problemi di ufficio e spese extra per affitto. All’inizio questa è la soluzione migliore se non hai particolari necessità. E se devi incontrare un cliente puoi sempre cercare un coworking.

Devi scegliere: non puoi passare le tue giornate a settare strumenti che moltiplicano funzioni. Elimina tutto il possibile, utilizza solo le applicazioni utili.

Devi imparare a dire no

Il lavoro è sacro. Quindi è un peccato mortale rifiutare un lavoro. Lo pensavo anche io fino a poco tempo fa. Poi ho scoperto che è possibile guadagnare di più rifiutando lavori. Semplicemente perché devi lasciare spazio a quelli più remunerativi.

Scegli i momenti giusti

Uno dei vantaggi del lavoro freelance: puoi scegliere in autonomia luogo e tempo. Devi consegnare, questo è tutto. Quindi non imporre orari al tuo lavoro: individua il momento della giornata migliore per lavorare e sfruttalo al massimo.

Approfondisci le tasse da pagare

Guadagni e paghi, guadagni e paghi. A volte paghi tanto e guadagni meno. Ma ogni anno arriva il momento di affrontare il commercialista. In che modo? Come si batte questo mostro a 7 teste con 21 zampe e 2 code? La mia guida è semplice.

Solo la consapevolezza di salverà dalla follia. Il secondo anno, infatti, la reazione di fronte al commercialista è stata più o meno quella che vedi qui, a sinistra.

aprire partita iva conviene?
Come gestire la tua partita IVA.

Il consiglio che do sempre a chi inizia ad affrontare la vita da freelance è questo: crocifiggi il commercialista con tutte le domande del mondo.

Non lasciare punti in sospeso prima e dopo l’apertura della partita IVA. Devi conoscere tutte le percentuali, tutti i pagamenti che devi affrontare.

Preparati a fallire

A 12 anni Jack Ma ha iniziato a interessarsi all’inglese: ha imparato offrendosi come guida turistica. Ha pedalato per 8 anni 40 minuti al giorno per imparare l’inglese: una forza di volontà ammirevole. Ma il concetto che ho scoperto mi ha illuminato:

“Non importa ciò che si fa, a prescindere dal fallimento o del successo, l’esperienza è una forma di successo in sé. Devi continuare a provare, e se non funziona, si può sempre tornare a quello che stavi facendo prima”.

Quali sono gli aspetti fondamentali di questa citazione? In primo luogo c’è un accento fondamentale sull’esperienza. Un’esperienza che il freelance deve abbracciare, altrimenti è destinato alla sconfitta.

Già, forse fallirai. Ma fa parte del gioco, fa parte del tuo bagaglio di esperienza: raggiungere grandi risultati senza assaporare la polvere del fallimento vuol dire rischiare la caduta definitiva.

fallimenti

La seconda idea di Jack Ma è ancora più interessante per un freelance: la possibilità di tornare indietro. Questo cosa significa? Te lo dico io: a un certo punto devi ammettere la disfatta definitiva. Ma

Non mollare alla prima difficoltà

Non puoi abbandonare il tuo progetto davanti alla prima difficoltà. Le tasse arrivano, e arrivano per tutti, non puoi chiudere attività solo perché ci sono le tasse.

Devi trovare lavori ben retribuiti. Fa parte del tuo lavoro. Il mio consiglio: fai il grande salto quando hai già in mano qualcosa, quando hai già qualche cliente nel portfolio. E, soprattutto, quando hai già un blog sviluppato per spingere la tua attività.

Non mi stancherò mai di dirlo: il lavoro freelance è legato al mondo dell’impresa. Lavori come dipendente e decidi di diventare freelance da un giorno all’altro? Stringi i denti e fai il grande passo. Diventa freelance ma non arrenderti subito.

Come diventare freelance professionista

Che tu sia un giornalista, un web designer, un fotografo o un copywriter non fa differenza: la tua attività di freelance ha bisogno di qualche consiglio per decollare.

Imponi subito le regole

A volte il rapporto con i clienti ricorda quello tra domatore e leone. Il cliente è il leone, almeno per quanto riguarda le richieste, e tu sei il domatore. Devi instaurare subito un rapporto chiaro, e devi avere carattere. Non devi essere arrogante.

Ma devi imporre delle regole necessarie per creare un rapporto professionale. Non lasciare che sia il cliente a decidere per te, non diventare semplice esecutore.

Usa il cloud per organizzare ma non troppo

Già conosci i vantaggi delle applicazioni cloud. Dropbox, Google Drive ed Evernote sono amici indispensabili soprattutto per il freelance nomade, senza ufficio, costretto a continui pellegrinaggi da un cliente all’altro. Io li uso sempre e con piacere.

Il cloud ti aiuta nell’organizzazione e nell’archiviazione. Ma non esagerare, non disperdere i documenti in ogni angolo del web; stabilisci i ruoli delle applicazioni e usale con attenzione. Senza confonderle: ci vuole ordine.

Qualche consiglio utile per la tua vita da freelance? Ecco le magie per sfruttare Dropbox. E per ottenere il massimo da Google Docs.

Evita quello che non serve nella tua vita da freelance

Non ti serve, non lo usi. Io odio il consumismo tecnologico, quelle strane abitudini che ti spingono a circondarti di applicazioni (inutili) per migliorare la produttività.

Andando da un’applicazione all’altra perdi di vista l’obiettivo. Cosa suggerisce la buona organizzazione per fare blogging. A volte bisogna solo lavorare.

Snellisci il flusso notifiche in entrata

Sei dipendente dalle email. Notificano nuovi commenti, ti avvisano quando il solito amico dell’università ti tagga in foto compromettenti, annunciano preventivi. Però se lasci che prendano il sopravvento sei spacciato, fidati. Ecco 6 regole da seguire:

  • 30 minuti di lavoro, 5 minuti per gestire le email.
  • Non procrastinare, risolvi.
  • Nidifica con precisione.
  • Usa gmail.
  • Controlla prima di inviare.
  • Usa le parole giuste. E le emoticons.

L’ultimo consiglio è d’oro. Discutere via email con qualcuno, che sia un cliente o meno, vuol dire camminare sul filo del rasoio. Basta una parola sbagliata, una battuta, un giro di parole poco chiaro per dar vita alla discussione animata.

Ultimo consiglio: non ascoltare la massa

Tu hai un unico referente nella vita da freelance: il commercialista. Questa figura è il tuo faro, il tuo riferimento, la tua luce nella notte. Lui sa. Gli altri possono improvvisare, possono a vere un’idea di massima. Possono essere mossi da buoni sentimenti senza avere un’idea chiara sull’argomento. Un argomento bello tosto, eh.

diventa un professionista del settore
La tua vita da freelance.

La vita da freelance ti chiede di delegare, devi pagare un buon commercialista e sfruttare le sue competenze. Il confronto con gli altri deve essere utile per capire se tutto quadra. Se hai dubbi non esitare: domanda, indaga e cambia se necessario.

Riccardo Esposito

Sono un web writer freelance. Mi occupo di scrittura online dal 2009, mi sono specializzato nella stesura di piani editoriali per blog aziendali. Ho scritto 3 libri dedicati al mondo del blogging e della scrittura online (bio di Riccardo Esposito).

Categoria: Lavoro online

8 commenti su “Come diventare freelance”

  1. Benedetto Motisi

    Freelance.

    Free cazzimma.

    Mi piace 😀

    Also know as “sangue agli occhi” ma aggiungere anche un “essere (nel) presente” .

    Insomma, stare concentrati, la dispersione delle energie non è permessa!

    1. Riccardo Esposito

      Io ragiono così: lo stato è inclemente con noi. Noi dobbiamo esserlo con lui. Nel limite del giusto devo pagare il meno possibile, e scaricare anche la carta per stampare.

  2. Bel articolo. Grazie.

    Altro d’aggiungere? Credo, conoscere bene il prodotto che fornisci ed avere idea di quanto tempo serve per fare un buon lavoro. Conta!

    1. Riccardo Esposito

      Avere piena coscienza dei tempi e del valore che puoi dare con la tua attività: una chiave fondamentale per migliorare la tua attività come freelance. Sei sul mercato, sei tu a dare il prezzo delle tue attività.

  3. Concordo su tutti i punti! Aggiungerei solamente che in lingua inglese si trovano molte più occasioni, allargando il bacino dei potenziali clienti a quasi tutto il mondo. Freelancer.com e pph, per fare degli esempi importanti, sono delle miniere di lavori freelance

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