Content marketing: cos’è e come si fa, esempi e strategie

Di Riccardo Esposito | Pubblicato il - Aggiornato il

Il content marketing (traduzione marketing dei contenuti) è un ramo della promozione online strategica che punta a raggiungere risultati attraverso la produzione, ottimizzazione e diffusione di informazioni.


Si parla di web marketing dei contenuti per intendere una serie di attività volte a creare delle vere e proprie esche per conquistare e fidelizzare clienti.

Cos’è il content marketing?

Ma a cosa serve? Perché creare delle strategie di content marketing? E, soprattutto, quali sono le fasi necessarie per iniziare a lavorare bene con questo strumento? Ecco le fasi e le definizioni che non devi dimenticare per la strategia di contenuti.

Cos’è il content marketing, definizione

Il content marketing è quel ramo della promozione (online e offline) che consente di ottenere risultati utili alla propria mission attraverso la soddisfazione delle esigenze informative. Con questa strategia di mercato dai la possibilità di risolvere dubbi, necessità ed esigenze che non riguardano, in primis, la vendita.

Le idee di content marketing B2B e B2C vengono studiate e messe in pratica da professionisti del settore, content strategist, che possono avere diverse specializzazioni. E che vanno oltre lo scrivere per il web dato che si occupano di:

  • Articoli del blog.
  • Landing page.
  • App e giochi.
  • Coupon.
  • Sconti.
  • Eventi.
  • Podcast.
  • Infografiche.
  • Video e webinar.
  • Presentazioni.
  • Ebook e tutorial.

Come fare content marketing? io ti suggerisco di dare uno sguardo a ciò che le persone usano per trovare valore. Eventi, webinar, podcast, articoli di giornale, native advertising: tutto questo fa parte del tuo lavoro di content planning.

Da leggere: chi è e cosa fa il content strategist

Perché fare content marketing: vantaggi

Il web content marketing funziona perché intercetta la necessità del pubblico di avere informazioni, consentendo al brand di instaurare un rapporto con gli acquirenti.

Puoi ottenere risultati nel lungo termine che riguardano la brand awareness e la lead generation. Se per vendere direttamente puoi usare l’advertising, il buon contenuto è fondamentale per creare una relazione di credibilità con il pubblico.

vantaggi del content marketing sono noti. Ecco i punti da ricordare quando ti trovi davanti la possibilità di scegliere questa strategia di web marketing.

Il contenuto cerca le persone, non viceversa

Nonostante la tendenza alla condivisione multicanale di un contenuto, molte aziende continuano a pubblicare contenuti nel luogo più difficile da raggiungere dagli utenti, ovvero il sito. Il 71% delle aziende utilizza la propria pagina web come principale canale di marketing, poco meno della metà il digital advertising e i social.

Content marketing multiformato
Sito web come principale canale di marketing.

Tuttavia i potenziali clienti sono altrove: mentre i brand si impegnano a pubblicare articoli, il 22% dei consumatori è sui social e il 36% si sta occupando delle email.

O sta cercando qualcosa su Google. Un buon 42% sta leggendo un articolo o guardando un video. Ma c’è bisogno di una strategia di distribuzione e condivisione: il contenuto deve solo cercare le persone, deve essere presente dove si trova il proprio target. Il contrario non funziona, a meno che siate Coca-Cola o Nike.

Raggiungi tutti con i contenuti

Il primo vantaggio del content marketing che voglio elencare è chiaro: non ci sono limiti alle possibilità che hai per parlare con il tuo pubblico. Perché stiamo parlando di una soluzione che raccoglie tutti i contenuti utili, non solo quelli scritti.

Le idee di content marketing vanno oltre quelle che prendono in considerazione il blog o la scrittura di un testo. L’idea è questa: non importa qual è il tuo target, se riesci a mettere insieme un buon team puoi creare i contenuti giusti per qualsiasi esigenza. Modellando, così, il piano editoriale in base a ciò che serve veramente.

Trovi nuovi clienti online e offline

Direi di andare al sodo della questione e parlare di un punto essenziale: trovare clienti online. Proprio così, tra le ragioni che dovrebbero spingerti a investire nel content marketing c’è anche la possibilità di aumentare i profitti. In che modo?

Grazie all’inbound marketing, quella visione della promozione che non parla a tutti ma solo a persone specifiche che hanno esigenze reali. Tutto questo avviene proprio attraverso i contenuti che ti consentono di creare un funnel completo, snello.

vantaggi del content marketing
Cos’è il content marketing e il funnel dei contenuti.

Guarda questo grafico preso dalla ricerca di Content Marketing Institute, racconta proprio questo: attraverso una buona strategia di content marketing puoi gestire la prima parte dell’approccio con il potenziale client. Ovvero quella in cui ti fai conoscere e apprezzare, ma puoi alimentare il lead fino a raggiungere il post-vendita.

Conquisti la fiducia del tuo target

Il pubblico non si fida di chi continua a lanciare proclami, pubblicità comparative, strilli invadenti, ADV scomposte e titoli che sfiorano il clickbaiting senza scrupoli.

I vantaggi di un approccio equilibrato al content marketing rappresenta questo: la possibilità di farsi trovare nel momento in cui le persone hanno bisogno di te.

Senza invadere il campo, puntando su quello che Seth Godin chiama permission marketing. La promozione che chiede all’utente la possibilità di entrare nel proprio mondo. E lo fa con qualcosa di utile, un dono che fai senza aggressività.

Crei conversazioni con il pubblico

Il content marketing supera la banalità del messaggio autoreferenziale e punta verso la conversazione. Aiuta il pubblico a entrare in contatto con il brand e permette a quest’ultimo di mostrare il suo lato umano. Questo è possibile attraverso tecniche differenti.

Ad esempio puoi spingerti verso la creazione di user generated content, ma c’è anche lo storytelling da sfruttare. Tutto dipende dalle possibilità e dalle tue esigenze.

Punti sui valori profondi del brand

Come fare content marketing? Lavorando su aspetti diversi rispetto a quelli che puoi ottenere con una sponsorizzata. Certo, questa aiuta a vendere ma con il content marketing puoi ottenere di più. Ad esempio credibilità, trust, brand awareness.

obiettivi content marketing
Obiettivi e marketing dei contenuti.

Guarda le motivazioni che dovrebbero spingere un’azienda a investire nel content marketing. Generare vendite è una voce importante ma secondaria, in primo luogo trovi la consapevolezza del brand, la credibilità e la possibilità di educare l’audience.

Come fare content marketing sul serio

Affrontiamo sul punto chiave: come si fa content marketing? E quali sono i passi essenziali per creare una buona strategia? Ci vorrebbe un libro per rispondere. Ma è possibile dare dei riferimenti per capire come fare un buon lavoro online.

Definisci i KPI

Tutto questo deve essere supportato da una valida attività di monitoraggio. Come fare content marketing? Osservando quello che fai e misurando i risultati.

Questo avviene attraverso i KPI. Vale a dire i key performance indicator, i numeri che suggeriscono l’andamento del lavoro. In questo caso Google dà una soluzione molto interessante dividendo i KPI in due fasi, quelle relative a processo e risultato.

Scopo dello schema Osserva, Pensa, Agisci, Interessati (See, Think, Do, Care) di Google? Collegare azioni a un monitoraggio di ciò che accade nella strategia di content marketing. Questo è perfetto per relazionare attività a KPI, in modo da analizzare i risultati raccolti. Ma prima bisogna delineare la strada da seguire.

marketing content
 Osserva, Pensa, Agisci, Interessati – KPI del marketing content.

Ogni fase viene accompagnata da una descrizione del KPI relativa sia alla singola azione, il risultato intermedio ad esempio dell’attività necessaria per attirare lo sguardo o attivare il pensiero, ma anche al benefit. Vale a dire il numero utile.

Analizza il contesto

Devi analizzare tutto ciò che riguarda la tua azienda, o comunque il progetto che devi curare. È opportuno avere una descrizione della situazione iniziale in modo da poter valutare punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce.

Avere a disposizione un’analisi SWOT (qui trovi un modulo gratis) della situazione di partenza dovrebbe essere la base per poter sviluppare un piano di content marketing.

analisi swot
Come fare content marketing con l’analisi SWOT.

In questo modo puoi capire quali sono i bisogni da soddisfare per la realtà che stai curando. E puoi individuare la strada giusta per muovere le scelte valutando i dati.

Studia la concorrenza

Ecco l’analisi della concorrenza, un passaggio importante per capire cosa fanno gli altri dal punto di vista della content marketing strategy. E agire di conseguenza.

Qui puoi usare degli strumenti adeguati per ottenere buoni risultati, come quelli che monitorano le menzioni su social e pagine web come Mention e Hootsuite.

Indispensabile in questi casi avere SEO tool avanzati per osservare il risultato di determinati contenuti sulle serp e nell’attività di link earning. Uno dei migliori, a mio avviso, è Semrush perché fa un buon lavoro di confronto tra domini differenti.

Confronto tra domini per il marketing dei contenuti.
Confronto tra domini per il marketing dei contenuti.

Guarda lo screenshot per avere un’idea. Puoi mettere a confronto due o più domini per individuare la differenza di posizionamento rispetto alle parole chiave.

Ci sono diversi strumenti per spiare la concorrenza e studiare i competitor, ma Semrush è molto versatile. Soprattutto se lavori in contesti internazionali, anche se lo consigli vivamente a chi vuole fare content marketing in Italia.

Definisci gli obiettivi

Nel piano di content marketing devi puntare sugli obiettivi, sul target e sul tipo di contenuto da proporre. Devi capire di cosa ha bisogno l’azienda. Qualche esempio?

Ci sono diversi macro-obiettivi per fare content marketing. Puoi riflettere sull’utilità del tuo contenuto e in particolar modo di quale strategia attuare, senza dimenticare l’analisi dell’audience. A chi ti stai riferendo?

Struttura un funnel

È giusto avere delle personas, modelli di lettori e fruitori ideali che fanno da riferimento per la tua attività creativa. Subito dopo, però, devi studiare il funnel.

content mktg funnel
Content MKTG Funnel di Moz.

In un lavoro di content marketing potrebbe non bastare produrre contenuti TOFU, relativi al top of funnel. Sto parlando della parte alta del percorso, quella che si riferisce ai lead che potrebbero essere interessati al prodotto o al servizio.

Non tutte le aziende hanno un processo di vendita semplice. Spesso il lead deve essere alimentato con un lavoro di email marketing e lead nurturing.

Detto in altre parole, devi creare dei contenuti diversi per rispondere a bisogni strategici differenti e soddisfare un determinato tipo di target. Senza dimenticare l’importante opera di misurazione dei diversi risultati ottenuti nel tempo.

Scegli il medium

Ovvero scegli il mezzo che deve diffondere il tuo contenuto. Non esistono solo blog e articoli da scrivere, ma anche video da montare o infografiche da creare.

Inbound marketing
I contenuti per fare inbound marketing.

O presentazioni da condividere. Non mettere limiti alla creatività, studia le caratteristiche del messaggio e prendi una decisione. Magari pensando a una soluzione trasversale, tipo tutorial più video o articolo più slide.

Stai già sognando copertura totale dei canali disponibili (video, immagini, podcast, ebook)? Valuta alcuni punti prima di lanciarti in una nuova avventura:

  • Hai il tempo necessario per portare a termine il lavoro?
  • Hai le competenze necessarie per creare un prodotto competitivo?
  • I tuoi contenuti sono compatibili con la piattaforma?
  • Conosci i linguaggi di queste piattaforme?

Fatti queste domande, datti delle risposte, non perdere mai di vista il buon senso. E ricorda sempre quello che diceva Marshall McLuhan: il medium è il messaggio! Vuoi creare un tutorial completo ed efficace? Ho una guida per te.

Pianifica e crea

Devi metterti all’opera. Hai fatto le tue ricerche, hai girato la chiave delle emozioni, hai scelto il medium. Ora devi dare forma a quello che vuoi dire. Con video, podcast.

Come fare content marketing sul serio
Come fare content marketing in Italia.

Ma anche infografiche e post. Impossibile fare qui un trattato generale dedicato alla content marketing sul web, ma c’è sempre spazio per un piccolo riassunto:

  • Progetta la comunicazione.
  • Inizia a creare il contenuto.
  • Chiudi la prima bozza.
  • Togli il superfluo.
  • Continua a creare.
  • Chiudi la seconda bozza.
  • Rivedi ancora e correggi.

Pensa, ad esempio, al processo creativo per scrivere un articolo del blog. Tutto ciò che sporca la buona lettura deve andare via. Lasciati rapire dal flusso creativo, lascia scorrere le dita sulla tastiera. Poi fermati e ritorna sul testo dopo 15 minuti di pausa: tutto ti apparirà più chiaro, e sarà semplice togliere il superfluo.

Ripeti per correggere la sintassi, gli errori di grammatica e di battitura. Ma anche per controllare che i link funzionino, che le immagini abbiano il tag alt.

Studia KPI e ROI

L’ultima fase della strategia di content marketing misura il lavoro. Quali sono i risultati? Tutto dipende dagli obiettivi: ci sono azioni di content marketing più semplici, altre più complesse da misurare. L’importante è definire i KPI.

Prendi come esempio la pubblicazione di e-book o infografiche per ottenere buoni link in ingresso. In questo caso devi valutare qualità e quantità delle menzioni.

content mktg roi
Il ROI è importante nel content mktg – Fonte immagine

Stesso discorso vale per la lead generation. Devi valutare la qualità dei contatti: sono in grado di rispondere alle tue attività di marketing per portare il lead verso lo status di prospect e infine di customer? La risposta è importante in questi casi.

Qui il lavoro di un SEO tool può facilitare la vita per misurare e dare valore al lavoro di content marketing in relazione all’attività SEO per posizionare il dominio.

Analizza i risultati

Quando analizzi i dati non ti occupi solo di creare grafici e report per valutare la tua attività. Devi aggiustare ciò che hai fatto, devi migliorare la tua attività di content marketer per ottimizzare il lavoro svolto. Grazie a Google Analytics e non solo.

In questi casi è interessante il ciclo di Deming, un processo che chiama in causa la circolarità: ogni attività affronta sempre continue verifiche volte al miglioramento.

Definisci una strategia di content marketing

Commentare, guardare video, scorrere le gallery fotografiche, ascoltare interventi e podcast: ecco cosa vogliono fare le persone sul web. La tecnologia rende tutto questo possibile, ogni pubblicazione può essere arricchita con video e audio.

Ogni parte può essere presa dai lettori online per essere condivisa. Così può iniziare una vita propria, a prescindere dall’articolo originale, creando nuove storie.

La content marketing strategy è sempre più importante ed è sempre meno complessa realizzarlo. Non ci sono forse tutti i presupposti per i propri utenti?

Un contenuto multiformat funziona: conquista le persone portandole a leggere, guardare, ascoltare, interagire, emozionarsi. E procedere con la fruizione.

Ecco una piccola guida divisa in 5 punti per utilizzare gli ingredienti più freschi sul mercato, e creare contenuti in grado di soddisfare il gusto dei lettori. Questo capitolo è un contributo di Silvio Porcellana, fondatore di Chatbots Builder, il sistema online per creare in maniera semplice, veloce ed efficace chatbot per Facebook Messenger.

Video e content marketing

Il video è il contenuto con il miglior ROI, secondo il 51,9% dei marketer, toccando 74% del traffico internet. Piace su desktop e mobile, funziona sui social, coinvolge.

evoluzione dei video
Evoluzione del video mobile.

Il modo migliore per sfruttare i video? Un video di 1 minuto vale 1,8 milioni di parole. Inoltre è il formato ideale per i contenuti che dal vivo rendono di più, come le interviste: poter ascoltare le parole è più emozionante che leggere il resoconto.

Tutto questo senza dimenticare l’importanza del live streaming: Periscope può essere un’ottima idea per i brand coinvolti in eventi, ma solo se usato con professionalità. Stesso discorso per Hangout e Facebook Live. Tool utili: Lumens5 e Videohance per inserire testi ed effetti, e rendere il video più coinvolgente.

Immagini e infografiche

Le immagini inserite in un contenuto aumentano l’interesse del lettore dell’80%. Per il 46% dei marketer le foto sono decisive nelle strategie di storytelling marketing

Le immagini sono fondamentali anche per aumentare le condivisioni: non a caso un tweet con contenuto visual riceve il 150% in più di retweet rispetto a chi non le usa.

Quando utilizzarle: ogni volta che si crea un contenuto social. Le immagini hanno grande importanza nei blog, per spiegare i concetti e focalizzare l’attenzione. Scegliere un’immagine di qualità può decretare il successo o l’insuccesso di un post.

Sulle infografiche, fondamentali quando vuoi fare link earning, è importante lasciare sempre logo e nome per fare promozione al brand nel momento in cui vengono condivise. I tool indispensabili? ce ne sono centinaia, ma Canva e Infogram sono perfetti per creare grafiche. Risorsa utile: 30 immagini gratis per il tuo blog.

Webinar e marketing dei contenuti

I webinar sono decisivi nel content marketing perché permettono un confronto diretto e un contatto personalizzato con il target. Consentono di creare un’audience intorno al brand, costruire relazioni e mettere in luce servizi o aspetti particolari.

Un confronto diretto con immagini, audio e testo può aiutare a spiegare potrebbe non bastare: la soluzione si trova nell’interattività del webinar su internet.

Tool di content marketing: GoToWebinar e Cisco WebEx sono ottime piattaforme in una content strategy, oppure GatherPlace per i piccoli business che cercano una soluzione a prezzo contenuto. Senza dimenticare la versatilità di Hangout.

Long form content

Come fare content marketing? Spesso i primi 10 risultati che appaiono in una query di ricerca sono occupati da post lunghi, densi, ricchi, con oltre le 2.300 parole. E il posizionamento dei contenuti lunghi migliora anno dopo anno.

contenuti lunghi
Il posizionamento dei long form content: la situazione si evolve.

Quando utilizzarli: per approfondire un argomento che può interessare il target e che può essere facilmente condiviso. Può essere un e-book scaricabile o un articolo sul blog, ma deve ragionare sempre intorno all’economia dei contenuti.

Inoltre è utile arricchire i post lunghi con diversi tipi di contenuto come immagini, grafici, video, podcast che approfondiscono, invitano all’interazione e alla condivisione. Evitando però tutto ciò che non serve. Tool utili: Giphy per arricchire il contenuto con le GIF e Unsplash per trovare immagini gratuite.

Micro-content marketing

Quando ha poco tempo ed è su mobile, il 63% delle persone preferisce una news breve e il 57% preferisce guardare un video di pochi minuti piuttosto che leggere.

Grazie alla loro brevità (1 sola immagine, 30 secondi video, 5-6 parole), i micro-content sono fruibili in un tempo minimo e quindi perfetti per catturare l’attenzione.

I long form sono fondamentali per approfondire, i contenuti brevi sono perfetti su mobile. Sono adatti a fornire brevi news o possono essere un trailer per un long form content che gli utenti potranno riprendere in un momento di maggiore calma.

Interessante l’esperimento delle one-sentence stories del New York Times, pensate per essere fruite in un secondo sull’Apple Watch. I lettori possono continuare a leggere la storia sull’IPhone o salvarla. In modo da gestire al meglio il contenuto.

applicazioni e contenuti
One-sentence stories del New York Times.

Tool: Coschedule header analyzer è utile per misurare la lunghezza e l’impatto emotivo dei micro contenuti. Freesummarizer permette di ottenere una sintesi automatica a partire dai contenuti lunghi.

Content marketing B2C e B2B: differenze?

Questo percorso può essere pensato per lavorare nel mondo dei contenuti. C’è bisogno di contestualizzare il lavoro svolto non solo in base al contesto e alla natura del tuo business. La differenza tra il content marketing B2C e B2B?

Nel primo caso la customer journey (il percorso che porta l’utente dal primo contatto con l’azienda fino alla conversione) è più lineare, semplice e immediata.

Basata su scelte d’istinto ed emotive come può essere la prenotazione di una vacanza o l’acquisto di un telefonino. Cosa succede quando un’azienda comunica con un’altra realtà professionale? Quali sono le differenze nel processo d’acquisto?

Il percorso è più lungo, basato su una comunicazione concreta. L’acquisto non è immediato ma basato sulla valutazione. E se valuti lo documento PDF di Content Marketing Institute – B2B Content Marketing 2020 – capisci questo meccanismo.

Content marketing, significato nel B2B.
Content marketing, significato nel B2B.

La ricerca individua gli obiettivi che hanno permesso alle aziende di ottenere buoni risultati. Al primo posto c’è la lead generation, un’attività sempre valida per innescare un processo virtuoso. Ottieni il contatto di un utente interessato, poi?

Usi i contenuti approfonditi (white paper, statistiche, case study) per convincere un responsabile a seguire il funnel e chiedere informazioni, trial di un servizio o un prodotto di prova. Quindi, si può fare content marketing nel B2B? Certo, ma devi valutare sempre il contesto, e spesso il blog è solo il primo di diversi scalini.

Spesso si parla della differenza tra B2B e B2C in termini di strategia. Quello che funziona in un settore può essere meno adatto in un altro. Il blog però sembra essere una strada adeguata, adatta. Soprattutto se si lavora sulla continuità.

B2B e B2C
Content marketing B2B e B2C.

Come puoi vedere dal grafico di Hubspot c’è una linea comune tra B2B e B2C: con l’aumentare degli articoli pubblicati sul blog sale il traffico di qualità, quello che mette in moto il processo di inbound marketing B2B. Ovviamente con le dovute differenze.

Esempi di content marketing e case study

Tutto questo può portare risultati? Non esistono e non esisteranno ricette buone per ogni stagione, quello che va bene a me può essere insufficiente o inadatto per te. Però non puoi ignorare questi esempi di content marketing di successo.

Webinar dedicati agli addetti ai lavori: Semrush

Un esempio di content marketing efficace: creare dei webinar per attirare potenziali clienti. Semrush coinvolge influencer per creare appuntamenti online che attirano e coinvolgono il pubblico attraverso la condivisione di conoscenze e l’interazione.

Il lavoro va oltre e abbraccia il concetto di video content marketing, ma con i questi appuntamenti c’è un processo di lead generation che consente al pubblico di seguire l’esperto e di porre domande attraverso i tool per organizzare i webinar.

Fidelizzare: American Express Open Forum

America Express mette in campo uno degli esempi di content marketing di successo dal mio punto di vista: sto parlando dell’Open Forum, un luogo di confronto.

Ma dedicato ai piccoli business. In particolar modo l’idea è quella di mettere in relazione persone che condividono la stessa necessità: fare qualcosa in più per la propria azienda. Un progetto di user generated content che lascia il segno.

Infografiche interattive e visual content: Microsoft

Ci sono tante infografiche, e questi strumenti sono decisivi per fare un content marketing di successo. Queste grafiche portano traffico, migliorano l’esperienza utente e fungono da strumento per attirare link. Vuoi un esempio che fonde l’infografica con il web design? Ecco il lavoro svolto da Microsoft. Lo so, è speciale.

Storytelling: General Electric e video content marketing

Hai notato questo punto: cito spesso la General Electric tra gli esempi di strategie legate al content marketing. Il motivo è semplice: queste persone riescono a piegare i contenuti a favore dell’obiettivo branding positioning. Ovvero? Cosa significa?

Tutto ciò che ti fa percepire una marca con determinati valori. Come puoi vedere da questo esempio di video marketing su YouTube, la General Electric sfrutta i codici del visual per comunicare il proprio punto di vista. Soprattutto usa questo codice per fare storytelling, per raccontare i propri valori attraverso immagini e voci umane.

Ovviamente non basta questo L’azienda lavora su Snapchat, Twitter, Instagram, Facebook e altri canali social. Senza dimenticare una sezione del sito dedicata ai report. Non si fa content marketing solo con le foto o i video.

E-book, blogging e long form content: Seth Godin

Un esempio di digital content marketing per blog: la creazione di contenuti testuali molto approfonditi che vanno dai long form content, articoli lunghi e dettagliati, ai vari ebook da scaricare. I vantaggi da avere da quest’attività di marketing?

Molto semplice. Questi contenuti fungono da lead magnet (incentivo gratuito) per ottenere contatti di persone interessate se, ad esempio, vuoi scaricare i PDF free.

Rappresentano uno strumento di link building. Soprattutto se lavori con digital PR e blogger outreach. Ultima analisi che ti spinge verso questa direzione?

Branding, il contenuto diventa uno strumento per farti conoscere. Il case study è quello di Seth Godin con Unleashing The Ideavirus, forse l’ebook gratis più famoso.

Native advertising e branded content: AirB&B

Il native advertising è uno strumento per fare content marketing. Questi contenuti permettono alle aziende di entrare nel calendario editoriale di grandi publisher con articoli allineati all’attività quotidiana. L’idea è questa: devi creare una pagina così interessante da far dimenticare la presenza di una firma diversa da quella originale.

Native advertising e branded content
Mappe interattive nel native advertising di successo.

Vuoi un buon esempio di native advertising e di branded content? Quello di AirB&B sul New York Times è spettacolare. Guarda, c’è tutto: scrittura, audio, video marketing, immagini di qualità, data storytelling, elementi interattivi.

Newsletter per un determinato pubblico: Friedman

Non esiste solo il contenuto pubblico, questo è chiaro. Un altro modo per fare web content marketing è attraverso la newsletter, un appuntamento dedicato a persone che si iscrivono a un determinato canale e vogliono ricevere aggiornamenti a tema.

La newsletter di Ann Friedmann, ad esempio, è diversa con i suoi 28.000 iscritti e 50% di open rate. Monetizza vendendo pubblicità, ma basta dare uno sguardo all’archivio per capire con quanta cura vengono selezionati e scritti i contenuti.

Content marketing in Italia funziona?

Spesso si tende a fare differenze nette tra il settore italiano e quello anglosassone. Che offre più opportunità, un bacino di utenti superiore e mercati differenti.

Il content marketing in Italia funziona se si contestualizza ciò che si pubblica. Se si imita solo ciò che viene fatto in America si perde, se l’azione è pensata per incontrare le esigenze del territorio tutto diventa più facile. Ma non è solo creare un blog.

Esempio di content marketing italiano: Bimby.

Posso fartene uno, quello dell’azienda Bimby che produce il famoso robot ben noto a chi ha un blog di cucina. Nella home page del sito web trovi la voce ricette e una serie di contenuti che hanno un compito ben preciso, fidelizzare l’utente con:

  • Piattaforme per ricette.
  • Community per consigli e domande.
  • App da scaricare su telefonino.
  • Libri cartacei con ricette.
  • Rivista cartacea e digitale.
  • Cookidoo

Quest’ultima voce è interessante: una collezione di ricette che puoi salvare sul tuo profilo personale. Detto in altre parole crei il tuo profilo Bimby, cosa succede?

Attraverso una chiave USB, trasferisci tutti i contenuti alla macchina. In questo modo non devi fare altro che aggiungere gli ingredienti. Un buon esempio di web content marketing italiano, non credi? Per approfondire casi virtuosi di contenuti online:

Formazione e libri sul content marketing

Per diventare un bravo content marketer devi sporcarti le mani. Devi fare esperienza sul campo, e puntare sulla gavetta per imparare in prima persona. Ma è vero che puoi fare una buona formazione per imparare le basi. Qualche consiglio per i titoli?

Ecco i migliori libri sul content marketing. Bastano? No, in questo campo è importante come ho già detto l’esperienza. Però devi pensare a una buona formazione one to one per imparare. Solo così puoi fare la differenza nel mondo dei contenuti.

Riccardo Esposito

Sono un web writer freelance. Mi occupo di scrittura online dal 2009, mi sono specializzato nella stesura di piani editoriali per blog aziendali. Ho scritto 3 libri dedicati al mondo del blogging e della scrittura online (bio di Riccardo Esposito).

Categoria: Marketing

8 commenti su “Content marketing: cos’è e come si fa, esempi e strategie”

  1. Insomma, il Content Marketing è ben altro che “postare due pezzi a settimana”!

    Ora ci si sta spostando sempre di più verso contenuti visuali (infografiche e soprattutto video), ma chissà cosa ci riserva il futuro!

  2. Molto utile il content marketing per i venditori professionisti come i rappresentanti che devono invogliare, ormai con metodi al passo con i tempi, ad acquistare i loro prodotti.

  3. Buongiorno Riccardo,
    articolo interessante e molto utile. Aggiungerei che per definire una strategia di Content Marketing è necessario uno studio preliminare delle abitudini di ricerca degli utenti relativo al mercato di riferimento, in modo da creare contenuti per intercettare le ricerche degli utenti e ottenere traffico dai motori di ricerca. Ritengo che il problema principale delle aziende italiane che svolgono attività di content marketing in house, sia proprio lo spreco di lavoro e risorse dovuto alla mancanza di una strategia di acquisizione traffico tramite la produzione di contenuti. Praticamente producono articoli e contenuti che non otterranno alcun traffico dai motori di ricerca, con la conclusione finale che sia il content Marketing a non funzionare, senza badare al loro approccio superficiale.

  4. Ottimo articolo, il contenuto è molto importante, e ogni volta che Google gli dà molta rilevanza, e ogni utente come noi, è la cosa migliore che possono fare, in modo da poter ottenere i risultati più qualificati per ogni persona.

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