Perché aprire un blog oggi?

Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il

Perché iniziare a fare blogging e aprire un blog nel 2023? Vuoi diventare un piccolo editore del web? La questione sembra scontata. Perché scrivere un blog? Ci sono motivi per non creare un blog personale o corporate?


Perché aprire un blog nel 2023? Nessuno può saperlo con esattezza, i risvolti sono infiniti. Però voglio dare una risposta rapida: sì, ha ancora senso creare un blog oggi.

 perché aprire un blog
Vale la pena iniziare un blog oggi?

Che sono ben diversi rispetto a 10 anni fa, quando ho iniziato a fare blogging. Che tempi, la concorrenza era minima e c’erano migliaia di articoli da scrivere.

C’era tanta conoscenza in meno e poca consapevolezza della forza di questo strumento. Ci sono tanti libri sul web marketing in più da studiare e indicazioni per aprire un blog di successo. Vale la pena investire nel blogging? Perché aprire un blog e scrivere online?

Come creare un blog oggi nel 2023

Ci sono mille soluzione per aprire un diario online e iniziare a scrivere. Lo puoi fare come azienda o in veste personale, è possibile creare un blog con Google o WordPress e monetizzare. Sì, si può guadagnare con il blog oggi. Senza diventare ricchi.

Ma quali sono le direzioni da seguire? Come creare un blog nel 2023? Se lo devi fare resta sempre valida la strada del self hosting: niente piattaforme gratuite, almeno per me. Molto interessante, però, l’opzione Medium. Conosci questa realtà?

Perché creare questo blog? È una piattaforma a metà strada tra social e blogging. Dal mio punto di vista può essere un contributo a chi cerca un block notes per gli appunti.

Senza impegno. Un po’ come avviene con LinkedIn Pulse. Ma se vuoi fare un blog su WordPress di successo la scelta è sempre la stessa: hosting e dominio. Solo che è più difficile. Sai perché? Continua a leggere per approfondire questo tema.

Per approfondire: quali sono le ultime tendenze del blog?

È difficile creare un blog di successo?

Ha ancora senso aprire un blog oggi? E ancora, per ribadire la domanda: ha ancora senso parlare di blogging? Questo mondo è utile per un individuo che vuole farsi conoscere online? Il personal branding è legato a questa realtà? Per forza?

Quali sono i freni? Farsi trovare su Google diventa sempre più difficile e la scrittura deve puntare su standard qualitativi complessi. Detto in altre parole, oggi non basta più seguire poche tecniche SEO e scrivere pochi paragrafi per fare blogging.

quanto tempo ci vuole per scrivere
Il tempo necessario per scrivere aumenta – Orbitmedia

La concorrenza è spietata e i social fagocitano traffico. Perché aprire un blog? Per creare contenuti di qualità ci vuole sempre più tempo, impegno, idee e dedizione.

Perché aprire un blog oggi?

Il blog è lo strumento più completo per innescare un processo di inbound marketing. Vale a dire per farti trovare nel momento in cui le persone hanno veramente bisogno di te.

Oggi è così, se vuoi intercettare il pubblico su Google devi realizzare aprire un blog. Ma vogliamo approfondire? Perché creare un blog personale o aziendale? Conviene aprire un blog nel 2023? Perché scrivere un blog e continuare a lavorare con i post?

Intercettare e sfruttare picchi di traffico

Ecco perché aprire un blog oggi. Quando il settore è congestionato dai competitor, che presidiano le serp più redditizie, hai solo una strada da seguire: intercettare una marea di long tail keyword per risolvere i problemi del pubblico. Il tuo pubblico.

Lavorare con i contenuti in modo etico non vuol dire ignorare le possibilità che ti vengono offerte dall’evoluzione delle ricerche online. Per questo è importante avere una linea editoriale onesta. Ma anche monitorare il traffico con strumenti come:

Ma soprattutto Google Trends. Questo SEO tool gratuito ti consente di scoprire eventuali query in crescita. Questo ti consente di capire cosa cercano le persone e come tu puoi essere utile. Senza speculare, questo è il momento di aiutare.

Il blog è un investimento a lungo termine

Molti ignorano un punto: non puoi ottenere grandi risultati nel mondo della scrittura online e del blogging in tempi minimi. Anzi, devi aspettare diversi mesi.

A volte anni. Quindi il discorso relativo a momenti di calma o addirittura crisi dei mercati può non toccare l’evoluzione del blog aziendale o personale perché puoi sfruttare questo tempo per lavorare. Ecco per devi aprire un blog nel 2023 e pubblicare.

Ad esempio la creazione e pubblicazione di articoli utili per creare traffico oppure puoi studiare le basi (ad esempio con Fare Blogging) o pianificare una strategia di content marketing. Tipo la pubblicazione di un e-book gratis per fare link building ed earning.

Devi continuare ad aiutare i lead online

Il vantaggio di chi continua a investire nel blogging: intercettare lead con contenuti utili. Quelli che ti hanno aiutato a posizionarti su Google fino a questo momento.

Il blog non serve a vendere, almeno non in modo diretto come si farebbe con un ecommerce o una landing page. In un momento di crisi, un blog aziendale può essere usato per fare la cosa giusta: aiutare, informare, dare supporto. Senza speculare.

Lanciare un blog conviene per portare le persone sul tuo brand. E a trasformare i visitatori in clienti. Tutto ciò il diario lo può fare ancora bene. Soprattutto se riesci a individuare i blog che mancano in Italia e a creare l’offerta che serve ai lettori

Le persone continuano a usare Google

Perché creare un blog nel 2023? Conviene? Io direi di sì perché può esserci una crisi epocale come quella del COVID-19 però Google è ancora uno strumento decisivo.

Soprattutto per chi cerca informazioni online. E con una buona attività di ottimizzazione legata a questi consigli SEO per WordPress puoi intercettare traffico, posizionarti e ottenere buoni risultati. Il blog resta uno degli strumenti di web marketing.

Perché scrivere un blog

Per guadagnare con il blog e conquistare uno spazio. Vuoi sfruttare la leva dell’inbound marketing per dare risalto alla tua attività. Sei un freelance, hai un’azienda, sei un dipendente. Fai cose e vedi gente. Hai bisogno di un blog.

Vai con WordPress, decidi di creare un blog con post, pagine e tag. Alla domanda “Perché scrivere un blog?” mi rispondi così: per spingere un’attività.

Per avere successo e fare soldi online. Sono d’accordo. Va bene. Ma nella mia esperienza professionale vedo tanti blog che nascono con queste intenzioni. Assisto a tanti blog che vogliono diventare un punto di riferimento per la propria nicchia di mercato.

perché creare un blog
Antico proverbio sul perché scrivere un blog.

Ma questi blog falliscono. Il calendario editoriale langue sempre, le pubblicazioni diventano sempre più rare. Ogni tanto un aggiornamento per un post vecchio. Sporadico. Capita quando i risultati tardano ad arrivare. O quando arrivano troppo in fretta.

Perché aprire un blog non è sempre giusto

Le persone che vogliono tutto e subito non sono adatte. Se pensi di poter aprire un blog nel 2023 e ottenere vantaggi in poco tempo, il blogging non fa al caso tuo. Questa è una tendenza valida ovunque ma nel blog tutto diventa più complesso.

Anche perché ormai è stata sdoganata l’idea che ho sempre rifiutato con forza: si può creare un blog su Instagram, basta pubblicare foto per essere blogger.

Quello che penso io, però, conta poco. Che sia su Instagram o su WordPress il blogging ha bisogno di tre ingredienti: idee, strategia, dedizione. Chi pensa di poter iniziare e avere successo nel mondo del blogging senza anni di lavoro ha sbagliato strada.

Conviene scrivere un blog?

Cosa può mancare in un blog e determinare la fine di un prodotto editoriale senza grandi spese? La risposta è semplice, così semplice da sembrare complessa: l’idea.

Perché aprire un blog oggi? Per comunicare un’idea. Per portare avanti una visione del mondo. Tutti i grandi progetti editoriali hanno un’idea, una visione, un concetto.

Perché aprire un blog
Perché non aprire un blog?

Cosa sono i contenuti? Combinazioni di vocali e consonanti o involucri in cui inserire un’idea? Io quando scrivo seguo questo modello: l’articolo è sempre frutto di un’idea, di una mia concezione del mio mondo. O della persona che mi paga come blogger.

Un motivo per non aprire un blog?

Non vuoi investire. Ci sono mille modi per intendere il concetto di investimento. Ad esempio il tempo, bene raro e scarso. Oppure puoi investire nella formazione e nello sforzo cognitivo che ti consente di cambiare idea su passaggi vecchi.

Tipo: scrivere per il web è facile, basta mettere le parole chiave. Perché scrivere un blog? In primo luogo per guadagnare di più grazie al content marketing.

Ma anche per mettere in discussione dei punti di vista. Sei pronto a investire denaro, tempo ed energie? Bene, salta a bordo. Oppure non aprire un blog.

Da leggere: quanti post scrivere a settimana sul blog

Conviene aprire un blog nel 2023?

Aprire un blog conviene se sei in grado di affrontare una sfida sul lungo periodo puntando verso obiettivi concreti sì. Se vuoi fare personal branding e trovare nuovi possibili clienti nel tempo, senza l’illusione di poter guadagnare e non lavorare.

Conviene se puoi gestire un piano editoriale SEO degno di questo nome, comprese le altre implicazioni di social media ed email marketing. Non è facile ma ha ancora senso creare un blog secondo me. Secondo te, invece? Lascia la tua opinione qui.

Riccardo Esposito

Sono un web writer freelance. Mi occupo di scrittura online dal 2009, mi sono specializzato nella stesura di piani editoriali per blog aziendali. Ho scritto 3 libri dedicati al mondo del blogging e della scrittura online.

Categoria: Blogging

28 commenti su “Perché aprire un blog oggi?”

  1. Come sai, seguiamo “scopi” diversi sul lato meramente marketing, quindi io sono su Blogger, quindi ho (ancora) un dominio gratuito.
    Ma sono d’accordo con te: ha ancora senso aprire un blog oggi. Per quanto io non sia mai stato dietro a strategie, seo, serp, scritture più per farsi trovare che per dare effettivamente qualcosa ai lettori, la vedo come te sul fatto che fare blogging è cambiato.
    Ne è cambiato il concetto, è cambiata la natura stessa dei blog.
    Ne parlavo anche da me qualche tempo fa: “sento” come se i blog, oggi, per sopravvivere ed essere competitivi… debbano risultare più “siti”, più “magazine”, offrendo davvero cose particolari.
    Mi incuriosisce Medium, devo informarmi…

    Moz-

    1. Riccardo Esposito

      Medium è pulito, semplice, professionale. Ti concentri sulla scrittura. Ti dico, a volte mi viene voglia di iniziare qualche progetto di blogging personale da zero. Ma la mole di lavoro è veramente complessa. E ti dirò di più: oggi sarebbe veramente difficile creare un blog come il tuo. Se non hai un pubblico affezionato oggi è difficile ricrearlo sul blog. L’attenzione è soprattutto sui social.

      1. Vero, ma i social non permettono profondità: ecco perché li considero ancora “veicolo” per il blog, cassa di risonanza per gli articoli (su Fb, specie nei gruppi specifici, funziona alla grande). Ma soprattutto, ecco perché penso che oggi un blog (anche un blog come il mio) debba essere sempre più “magazine”. Ricco di cose inedite.
        Un sito col linguaggio del blog.

        Su Medium, mi hai incuriosito: magari può essere un altro modo per veicolare gli articoli del blog, che ne pensi?

        Moz-

        1. Riccardo Esposito

          Onestamente. o il blog o Medium. Io ho aperto un canale ma non riesco a trovare una strada per sviluppare questo percorso con contenuti utili. Dovresti avere un’idea da sviluppare in parallelo.

  2. Carlotta Stacchini

    Caro Riccardo buongiorno.
    Ottimo post su un tema interessante e attuale.
    Ti dirò cosa ne penso da blogger che punta tutto sul blog, una tendenza che nel mio settore mi rende quasi un salmone che risale le correnti!
    Da tempo ho la sensazione che il continuo gridare alla morte dello strumento blog in favore di vie solo apparentemente più semplici da percorrere sia uno spauracchio per non dover affrontare l’enorme lavoro che necessariamente sta dietro a un blog. Quindi ci raccontiamo la bugia che basta fare un paio di foto al giorno e editare con gli strumenti di Instagram per essere un Life style blogger, dicitura che a mio avviso vuol dire tutto e niente.
    La verità è che anche sui social, se vuoi diventare una celebrità, devi lavorare molto di tecnica e strategia, solo che da fuori sembra tutto più immediato, più facile.
    Aprire un blog ha senso nella misura in cui si ha voglia di lavorare sul serio. Bisogna investire dei soldi, molto tempo e avere una mente aperta anche al rischio del fallimento. Tuttavia io sposo ancora la tesi del “padrone a casa propria” e non sono mai angosciata quando i social vanno in down, semplicemente perché le visite del mio blog non subiscono variazioni. Questo valore aggiunto conta quando faccio progetti editoriali con le aziende, perché un conto è fare un post che dura lo spazio di poche ore, un conto realizzare un contenuto evergreen che può durare per sempre. Questa è la forza del blog. Certo, per chi ha l’ambizione di guadagnare molto facendo poco mi rendo conto che non sia una prospettiva interessante. Ma ti domando: esistono veramente lavori dove guadagni senza impegno? La mia esperienza dice di no…
    Un abbraccio, grazie per il tuo lavoro!

    1. Riccardo Esposito

      Ci sono delle strade che illudono questa soluzione, ipotizzano un guadagno senza lavoro. Ad esempio le affiliazioni o la vendita di infoprodotti. Ma quanto lavoro c’è alla base di tutto questo? Tanto, tantissimo. Sial nella scelta dei contenuti che nella gestione della community. Quindi mai pensare che il blogging si asenza l’impegno massimo. Soprattutto oggi.

      1. Carlotta Stacchini

        Caro Riccardo assolutamente sì, concordo con la tua visione. Il cliente deve capire che il lavoro del blogger non è un passatempo fatto tanto per, e secondo me l’unico modo per farlo capire in modo chiaro è dettagliare il più possibile il preventivo. Una volta che vede tutti i punti avrà più chiaro il quadro.

  3. Ciao mi interessa molto l’argomento perché vorremmo aprire un blog/rivista che parla della zona dove abitiamo. Lo scopo sarebbe di pubblicizzarla (la nostra collina) dal punto di vista immobiliare. Avremmo bisogno di consigli. Tu fai dei mentoring? Potresti seguirci?

    1. Riccardo Esposito

      Sì, io lavoro con diversi blogger e aziende per organizzare i lavori di pubblicazione. Contattami in privato.

  4. Io ho due blog, uno per hobby (ma monetizzo qualcosa) e l’altro per autopromozione. Mi sono fatta questa domanda mesi fa, quando tutti mi contattavano perché mi avevano trovato su Instagram. Da qualche mese però la portata dei miei post su IG si è dimezzata, mentre sul blog continuano ad arrivare quei 900 utenti al mese, che non saranno tantissimi, ma sono una buona base di partenza. Quindi anche secondo me sì! E grazie per aver ribadito che no, non si può avere tutto e subito. La slow communication è la parola chiave con cui cerco di piazzarmi su google!

    1. Riccardo Esposito

      Ma chiaramente, bisogna procedere un passo alla volta. Non vince chi fa tutto bene e subito ma le persone che riescono a definire un percorso di pubblicazione e confronto nel tempo con i lettori.

      1. Riccardo, per te e per me può essere ovvio, ma lì fuori ci sono un sacco di persone che sono convinte che si aprono un blog e diventano famose in tre mesi 🙁

        1. Riccardo Esposito

          Voglio essere franco: questo è un problema. Perché per diventare avvocato ci sono barriere alte e per diventare blogger no. Ma questo non vuol dire che tutti siano in condizione di farlo.

  5. Comunque faccio la voce fuori dal coro, NO: la seo fa schifo da agosto 2018 in poi ed è troppo difficile arrivare primo nei risultati di ricerca se hai poche basi di, appunto, seo. Anche gli esperti faticano dall’anno scorso e se chiedi alle pr che fanno marchette ti diranno che quando chiedono analytics scoprono che i blog vengono letti solo dalla mamma dell’autore e hanno stats pessime (nel 2006 facevo 12-15k AL GIORNO con un blog di guide msn) oggi se fai 5k al giorno sei un big.

    Volete aprire un Blog? Usate medium ha una community che legge davvero i blog e io sono riuscito a fare 10k di views in vari articoli senza troppo spam. Un Blog WordPress? Lasciate perdere.

    Chi risponde “si” fa titoli click bait e se fa meno di 1k views al giorno sul blog vi prende per culo e dovrebbe solo che chiuderlo.

    1. Mi state intrigando con questo Medium… anche se non mi metterò a trasferire il blog lì dopo 13 anni, ma vorrei capire se posso sfruttarlo… 🙂

      Moz-

    2. Riccardo Esposito

      Senti io ne faccio 8.000 al giorno, più o meno. Cosa sono?

      Scherzi a parte (le visite non sono uno scherzo però), mi dici perché lasciar perdere WordPress e la SEO? Se riesco a posizionarmi per keyword molto utili e posizionati su aspetti concreti non può essere una buona soluzione?

    3. Io ne faccio meno di 100 al giorno, ma anche grazie al blog mi arrivano richieste di preventivo e clienti. Magari dovrei chiuderlo, ma chissà perché penso che non lo farò!

  6. Massimo Allegri

    È una buona idea avviare un blog oggi? La risposta non è semplice..

    Ho “partorito” il mio nuovo blog soltanto pochi giorni fa ed è ancora in fase di allattamento 🙂
    Anche se cerco di nutrirlo nel migliore dei modi, so che il suo futuro non sarà facile.

    Ottenere dei buoni ricavi con il proprio blog non è semplice, e a seconda della nicchia di riferimento, potremmo definirlo anche impossibile.
    In ogni caso non è sufficiente avere decine di migliaia di visitatori al mese se poi non si hanno le idee chiare su come monetizzare quella situazione favorevole.

    Esempio… Se i lettori non si fidano del blogger, non comprano i prodotti presenti nelle pagine dei loro blog.

    Sono fermamente convinto che la fiducia sia il fattore principale da costruire con i propri lettori. In questo modo i prodotti che vengono consigliati per l’acquisto hanno maggiori possibilità di creare delle entrate. Mi riferisco a prodotti propri, tipo ebook e corsi, ma anche prodotti affiliati con un buon margine di guadagno.
    Non ho tenuto conto degli Adsense di google perché oggi un blogger per vivere con quelle entrate dovrebbe fare veramente numeri importanti a livello di visite. Intendo moooooolto importanti 🙂

    Se posso permettermi, consiglierei 4 fattori chiave “principali” che per me sono essenziali.
    Diciamo la base di una strategia per monetizzare:
    1) Un blog che piace ai visitatori
    2) Costruzione della fiducia
    3) Un buon numero di lettori al giorno
    4) Vendere soltanto prodotti con buoni margini di ricavo.

    È difficile da realizzare. Purtroppo questo è il motivo per cui in pochi riescono nell’impresa.
    E molto probabilmente io sarò tra quelli che non riusciranno 🙂

    1. Riccardo Esposito

      Non dire così, se inizi già dal fatto che non riuscirai poi la profezia che si auto-avvera avrà la meglio. Non deve essere per forza così. Alimenta ogni giorno il tuo blog al meglio. Cu vorrà tempo ma i risultati arriveranno.

  7. Come è l’indicizzazione con Medium però? Perché WordPress offre diversi plug in per questo… Medium? Grazie mille per l’interessante post!

    1. Riccardo Esposito

      WordPress offre plugin per l’indicizzazione? Tipo?

      Non mi risulta che ci sia bisogno di plugin per l’indicizzazione.

        1. Riccardo Esposito

          Yoast non serve a indicizzare ma a migliorare alcuni aspetti dell’ottimizzazione on-page. Forse fai confusione tra posizionamento (migliorare il ranking delle pagine web su Google per ottenere delle posizioni favorevoli) e indicizzazione (processo che porta il motore di ricerca a scoprire e archiviare le pagine web). Quest’ultimo punto non si favorisce con plugin ma con attività specifiche come l’inserimento della sitemap nella search console. L’unico modo per cui Yoast potrebbe essere valido sotto questo punto di vista è la possibilità di creare la sitemap, ma è un aspetto molto relativo.

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